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28 aprile 2014

Navi e aerei russi sfidano i controlli difensivi Nato
di Giovanni Caprara

Forse per tenere alta la tensione sulla crisi ucraina, un’insolita attività militare russa si è verificata nei giorni scorsi in diverse aree geografiche. Dopo l’avvicinamento di due velivoli della Federazione Russa ad un’unità di superficie statunitense, avvenuta qualche giorno fa in acque antistanti la Romania, il cacciatorpediniere lanciamissili classe Udaloy “Vice Ammiraglio Kulakov” è stato rilevato mentre si approssimava alle coste britanniche.

Da Portsmouth è immediatamente salpata la “HMS Dragon”, destroyer Type 45, per monitorane le attività. Questo intervento è contemplato nei protocolli della Royal Navy, la quale ha scelto con attenzione l’unità di superficie da inviare; infatti, la “Dragon”, varata nel 2008, è dotata di un’apparecchiatura di massimo livello per la difesa aerea: il Sea Viper air-defence system, in grado di monitorare contemporaneamente diversi missili in aria. Il sistema antinave è supportato dall’altrettanto potentissimo sistema radar Sampson.

Nel quadrante marittimo antistante la Florida, è in navigazione il rimorchiatore d’altura “Nikolay Chiker”, il quale ha compiti di controllo e supporto dei sommergibili o navi spia. Circostanza che porta a pensare al dispiegamento di qualche unità sommersa nucleare nelle acque dell’Atlantico, al largo degli Stati Uniti. Nella regione si trova anche, da tempo, la nave spia “Viktor Leonov”, che pattuglia le acque tra Cape Canaveral ed i Caraibi, fino al quadrante antistante Kings Bay, base strategica dei sottomarini americani della Seconda Flotta; queste attività potrebbero indurre alla supposizione di una missione di spionaggio diretta proprio dal “Chiker”.

Mercoledì 24, è avvenuto un innalzamento del livello di scontro quando due caccia F-16 della Koninklijke Luchtmacht olandese si sono alzati in volo su allarme dalla base di Volkel per intercettare e scortare fuori dal proprio spazio aereo due Tupolev TU-95 Bear russi.

Secondo quanto dichiarato dalla CNN, i due bombardieri strategici sovietici avrebbero violato lo spazio aereo olandese senza permesso. I due TU-95, hanno poi sorvolato una zona di air policing Nato a nord della Scozia, ed anche in questo caso è stato necessario avviare una missione scramble, in quanto erano in procinto di violare lo spazio aereo della Gran Bretagna: dalla base aerea di Leuchars si sono alzati in volo due Typhoon della RAF con il compito di determinare l’identità degli aeromobili non identificati che avevano approcciato l’area di pattugliamento aereo della Nato a nord della Scozia. Gli aeromobili sono stati in seguito determinati come aerei militari russi, che sono però sempre rimasti nello spazio aereo internazionale.

I Tupolev 95, classificazione NATO “Bear”, sono da decenni un simbolo del deterrente atomico prima sovietico e poi russo. Sono l’equivalente del Boeing B-52 americano per ruolo e per immagine. La propulsione è affidata a quattro motori turboelica, che sviluppano una velocità pari a 900 Km orari e sono in servizio dalla fine degli anni Cinquanta. Come i B-52, ammodernati più volte, resteranno ancora attivi per oltre dieci anni e rappresentano il nerbo della forza dei bombardieri atomici a lungo raggio russa, l’equivalente dello Strategic Air Command americano.

Questo ripetersi di violazioni, ha convinto la Nato ad implementare il suo apparato difensivo aereo nel quadrante strategico ad est: Eurofighter britannici, F-16 danesi e probabilmente anche Rafale e Mirage 2000 francesi, saranno schierati nei tre paesi baltici, Estonia, Lettonia e Lituania, ed in Polonia, affiancandoli ai formidabili F-15”Eagle” ed agli F-16, inviati precedentemente dall’USAF.

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