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11 aprile 2014

Lavrov, non miriamo all’adesione del sud-est ucraino

Mosca non ha alcun piano di far aderire le regioni sud-orientali dell'Ucraina alla Russia. Lo ha dichiarato il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov in una intervista al secondo canale tv russo. "Noi non possiamo avere un tale desiderio, questo contraddice gli interessi della Federazione russa", ha assicurato.

Nuova Cosstituzione in Crimea - Il parlamento della Crimea, penisola ucraina recentemente annessa dalla Russia dopo un referendum locale, ha intanto approvato all'unanimità la sua nuova costituzione. Lo riferiscono le agenzie russe. Come lingue ufficiali della nuova repubblica sono riconosciute il russo, l'ucraino e il tataro della Crimea.

Scade ultimatum, visita premier a est congela blitz - 
E' scaduto intanto alle 11.00 ora di Kiev, l'ultimatum di Kiev agli attivisti filorussi che hanno occupato il palazzo dell'amministrazione regionale di Donetsk e la sede dei servizi segreti di Lugansk, nell'est del Paese. Il ministro dell'Interno Arseni Avakov aveva concesso 48 ore di tempo per i negoziati, minacciando poi l'uso della forza. Secondo alcuni osservatori, è probabile che l'uso della forza sia stato congelato per la visita del premier ucraino Arseni Iatseniuk nell'est del Paese, allo scopo di dialogare con i rappresentanti delle istituzioni locali. Ieri il presidente ad interim Oleksandr Turcinov aveva proposto un'amnistia per quanti lasceranno gli edifici deponendo le armi.

Il premier ucraino Arseni Iatseniuk, durante la sua visita a Donetsk, nell'Ucraina orientale, si è detto comunque a favore dell'adozione da parte del parlamento di una legge che consenta referendum locali, vietati dalla costituzione vigente, sullo status della regione. E' una delle richieste principali dei filorussi che hanno occupato alcuni palazzi del potere nell'est.

Le foto - Mosca, dal canto suo, risponde alle accuse. Le immagini satellitari diffuse dalla Nato sulla presenza massiccia di truppe russe vicino al confine ucraino risalgono alle esercitazioni militari dell'agosto 2013: lo sostiene un alto ufficiale dello Stato maggiore dell'esercito russo, citato da Ria Novosti. Le foto sarebbero di fine marzo. In una delle immagini si vede una fila di aerei da caccia parcheggiati lungo la pista di un aeroporto. Ma, secondo la fonte, si tratta di foto scattate otto mesi prima: "quegli scatti, distribuiti dalla Nato, mostrano unità delle forze armate russe nel distretto militare meridionale, che hanno preso parte a varie esercitazioni la scorsa estate, anche vicino al confine ucraino", ha sostenuto.

La smentita - La Nato difende l'autenticità delle foto diffuse a dimostrazione dell'accumulo di forze armate russe alla frontiera con l'Ucraina. In una nota annuncia che distribuirà nuove immagini "allo scopo di mostrare chiaramente che le pretese degli ufficiali russi".

Nuove sanzioni - Il presidente Americano Barak Obama ha parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e ha "sottolineato la necessita' che gli Stati Uniti e l'Unione Europea e gli altri Paesi partner si preparino a rispondere ad una ulteriore escalation russa (in Ucraina) con nuove sanzioni". Lo rende noto la Casa Bianca. Nel corso del colloquio telefonico, si legge in una nota, Obama e Merkel hanno parlato "della preoccupante situazione nell'Ucraina orientale, dove separatisti russi, apparentemente con il sostegno di Mosca, continuano ad orchestrare una campagna di incitamento e sabotaggio per minare e destabilizzare lo Stato ucraino".

I due leader, continua la nota, hanno di nuovo ribadito la necessità che "la Russia ritiri le sue truppe dalla regione di confine" e "hanno discusso questioni relative all'imminente incontro dei ministri degli esteri di Ucraina, Russia, Stati Uniti e dell'alto rappresentante dell'Unione Europea".

La minaccia - La stabilità europea è minacciata dall'aumento dei sentimenti antirussi legati alla crisi ucraina, sullo sfondo della crescita nel vecchio continente del razzismo, della xenofobia, dell'ultranazionalismo e della compiacenza verso manifestazione neonaziste'': lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, citato da Ria Novosti.

La guerra del gas - Kiev non può accettare la tariffa di 480 dollari per mille metri cubi di gas fissata da Mosca per il metano russo. Lo ha ribadito il ministro dell'Energia ucraino Iuri Prodan in un discorso in parlamento. Il ministro ha quindi fatto sapere che l'Ucraina è impegnata "in intense trattative con la Commissione europea sulle forniture di gas con il 'reverse flow'". Il gas potrebbe arrivare in Ucraina da Ungheria, Slovacchia e Polonia, paese quest'ultimo che, per Prodan, potrebbe fornire "20 milioni di metri cubi di gas al giorno".

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