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june 3rd, 2014

L’aeronautica di Kiev bombarda la sede del governo ribelle a Lugansk
di Giacomo Dolzani

Secondo la Tv Russia Today l’aeronautica ucraina ha compiuto un’altra serie di raid nella città di Lugansk, una delle roccaforti dei ribelli separatisti, situata nell’Ucraina orientale, nell’omonimo oblast, nei pressi della frontiera russa; altre fonti avrebbero inoltre riferito di scontri a fuoco nei pressi dell’aeroporto di Donetsk, altra città ancora nelle mani dei guerriglieri secessionisti.
Secondo alcuni testimoni, a Lugansk i bombardamenti hanno colpito la sede centrale dei miliziani defezionisti e del loro cosiddetto, autoproclamato, governo, causando almeno 7 vittime.
I ribelli denunciano l’utilizzo di bombe a grappolo da parte delle forze aeree di Kiev, e avrebbero quindi avvertito i residenti nell’area attaccata di fare attenzione agli ordigni inesplosi, ma per ora nessuna fonte ha ancora confermato la notizia; la reazione di Mosca non si è però fatta attendere: in un comunicato il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, accusa il governo del neopresidente ucraino, Petro Poroshenko, di aver infranto gli accordi firmati a Ginevra, stipulati il 17 aprile tra Usa, Ucraina ed Ue da una parte e Russia dall’altra, che prevedono la cessazione di ogni atto provocatorio ed il disarmo delle milizie irregolari.
Se Mosca li ha rispettati c’è da chiedersi quindi dove i guerriglieri filorussi abbiano trovato le armi leggere che imbracciano ed i lanciarazzi con i quali hanno abbattuto gli elicotteri di Kiev nei giorni scorsi…

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