La Voce della Russia
29 aprile, 2014

Gli USA mirano a minare le economie di Russia e UE
di Petr Iskenderov

La promessa del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di imporre sanzioni contro "interi settori dell'economia russa" in rappresaglia per la sua politica nei confronti di Kiev è in grado di complicare ulteriormente la situazione nel campo occidentale.

La questione delle sanzioni contro Mosca già gravemente dividono l'Unione europea. Ma ulteriori azioni bellicose di Washington contro la Russia possono colpire l'UE economicamente. Forse è questo il principale obiettivo degli Stati Uniti?

La posizione di Barack Obama è chiara. Non è riuscito a riformare il sistema sanitario e ad arrivare al pareggio di bilancio e ora cerca urgentemente fondi elettorali per i suoi sostenitori democratici. Tuttavia le bellicose dichiarazioni di Obama non sono rivolte ai suoi “compatrioti americani" ma ai cittadini dell'UE. In definitiva che effetti avranno le sanzioni contro "interi settori dell'economia russa"? Indebolimento totale dei legami commerciali ed economici tra la Russia e l'UE nei settori dell'energia, dei trasporti e delle infrastrutture, del comparto aerospaziale, dell'industria delle costruzioni, della metallurgia e infine del turismo. E peggioreranno le economie di quegli Stati che hanno storicamente più stretti "legami" con la Russia. Non solo i Paesi dell'Europa centrale e orientale, ma anche e soprattutto Germania, Francia, Spagna, Italia. Non a caso sta crescendo la preoccupazione in Germania. Nel mese di ottobre 2013, le società Tedesche per gli Studi di Politica Estera ( Stiftung Wissenschaft und Politik ) e il Fondo Marshall ( Marshall Fund) hanno presentato una relazione sulle impostazioni dei criteri del Paese "in un Mondo che cambia" e che sono definiti come "una nuova sfida, una nuova responsabilità". Nel gennaio 2014, il Presidente tedesco Joachim Gauck ha confermato che la dipendenza dell'economia nazionale con il commercio estero richiede l'accesso ai mercati esterni, la stabilità delle aree straniere ad interesse tedesco e "leadership più decisive" nel promuovere la cooperazione internazionale. Quest'ultima tesi è chiaramente un accenno alla insoddisfazione della Germania sulla leadership americana negli affari mondiali. Al di là di un effettivo franco rapporto con Mosca, che incoraggia attivamente gli europei a buone relazioni con Washington, si sovrappongno le strategie di alcuni ambienti economici per creare la zona di libero scambio transatlantico. Nel contesto di questo progetto i suoi sostenitori sono tentati di dare un nuovo impulso alla ondata di slogan anti-russi. Tanto più che gli Stati Uniti e l'UE hanno inizialmente dato al progetto significati diversi. E' una idea che fa pensare ad un tentativo di non migliorare l'economia mondiale e che comunque può guidare l'economia in una crisi ancora più profonda, ha detto il direttore dell'Istituto russo di Globalizzazione e movimenti sociali Boris Kagarlitskiy:

Questo modello di zona di libero scambio può essere considerata una zona franca con processi di contagio. Per fare una chiara analogia è come se durante una epidemia invece di chiudere le aree contaminate in quarantena queste vengono messe ancora più a contatto con le meno contaminate.

Quindi non è un caso che, secondo il quotidiano spagnolo El Pais, la Germania, Paese-guida dell'Unione europea, ha un atteggiamento negativo verso le sanzioni anti-russe. Questi Paesi sfavorevoli alle sanzioni includono anche Spagna, Italia e in parte la Francia. Ultimo tentativo, da un lato, di rafforzare la propria posizione in Europa e dall'altro di potere fare i conti con lo sviluppo della situazione geopolitica globale. Ma non dobbiamo dimenticare che in ogni caso Francia e Germania sarebbero oggettivamente interessati alla partnership.

Ha ricordato il capo del dipartimento per gli studi politici europei “IMEMO RAN” Nadezda Arbatova:

L'alleanza Parigi-Berlino può essere conservata in una futura situazione di politica interna ed estera. Il ruolo leader della Germania e della Francia è del tutto possibile, anche in base ai nuovi cambiamenti in atto in Europa. Tenendo presente che il presidente francese François Hollande è anche in grado di cementare le forze in Europa meridionale.

Alcuni paesi dell'UE hanno già segnalato a Bruxelles che chiederanno un risarcimento per le perdite causate dalle sanzioni. Il quotidiano El Pais riferisce che in questo gruppo di Paesi ci sono Bulgaria, Ungheria e Romania. E il FMI cambia le prospettive dello sviluppo nella regione CEE in connessione diretta con l'ulteriore sviluppo della situazione in Ucraina. "L'escalation della crisi politica in Ucraina comporta nuovi rischi per l'intera regione" affermano esperti del FMI. Le azioni di forzatura isterica anti-russa degli Stati Uniti sono volte a creare e approfondire tali rischi.

Le dure dichiarazioni fatte sentire a Capitol Hill "minano le normali condizioni commerciali", afferma dall'agenzia AP l'analista presso IG di Melbourne, Evan Lucas. Situazioni come queste vengono formate nell'obiettivo di minare forze altrui. E gli Stati Uniti sono, qui, il principale sospettato.

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