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mag 5th, 2014

Lavrov: - Il razzismo dei nazionalisti ucraini mette in crisi la pace in Europa -
di Guido Keller

Ennesimo rimpallo di accuse fra la Russia e l’Occidente sulla crisi ucraina: mentre sono iniziate in Estonia le manovre di esercitazioni della Nato, Alleanza a cui il Paese baltico ha aderito nel 2004, il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, ha accusato gli ultranazionalisti ucraini di violare i diritti umani “su larga scala” ed ha aggiunto che “Gli sforzi congiunti del popolo ucraino e della comunità internazionale dovrebbero quanto prima mettere fine al razzismo, alla xenofobia, all’intolleranza etnica e alla glorificazione del nazismo”.
Per Lavrov “L’alternativa a questo è foriera di conseguenze distruttive per la pace in Europa, la stabilità e lo sviluppo democratico, ed è assolutamente necessario evitarla”.
Intanto però si è appreso dell’abbattimento di un terzo elicottero militare di Kiev da parte dei filo-russi (un quarto nei giorni scorsi era stato solo danneggiato), nella zona di Slaviansk. Anche in questo caso si è trattato di un Mi-24, colpito dalle mitragliatrici e precipitato in un fiume, ma l’equipaggio è riuscito a mettersi in salvo.
L’esercito di Kiev continua la sua avanzata verso le città ribelli: a Slaviansk i rivoltosi hanno fatto sapere che negli scontri per il controllo di un posto di blocco sono morte una decina di persone, fra le quali alcuni civili, cifra contestata da Kiev che parla di 4 militari uccisi; la città è ormai circondata dai militari ed in alcune zone inizierebbe ad esservi penuria di alimentari.
Sul fronte politico c’è da segnalare la disponibilità a fare da mediatore del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-moon, mentre per mercoledì è atteso a mosca il presidente dell’Osce, Didier Burkhalter, il quale incontrerà Putin. Il proposito è quello di arrivare ad un nuovo tavolo di confronto e di negoziati, come quello (disatteso) dello scorso 17 aprile a Ginevra.

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