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27 maggio 2014

Ucraina, è strage a Donetsk Ultimatum di Kiev ai filorussi

I leader filorussi ritengono che il numero di loro combattenti rimasti uccisi negli scontri di ieri a Donetsk, in Ucraina, possa salire a cento. Trenta cadaveri sono stati portati oggi nell'obitorio dell'ospedale locale, ha dichiarato Leonid Baranov dei separatisti della Repubblica del popolo di Donetsk, mentre si trovava all'interno della morgue Kalinin. Gli uomini sono stati uccisi mentre, quando erano feriti, si trovavano su un camion diretti alla clinica.

Il mezzo è stato bersagliato da spari delle truppe governative, ha detto Baranov. Ha aggiunto che il numero totale dei filorussi uccisi potrà salire fino a un centinaio, perché molti cadaveri non sono stati recuperati dalle zone sotto il controllo delle truppe di Kiev.

«Poiché controllano l'aeroporto e il combattimento è stato lì, non possiamo dire con certezza quante vittime ci siano», ha detto ancora Baranov. Ha precisato che altre centinaia di persone sono rimaste ferite e che l'obitorio è troppo piccolo per contenere tutte le salme, quindi è in corso la ricerca di camion-frigo per conservarli in attesa dell'identificazione.

I giornalisti di AP hanno detto di avere visto cadaveri ammassati nella morgue, ma di non averli potuti contare né di poter confermare le dichiarazioni del leader filorusso. Un altro leader dei separatisti di Donetsk, Denis Pushilin, ha confermato di stimare a cento il numero delle persone rimaste uccise ieri. Circa la metà, dice, potrebbe essere composta da civili, ha riferito l'agenzia russa Itar-Tass. Pushilin ha anche detto che i cecchini del governo hanno sparato contro la gente che tentava di recuperare i cadaveri. Questi commenti non possono tuttavia essere confermati in maniera indipendente.

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