Ansa - 18 luglio 2014 - I separatisti filorussi hanno dato il loro assenso all'accesso sicuro e senza limitazioni a ispettori internazionali sul luogo del disastro aereo. Lo ha annunciato l'Osce precisando che il contatto è avvenuto durante la videoconferenza del gruppo di contatto sull'Ucraina.  Nel comunicato l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa precisa che l'accesso sarà assicurato sia "ad una commissione nazionale di inchiesta che comprenda investigatori internazionali" che a osservatori dell'Osce. I rappresentanti dei separatisti si sono anche impegnati a "chiudere la zona della catastrofe e a permettere alle autorità locali di cominciare i preparativi per il recupero dei corpi". Inoltre si impegnano a "cooperare con le competenti autorità ucraine su tutte le questioni pratiche".

E' stata trovata una delle scatole nere del Boeing delle Malaysia Airlines colpito da un missile e precipitato ieri in Ucraina causando 298 morti. Non si sa al momento se si tratti dell' apparecchio che registra le conversazioni dell'equipaggio o quello che contiene i dati di volo.


La Voce della Russia - 18 luglio 2014 - Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue sincere condoglianze al Primo Ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte per l'incidente in Ucraina dell’aereo malese, nel quale sono rimasti uccisi cittadini dei Paesi Bassi. Il Presidente ha espresso le sue condoglianze dalla leadership e dal governo russi a tutte le famiglie delle vittime e ai governi dei Paesi i cui cittadini erano in questo aereo. Putin ha sottolineando che questa tragedia ha bisogno di un'indagine oggettiva. Secondo lui, la tragedia conferma ancora una volta la necessità di una rapida soluzione pacifica della crisi acuta in Ucraina. Chiedo al governo russo, attraverso le opportunità delle agenzie civili, di fare di tutto per un'indagine approfondita su questo incidente, ha detto il Presidente. "Dobbiamo fare tutto quello che dipende da noi che il quadro oggettivo dell'accaduto diventi di dominio pubblico, sia in Russia che in Ucraina che in tutto il mondo, ha richiesto il Presidente.


Repubblica - 18 luglio 2014 - Così il business condiziona le rotte, lo dice Francesco D'Arrigo, comandante di voli di linea e direttore dell'Istituto di studi strategici Niccolò Machiavelli.

Un errore tenere aperti i cieli dell'Ucraina malgrado il conflitto a terra? "Non me la sento di giudicare. Le regole ci sono e precise. I piloti e le compagnie non possono trasgredirle. E  -  se si è trattato di un attacco missilistico  -  non ci sono molte precauzioni possibili, in nessuna parte del globo e non solo nel cielo sopra Kiev".

Non c'è il rischio che si disegnino le no fly zone pensando più ai bilanci di aerolinee e stati che alla sicurezza dei passeggeri?

"È evidente che le rotte aeree sono un business milionario. Per i paesi che incassano i diritti di sorvolo e per le compagnie che vogliono volare meno possibile per risparmiare sul carburante. Ci sono persino vettori che hanno preferito in passato allungare i voli tra Europa ed Estremo oriente per evitare lo spazio aereo (costosissimo) della Russia. Ma spero e credo che questi ragionamenti non influiscano sulle decisioni delle autorità di settore".


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