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15 aprile, 2014

Il nuovo esercito della Repubblica Popolare di Donetsk
di Luc Michel & Fabrice Beaur
Traduzione a cura di SeP

“Combatteremo contro i nazisti, contro la giunta che ha preso il potere a Kiev, dopo il colpo di stato effettuato su richiesta degli Stati Uniti e dell’Unione Europea” – Vyacheslav Ponomarev, nuovo sindaco di Slavjansk.
 
 

Spiacevole sorpresa per la giunta di Kiev, per tutti i suoi sogni fascisti di repressione e di “grande operazione” all’Est! Delle Unità di Autodifesa del nuovo Esercito della Repubblica Popolare di Donetsk (chiamato anche ‘L’Armata del Donbass’) sono state schierate nel Donbass, come a Slavjansk. Come nella Crimea insorta all’inizio di marzo, un solo stemma: il nastro nero-arancio antifascista della Grande Guerra Patriottica. Dal momento che la rivolta a Est è anche ideologica.

In tutto il Donbass, i cani da guerra di Kiev e altre bande neonaziste del “Settore Destro” erano arrivate per uccidere civili inermi. In tutta impunità pensavano. Con il sostegno di Kerry e di Fabius… Ma il popolo dell’Est si è armato. E a Slavjansk hanno dato la caccia agli assassini della giunta di Kiev fin nel bosco, dove si erano rifugiati dopo aver tentato di entrare in città con la forza. Anche il capo dell’SBU a Slavjansk, è stato ucciso all’inizio dell’operazione all’ingresso della città, secondo una conferma ufficiale della SBU.

 
 
“LA SITUAZIONE È FERMAMENTE SOTTO IL CONTROLLO DEGLI INSORTI” (AFP)

Anche se Kiev aveva annunciato questa famosa “operazione anti-terrorismo in grande scala” per riconquistare quegli edifici pubblici che i filorussi controllano in una mezza dozzina di città dell’Est, nessuna attività militare lealista era stata osservata dai giornalisti dell’AFP nella regione, ad eccezione di alcuni sorvoli aerei. E a Slavjansk, “città simbolo delle recenti tensioni dove sabato i gruppi armati avevano invaso gli edifici della polizia, dei servizi di sicurezza e del comune, la situazione era saldamente sotto il controllo degli insorti”, dice l’AFP.

Nel frattempo l’ondata della contestazione si espande e sempre più città del Donbass sono poste sotto l’autorità della Repubblica Popolare. Lugansk, che è stata all’avanguardia nella creazione dei gruppi di autodifesa armata, si è mobilitata per aiutare le città del Donetsk.

Senza l’ombra di un soldato dell’esercito russo – questi fantasmi dei media della NATO – ma con uno stile che si ispira a quello della Crimea di sei settimane prima e dei volontari che conversero, tra cui i cosacchi, nella lotta per la libertà di Tiraspol nel 1992, stiamo assistendo ad una mobilitazione generale della popolazione dell’Est contro la giunta di Kiev. E allora capiamo meglio perché la giunta di Kiev grida aiuto alle Nazioni Unite…

COSA SAPPIAMO DELLE UNITÀ DI AUTODIFESA DEL NUOVO ESERCITO DELLA REPUBBLICA POPOLARE DEL DONETSK?

L’AFP, presente a Slavjansk, descrive le Unità di autodifesa: “Nel centro della città, di fronte ad una enorme statua di Lenin, la sede del governo municipale è custodito da una dozzina di uomini armati, che indossano la stessa divisa e hanno l’aria professionale. Il loro aspetto è nettamente diverso da quelli, disparati, dei civili e degli attivisti locali filo-russi che se a volte sono anche armati, lo sono soprattutto di manganelli e scudi… Questi uomini, spesso mascherati, e altri che sono nel palazzo, hanno un’andatura sportiva, indossano la stessa uniforme, non hanno nessun segno distintivo, e sono armati di fucili d’assalto e alcuni lanciarazzi anticarro. Un pugnale nello stivale, una pistola nella cintura e delle apparecchiature di trasmissione completano il loro equipaggiamento. “Questi sono i gruppi di autodifesa di Slavjansk e della regione”, dicono i residenti.

«Davanti alla sede dell’amministrazione comunale, una dozzina di uomini armati che indossano la stessa divisa e con l’aria professionale, sono stati schierati. Inoltre, si spostano con un camion militare, rafforzano le difese intorno alla città, con degli equipaggiamenti anti-aereo e anti-carro”, dice ancora AFP.

Le foto, pubblicate dai siti anti-fascisti ucraini come ‘Antimaidan’, confermano questa informazione (si sottolinea il fatto che l’AFP, per una volta, sembra oggettiva) e mostra il dispiegamento di Unità armate.

In risposta, la giunta Kiev perde l’equilibrio, rilasciando dichiarazioni contraddittorie. Fino ad un’appello ridicolo alle Nazioni Unite per la sua “operazione antiterrorismo”. Dimenticando che un governo golpista, salito al potere il 21 febbraio 2014 a Kiev con le armi, e che si appresta a sparare sui propri cittadini arrabbiati – “ordine criminale” dice giustamente Mosca – ha tutte le caratteristiche del terrorista.

 
 


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