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19 febbraio 2014

Ucraina, la polizia assalta la piazza dell'opposizione: almeno 25 vittime

Le forze di sicurezza hanno sferrato l'attacco a Maidan. In fiamme il palazzo dei sindacati, occupato dai dimostranti. Biden chiama Yanukovich e gli chiede di ritirare i suoi uomini dalle strade. Ma il leader di Kiev rifiuta: nulla di fatto nell'incontro con i dirigenti della contestazione

Nella notte è arrivata la notizia di due agenti della polizia stradale uccisi a colpi d'arma da fuoco mentre inseguivano un'auto con dei presunti criminali, ma non è chiaro se l'episodio sia da collegare alle violenze a sfondo politico.

L'aggravarsi della situazione ucraina ha suscitato forte preoccupazione nelle cancellerie occidentali. L'Onu, l'Unione europea e vari governi occidentali hanno condannato le violenze. Nella notte il vice presidente americano Joe Biden ha chiamato Yanukovich per chiedergli di ritirare le forze di sicurezza dalle strade, di esercitare la massima moderazione e di avviare il dialogo con l'opposizione.

L'appello di Biden non ha sortito alcun effetto. Vitali Klitschko, uno dei leader dell'opposizione, ha reso noto che un incontro con Yanukovich non ha prodotto alcun accordo su come porre fine alle violenze. "Sfortunatamente, non porto buone notizie dalle trattative", ha affermato precisando di aver abbandonato il tavolo quando il rpesidente ha chiesto che Maidan venga sgomberato senza condizioni pregiudiziali.

Qualche ora dopo Yanukovich ha confermato che non intende fare nessun passo indietro. L'opposizione ha "oltrepassato i limiti" sperando di arrivare al potere grazie alla piazza, e "i responsabili saranno giudicati", ha detto in un messaggio alla nazione pronunciato mentre continuavano gli scontri a Maidan. "I leader dell'opposizione - ha proseguito - non hanno considerato il principio democratico secondo cui si ottiene il potere con le elezioni e non nella strada. Hanno passato i limiti chiamando la gente a prendere le armi. C'è una eclatante violazione della legge e i colpevoli compariranno davanti alla giustizia".

E lo scontro politico si estende. Violenze si segnalano anche in alcune città dell'Ucraina occidentale, tra cui Leopoli, roccaforte dell'opposizione più nazionalista, dove circa 5.000 insorti hanno assunto il controllo di un deposito di armi.

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