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25 luglio 2014

Che succede in Ucraina dopo le dimissioni del premier

Le dimissioni del premier Yatsenyuk rischiano di aprire una crisi molto grave in un momento estremamente delicato anche sul piano internazionale

Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha chiesto al presidente del parlamento di Kiev – la Verkhovna Rada – Oleksandr Turchynov, di convocare urgentemente un dibattito parlamentare sul tema delle dimissioni del premier Arseniy Yatseniuk. Secondo Poroshenko i parlamentari dovrebbero decidere oggi se votare per ribadire la fiducia al governo. «Spero che prevalga il senso di responsabilità e che l’intero governo possa riuscire a tornare al lavoro». Yatseniuk aveva annunciato ieri le dimissioni in parlamento dovute «al venir meno della coalizione e al blocco delle iniziative governative». La mancata formazione di una nuova coalizione entro 30 giorni aprirà la strada allo scioglimento del parlamento e alla convocazione di elezioni anticipate. L’attuale coalizione nata il 27 febbraio 2014 conta sull’appoggio di 250 legislatori.

Nel frattempo sul piano diplomatico tiene banco ancora la questione della Russia che in qualche modo sostiene la guerriglia dei ribelli anti governo di Kiev nella stessa Ucraina. In questo senso il presidente Usa, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con il premier olandese, Mark Rutte, durante il quale entrambi hanno convenuto che alla Russia non deve essere permesso di destabilizzare la situazione in Ucraina senza incorrere in costi e, di conseguenza, la comunità internazionale dovrà adottare ulteriori sanzioni. Entrambi concordano sul fatto che la Russia non abbia ancora soddisfatto le condizioni stabilite da Usa e Ue. Invece di contribuire a una ‘descalation’ della situazione, le prove raccolte indicano che Mosca sta ancora armando i separatisti che continua negli atti di aggressione mortale contro le forze armate ucraine.

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