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4 ottobre 2014

La Russia è pronta a colpire la Lettonia?
di Stefano Iannaccone

La situazione non è proprio serena. E c’è chi addirittura propone un parallelo tra Putin e Hitler…

Le elezioni arrivano in un momento molto delicato per la Lettonia (qui l’approfondimento sul voto). Il Paese baltico, infatti, guarda con sospetto alle mosse della Russia, temendo che lo “Zar” Vladimir Putin stia preparando un’azione simile a quella posta in atto nelle città orientali dell’Ucraina.

In una dichiarazione al giornale britannico The Independent, il direttore del Museo Lettone dell’Occupazione, Gunars Nagels, ravvisa addirittura un parallelismo tra la strategia di Putin e quella di Adolf Hitler. Ecco le parole di Nagels:

Se si guarda quanto sta accadendo in Ucraina, è possibile rivedere quello che ha fatto Hitler. Prima si lamentava della situazione dei tedeschi nei Sudeti. Quindi c’è stato un accordo per avere Sudeti, ma poi ha preso il resto della Cecoslovacchia. Il passaggio successivo è stato quello di parlare dello status dei tedeschi in Polonia. Così ha preso la Polonia.

Sono concetti molto “forti”, che testimoniano la crescente preoccupazione rispetto agli appetiti neo-imperialisti della Russia. Il Centro di Ricerca di Riga (la capitale della Lettonia) ha di recente pubblicato una ricerca secondo cui il 64% della popolazione lettone percepisce la Russia come una minaccia.

Le tensioni etniche in Lettonia

Nonostante il Paese abbia vissuto un rapido sviluppo dall’indipendenza ottenuta nel 1991 con l’adesione alla Nato sancita nel 2004, permane una tensione etnica con i russi arrivati in Lettonia durante l’occupazione sovietica. Ci sono infatti circa 300mila persone che vivono da “non cittadini”, non avendo il passaporto né il diritto al voto.

La gran parte di loro è formata da anziani che non riescono a superare l’esame per ottenere la cittadinanza. Altri, invece, rifiutano per principio il test, ritenendosi ingiustamente emarginati. Questa comunità accusa le istituzioni di Riga, denunciando il perseguimento di politiche contrarie ai russofoni. Da questa base, perciò, Putin potrebbe rilanciare la sua campagna “in difesa” delle popolazioni russe, come è già avvenuto nell’est dell’Ucraina.

Dunque, le elezioni rappresentano un passaggio fondamentale nell’ambito dei rapporti interni. Ricordando sempre un aspetto: se la Russia attaccasse Riga, la Nato sarebbe costretta a intervenire per difendere un Paese membro dell’Alleanza.

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