Il Fatto Quotidiano
3 maggio 2014

Mosca: “Non controlliamo più i filorussi”. Liberi gli osservatori Osce

Gli osservatori militari dell’Osce in ostaggio a Sloviansk sono stati liberati. “Tutte le 12 persone che ho nella lista sono libere”, ha riferito l’inviato del Cremlino nel sud-est ucraino Vladimir Lukin. Il 25 aprile i filorussi avevano preso in ostaggio 12 persone, di cui 8 osservatori militari dell’Osce e quattro militari ucraini che li accompagnavano. Intanto, però, le forze del governo ucraino continuano per il secondo giorno la loro offensiva nell’Est del Paese contro i separatisti filorussi, Le forze di Kiev hanno registrato 5 morti e 12 feriti. Il ministro dell’Interno Arsen Avakov ha dichiarato che la “fase attiva dell’operazione è ripresa all’alba” con attacchi nella zona della cittadina di Kramatorsk, che si trova vicino a Sloviansk, roccaforte dei separatisti.

Intanto, ad Odessa, dove sono 42 le persone rimaste uccise nell’incendio divampato in un edificio pubblico durante gli scontri tra filorussi e filoucraini, la polizia ha arrestato oltre 130 persone. Molti sono morti asfissiati dal fumo ed altri mentre tentavano di salvarsi gettandosi dalle finestre. L’esatta dinamica degli eventi che hanno portato alla strage non è ancora chiara, ma secondo le notizie riportate i separatisti si erano barricati all’interno della Casa del Sindacato, mentre venivano lanciate bottiglie incendiarie da entrambi gli schieramenti. Il vice ministro degli Esteri ucraino, Danylo Lubkivsky ha detto alla Bbc che è in corso un’inchiesta per verificare le dinamiche, ma ha insistito sul fatto che la Russia sia da ritenersi dietro alle violenze. “La situazione rimane sotto contro, ma tutta la situazione della sicurezza rimane sotto la minaccia degli agenti speciali russi”. 

I venti di guerra in Ucraina avrebbero fatto anche vittime civili. È Viaceslav Ponomariov, autoproclamato sindaco di Sloviansk, roccaforte della protesta filorussa, ha affermato che in nottata sono morti oltre dieci civili del vicino villaggio di Andreievka che tentavano di bloccare un corteo di auto degli ultra nazionalisti di Pravi Sektor. Ci sono anche 40 feriti, ha aggiunto. Mancano però allo stato ora conferme indipendenti. Il ministro degli Interni ucraino Arsen Avakov ha annunciato che l’operazione “anti-terrorismo”condotta dall’esercito ucraino contro le roccaforti dei ribelli a Sloviansk e Kramatorsk (est) continua. “La fase attiva dell’operazione prosegue dall’alba, noi non ci fermiamo”, ha scritto il ministro sulla sua pagina Facebook. “Questa notte, le forze coinvolte nell’operazione antiterrorismo a Kramatorsk hanno preso il controllo della torre della televisione che in precedenza era sotto il controllo dei terroristi”, ha aggiunto il ministro, precisando che “l’operazione è stata condotta dai soldati della Guardia Nazionale e dell’Esercito”.

Torna a prendere posizione anche il Cremlino che sostiene che è “assurdo” parlare di elezioni in Ucraina dopo la tragedia di Odessa e l’escalation nel sud-est. “Dopo quello che è successo a Odessa, sullo sfondo dell’aperta spirale di conflitto nel sud-est del Paese, non capiamo di che elezioni stanno parlando Kiev, le capitali europee e Washington”, ha detto il portavoce di Putin Dmitri Peskov. Ma soprattutto Mosca ha perso effettivamente la sua influenza sulle forze di autodifesa del sud-est ucraino e non può risolvere la situazione da sola. Secondo il portavoce russo le autorità di Kiev “portano la responsabilità di quanto accaduto ieri a Odessa”, e ne sono “di fatto complici”, come “chi considera legittima la giunta di Kiev”.

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Ucraina e Russia di “ristabilire l’ordine” dopo le violenze “inaccettabili” avvenute venerdì a Odessa, dove le vittime sono morte in un incendio doloso. “La violenza e il disordine che hanno portato a tanti morti e feriti assurdi sono inaccettabili – ha scritto in un comunicato un portavoce del Dipartimento di stato americano -. Noi chiediamo alle due parti di lavorare insieme per restaurare la calma, la legge e l’ordine”.

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