Originale: http://voiceofrussia.com/
http://znetitaly.altervista.org
23 febbraio 2014

L’Ucraina, parte del piano USA/NATO/UE per dissolvere la Russia
John Robles intervista il prof. Francis Boyle per Voice of Russia
traduzione di Giuseppe Volpe

E’ un fatto che dall’11 settembre 2001 il governo USA si stia dando da fare per distruggere paesi e stia utilizzando la NATO come suo principale strumento. E’ stato dichiarato più di un decennio fa dall’allora vicesegretario alla difesa Paul Wolfowitz e successivamente dal generale Wesley Clark. Il Pentagono stilò una lista di sette stati che andavano distrutti: Afghanistan, Iran, Iraq, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Siria e gli Stati Uniti hanno proceduto a distruggere tutti i paesi su quella lista. La strategia in Ucraina è la stessa: USA, NATO e UE stanno promuovendo la destabilizzazione e la dissoluzione dell’Ucraina al fine di conseguire l’obiettivo della NATO di entrare in territorio ucraino, più vicino alla Russia. Il professore di Harvard Francis Boyle, un esperto della Russia residente negli Stati Uniti che è stato invitato a tenere conferenze in Russia ha parlato di questi temi e di altro in un’intervista a Voice of Russia. Mentre la Russia è stata distratta a credere che gli Stati Uniti volessero azzerarla, la politica estera statunitense è stata pianificata e imposta da rabbiosi odiatori della Russia, quali Zbignew Brzezinski e Richard Pipes. Brzezinski vuole dissolvere la Russia in circa 68 parti e ha collocato i suoi protetti in posizioni chiave della politica estera statunitense. Secondo Boyle, Brzezinski ha dotato l’amministrazione Obama di propri accoliti e protetti, tra cui l’ambasciatore statunitense in Russia Michael McFaul, uno specialista nel dare un ‘colore’ alle rivoluzioni. Tirate le somme, il piano USA consiste nel vedere la dissoluzione della Federazione Russa; l’obiettivo è quello.

Robles:  Salve, signore! Come va questa sera?

Boyle: Molto bene. Grazie per avermi invitato, John, e i miei migliori auguri al suo pubblico in ascolto.

Robles: Grazie a lei, signore! E grazie per aver accettato di parlare con noi. Il tema del giorno è l’Ucraina. Ora, lei ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni e lavorato sulla Siria. Vorrei chiederle i suoi collegamenti tra quello che sta succedendo oggi in Siria e quello che sta succedendo in Ucraina. Vede dei collegamenti? Alcuni dicono che l’Ucraina, la spinta lì è stata dovuta al fatto che agli Stati Uniti non è stato permesso di attuare operazioni militari contro la Siria. Vede un rapporto tra i due paesi.

Boyle: Beh, non direi che quello sia “necessariamente” il motivo. Come sappiamo, l’Ucraina è stata a lungo un obiettivo strategico degli Stati Uniti nel tentativo di far entrare l’Ucraina nella NATO. E questo piano della UE è stato semplicemente il primo passo in quella direzione. La UE in realtà non stava offrendo nulla all’Ucraina. Ma era molto chiaro: se fosse riuscita a spostare l’Ucraina più vicino alla UE, sarebbe stata un passo più vicino alla NATO. Di fatto, mi dispiace dire che nel corso degli anni, anche se ho la cittadinanza della UE e un passaporto UE, la UE è oggi diventata nient’altro che l’anticamera della NATO.

Dunque io penso che questo realmente vada inteso in termini del graduale movimento della NATO più a est, in violazione della promessa fatta da George Bush Senior e da Jim Baker al presidente Gorbaciov, che se avesse accettato la riunificazione della Germania, la NATO non si sarebbe spostata più a est, in direzione dei confini russi.

Robles: Beh, abbiamo visto quelle promesse, promesse simili, fatte dal presidente Gorbaciov, il primo e ultimo presidente dell’Unione Sovietica. Anche quelle promesse sono state ignorate. E riguardo …

Boyle: Il problema è stato … che non le ha mai avute per iscritto.

Robles: E’ esattamente quello che stavo per dire.

Boyle: E’ stato incredibilmente ingenuo da parte sua non ottenerle per iscritto. E io segnalerei che proprio oggi gli Stati Uniti stanno tentando di fare lo stesso riguardo allo spiegamento dei missili di difesa balistica (BMD) in Europa e attorno ai confini della Russia, affermando “dovete accettare le nostre assicurazioni, ma non vi daremo nulla di scritto”.

Sa, è irragionevole. In realtà qualcosa di scritto lo abbiamo avuto ed è stato il Trattato sul Sistema Missilistico Antibalistico del 1972 che preveniva tutto questo. E poi Bush Junior si è ritirato da quel trattato. Così, come stanno oggi le cose, tutto è davvero possibile; queste assicurazioni verbali non significano nulla.

Robles: Allontanandoci un po’ adesso dal sistema ABM, lei ha citato la NATO e l’Ucraina; c’è un obiettivo militare, se può parlarcene? E c’è un obiettivo militare simile in Siria? O qual è l’obiettivo del governo statunitense in Siria?

Boyle: Dall’11 settembre 2001, come pubblicamente ammesso dall’allora vicesegretario alla difesa, Paul Wolfowitz, il governo degli Stati Uniti intendeva dedicarsi a distruggere stati. E ciò è stato in seguito confermato dal generale Wesley Clark, come lei sa, nelle sue memorie, il suo incontro al Pentagono dove avevano la lista di sette stati che avrebbero proceduto ad attaccare.

Il primo era l’Afghanistan, l’Iraq il secondo; nella lista c’era il Sudan, la Libia era nella lista e la Siria era nella lista, l’Iran era nella lista. Così, stanno procedendo sistematicamente lungo quella lista di stati da distruggere. Oggi è in cima la Siria; l’Iran potrebbe essere il prossimo. E appare oggi che la stessa strategia è applicata all’Ucraina per promuovere la divisione dell’Ucraina tra est e ovest e, detesto dirlo, la dissoluzione dell’Ucraina come stato.

Robles: Può ripetere quella citazione? Ha detto …

Boyle: Sì, Wolfowitz disse … l’ho citato nel mio libro “The Criminality of Nuclear Deterrence” [La criminalità della deterrenza nucleare], Wolfowitz disse: “Ci daremo all’attività di distruggere stati”. E poi, immediatamente dopo, il generale Wesley Clark (capo della NATO) fu al Pentagono e può confermare che avevano stilato una lista di sette stati che avrebbero sistematicamente attaccato.

Dunque è questo in realtà … l’obiettivo qui in Siria, contro la Siria, è quello che hanno fatto in Libia; dividere la Siria come stato nelle sue componenti, unità religiose ed etniche, non solo per gli Stati Uniti ma anche a vantaggio di Israele.

Come lei sa, Israele da lungo tempo nemico della Siria. Hanno portato avanti un piano là, il Piano Yi Nolan, per dividere i paesi circostanti al fine di gestirli meglio e tenerli meglio sotto controllo. Dunque qui si vede una comunità d’interessi certamente tra Stati Uniti e Israele.

E mi rincresce dirlo, ma in gran parte hanno frammentato la Siria nelle sue unità costitutive, come avevano fatto in Iraq. Adesso abbiamo fondamentalmente tre ministati in Iraq. Lo stesso è stato fatto in Afghanistan e anche in Libia, dove, lei sa, è difficile dire che esista ancora uno stato con un significato. E’ in distribuzione un mio nuovo libro intitolato “Destroying Libya and World Order”  [La distruzione della Libia e l’ordine mondiale] dove ho inserito tutte queste citazioni e un’analisi. E poi ho cercato di estendere questo alla Siria, verso la fine del libro.

E in effetti appare che stiamo assistendo a uno schema di comportamento simile qui in Ucraina: destabilizzare l’Ucraina, promuovere una dissoluzione, un qualche genere di guerra civile o chissà cosa. E immagino che la teoria sia: beh, se NATO-UE riescono a prendersi l’Ucraina occidentale, bene! Possono ampliare i confini della NATO, della UE sin là.

Dunque è una situazione molto pericolosa, perché, come lei sa, l’Ucraina e di fondamentale importanza strategica per la Russia. E, secondo, la Russia ritiene che l’Ucraina sia la culla della propria civiltà.

Robles: Beh, lo è. Non è una convinzione. L’Ucraina è la madre della Russia.

Boyle: Sono stato in Ucraina e sono stato dove Nestor scrisse le sue cronache e ho studiato storia russa e ucraina, certo, ad Harvard. Ho frequentato lo stesso programma di dottorato ad Harvard che ha prodotto prima di me Zbigniew Brzezinski e Richard Pipes, entrambi che erano, sono, ardenti odiatori della Russia, è fuori questione. E quella è realmente la parte del problema qui negli Stati Uniti, quando si tratta di studi russi, che così gran parte di essi è intrinsecamente basata su pregiudizi contro la Russia.

Robles: Perché è così, per favore, se può? Lei ha percorso il sistema, conosce il sistema. Per gli Stati Uniti odiano tanto la Russia? Perché?

Boyle: Beh ho trascorso dieci anni all’Università di Chicago e alla Scuola di Legge di Harvard a studiare storia russa, letteratura russa, politica sovietica, politica russa. In effetti ho addirittura presentato politica sovietica e storia russa al mio esame di dottorato ad Harvard, il che mi ha qualificato a insegnare entrambe queste materie agli universitari di Harvard. Ma non ho mai imparato la lingua, perché non era nelle mie intenzioni.

In tutti quegli anni, dieci anni di studi, ho avuto solo due professori che ho ritenuto corretti, ragionevoli ed equilibrati riguardo alla Russia e all’Unione Sovietica. E mi risulta che Harvard e Chicago siano due dei centri principali degli Stati Uniti quanto all’addestramento di esperti della Russia. Addestrano professori ed esperti, dirigenti governativi e persone del genere.

Robles: Diplomatici …

Boyle: Sì, e, di nuovo, abbiamo avuto Brzezinski. Ho frequentato lo stesso programma di dottorato che ha prodotto Brzezinski e Kissinger. Lei sa, Brzezinski è un esule polacco che odia appassionatamente i russi.

Robles: Oddìo, sì. Sì …

Robles: In effetti Brzezinski vuole spezzettare la Russia nelle sue unità costitutive.

Robles: Giusto, penso si trattasse di 68 regioni autonome, se era di questo che si trattava.

Boyle: E’ più pericoloso di così! Per il fatto che il mentore di Obama alla Columbia è stato Brzezinski. E Brzezinski ha gestito l’apparato degli affari esteri per la campagna elettorale di Obama e ha riempito l’amministrazione Obama di propri accoliti e protetti, come McFaul, l’ambasciatore recentemente dimessosi.

Robles: Mi scusi, può parlare un po’ di più di McFaul? Ha detto che è uno dei protetti di Brzezinski.

Boyle: Sì, viene dall’Istituto Hoover, di Stanford, che è una società neo-conservatrice, e Brzezinski è uno di loro.

Robles: McFaul è stato scelto da Brzezinski?

Boyle:  Penso che tutte le nomine di alto livello agli affari esteri dell’amministrazione Obama sia state gestite da Brzezinski. E’ la mia sensazione personale considerando i fatti. Sì, Brzezinski ha deciso di non assumere una posizione di persona, ma tutti quelli che hanno circondato Obama, non solo a proposito della Russia, ma anche di altre aree, sono protetti di Brzezinski e in effetti ciò risale al Partito Democratico, penso da quando assunse il potere Carter e Brzezisnki era il suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Sa, fu quello che avviò la guerra dei mujaheddin afgani contro l’Unione Sovietica in Afghanistan e se ne vantò.

Così, in seno al Partito Democratico Brzezinski è considerato il loro guru sugli affari esteri ed è stato mentore di Obama alla Columbia ed è una faccenda di dominio pubblico che Brzezinski abbia gestito l’apparato degli affari esteri a favore della campagna elettorale di Obama.

Robles: Wow!

Boyle: Dunque io sono convinto che abbia contribuito all’assunzione del personale di quest’amministrazione nel settore degli affari esteri.

Robles: Si pensa a un azzeramento e a un miglioramento delle relazioni. E penso che nessuno sapesse che era tutto incentrato su Brzezinski, perché si sa da molto tempo che è Brzezinski.

Boyle: Giusto. Beh, penso che questo sia parte del loro piano per dividere la Federazione Russa, alla fin fine. Sì, penso che questo sia certamente il suo obiettivo.

Sa, se si vogliono ottenere le credenziali di esperto della Russia, si deve andare in posti come la Columbia o Harvard, o Chicago e ottenere il proprio dottorato o la specializzazione da persone così. Ad Harvard avevano anche Richard Pipes; era il massimo guru di Reagan riguardo all’Unione Sovietica, il Comitato sulla Minaccia Presente.

Ho avuto Pipes come docente di storia della Russia imperiale; di nuovo un altro esule polacco che odia appassionatamente i russi. Pipes era pessimo nel suo corso sulla storia della Russia Imperiale; era solito mettersi a sudare quanto teneva lezione su Pietro il Grande o su Caterina la Grande e doveva tirar fuori di tasca il fazzoletto e asciugarsi le sopracciglia. Dunque è un altro fanatico contro la Russia; soltanto che è eminente nel Partito Repubblicano.

Dunque, in realtà non abbiamo … sa, il professor Cohen, dell’Università di New York, penso sia corretto, equilibrato e ragionevole quando si tratta della Russia. Ha appena scritto qualcosa su The Nation a proposito dell’Ucraina. E penso abbia scritto molto buono sulla Russia. Ma, sa, è davvero un’eccezione a una regola davvero terribile negli Stati Uniti, quando si tratta di addestrare e concedere i titoli a quelli che erano esperti dell’Unione Sovietica e oggi della Russia.

Robles: Dunque, come mai lei è imparziale, signore?

Boyle: Cerco di guardare alla Russia e all’Unione Sovietica con una mente aperta. Ho vissuto la crisi dei missili cubani e ho concluso che probabilmente il problema più importante del mio tempo era di capire la Russia e l’Unione Sovietica a ogni livello. Così è questo il motivo per cui ho trascorso dieci anni a studiare all’Università di Chicago e ad Harvard e a ottenere credenziali formali in quei campi.

E devo dire di essere rimasto parecchio sconcertato. Ho avuto ad Harvard come docente, mentore e amico il professor Edward Keenan. Ed era direttore del Centro Ricerche sulla Russia. Ed è molto corretto, equilibrato e ragionevole. E ho avuto il professor Harold Berman presso la Scuola di Legge di Harvard; di nuovo molto corretto, equilibrato e ragionevole. Ma in pratica era tutto lì.

Sono stato invitato due volte dal governo sovietico a tenere conferenze; una volta attraverso il paese nel 1986 e poi nel 1989.  E ipotizzo che ritenessero che io fossi uno statunitense ragionevole con il quale parlare. E sono stato aperto; ho incontrato persone e tenuto conferenze ed è parso che io sia andato d’accordo con tutti. Non necessariamente eravamo d’accordo su tutto, ma almeno potevamo tentare di sviscerare i temi.

Ma non è a questo che stiamo assistendo oggi. Poco ma sicuro! Come abbiamo appreso dal nastro della Nuland qui, con l’ambasciatore a Kiev, lei ammette che sono stati spesi cinque milioni di dollari immediatamente per promuovere l’opposizione al governo democraticamente eletto in Ucraina. Qualsiasi cosa si pensi di Yanukovich è stato eletto democraticamente e sinora penso abbia mostrato una considerevole moderazione.


State ascoltando un’intervista al professor Francis Boyle. E’ professore di legge internazionale presso la facoltà di legge dell’Università dell’Illinois a Champaign, Illinois. Questa è la prima parte di un’intervista più lunga. Potrete trovare il resto dell’intervista sul nostro sito web all’indirizzo voiceofrussia.com.


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/ukraine-part-of-usnatoeu-plan-to-break-up-russia/

top