Contropiano
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25 Aprile 2014

Il 25 aprile di Roma guastato dallo squadrismo sionista.
Il dibattito nell'Anpi, la denuncia degli aggrediti

Lo squadrismo sionista ipoteca il 25 aprile Vergogna sull'Anpi . Il corteo ufficiale per il 25 Aprile a Roma, è stato oggi testimone di un episodio gravissimo, ripetuto ma non imprevedibile.

La delegazione palestinese e le reti solidali con la Palestina si stavano concentrando al Colosseo per partecipare come tutti gli anni alle manifestazioni che celebrano la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo. Ma i palestinesi e gli attivisti sono stati aggrediti da una quarantina di esponenti dello squadrismo della comunità ebraica romana, non nuovi ad episodi di aggressione come questa. Si è scatenata un corpo a corpo impari, da una parte giovani palestrati tra i 25 e i 40 anni, dall'altra donne, compagni anche di una certà età, attivisti.

Ad aggravare le cose è stato l'atteggiamento complice delle forze di polizia che si sono schierate in mezzo – ovviamente rivolte contro gli aggrediti e non contro gli aggressori. Questo fatto ha consentito agli squadristi sionisti di agire a proprio piacimento, con incursioni che – passando in mezzo alla fila degli agenti - prelevavano gli attivisti filopalestinesi e li trascinavano tra le loro file per essere pestati. Uno dei compagni che ha subito questo trattamento assicura di “averle prese ma di averle anche date” a conferma che in certi ambiti lo squadrismo non sarà mai “a costo zero”.

A quel punto l'Anpi ha fatto partire lo stesso il corteo – con lo striscione e la bandiera israeliana ben visibile e “scortata” dai gorilla della comunità – ed ha fatto sì che la polizia tenesse fuori e bloccato lo spezzone con le bandiere palestinesi.

Di fronte a questa scelta, diversi gruppi di manifestanti – compagni del Pdci, Prc, Pcl e altri – sono rimasti per solidarietà insieme allo spezzone palestinese. Lo stesso ha fatto un circolo dell'Anpi (quello universitario dedicato a Walter Rossi) ma è intervenuto un dirigente dell'associazione che lo glielo ha strappato di mano “perchè non doveva stare lì”.

Eppure dieci giorni fa c'era stato proprio un incontro tra i palestinesi, le reti solidali e l'Anpi per concordare la partecipazione al corteo della Liberazione. Evidentemente nelle manifestazioni che celebrano la Resistenza e la Liberazione si è preferito avere nel corteo la bandiera dell'oppressione (quella israeliana) e non quella della Liberazione (quelle palestinesi). Ma lo spezzone con le bandiere palestinesi è arrivato comunque a Porta San Paolo ed è diventato uno spezzone numerosissimo e partecipato.  Tant'è che quando il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici ha provato a parlare dal palco è stato sommerso dai fischi. Le intimidazioni evidentemente non hanno funzionato.

Non solo, ma per la prima volta il corteo ufficiale del 25 aprile è stato spezzato in due. Davanti le forze ufficiali con le bandiere dello Stato di Israele (e non solo quelle titolate della Brigata Ebraica), in mezzo i blindati della polizia, e poi lo spezzone con le bandiere palestinesi e le organizzazioni della sinistra solidali con loro. Davanti ai blindati poi c'era il servizio d'ordine della comunità ebraica con le bandiere israeliane, gli squadristi che poco prima avevano aggredito gli altri manifestanti. Una vergogna per la giornata del 25 aprile, una vergogna per l'Anpi (anche se in questi minuti si registrano già dissensi e diversificazionni di posizioni all'interno). Quello di oggi  è un nuovo episodio da aggiungere al lungo dossier sull'impunità da parte di polizia e magistratura di cui gode lo squadrismo sionista nella città di Roma.

Tutt'altra aria quella si respirava invece alla manifestazione del 25 aprile a Roma Est partita dalla lapide ai partigiani in piazza delle Camelie (Centocelle) per arrivare alla ex Snia. Almeno duemila persone in corteo, tra loro le realtà di lotta territoriali, i kurdi con le loro bandiere, gli occupanti di case insieme per una giornata antifascista che sarà sempre una giornata che celebra la Resistenza e la Liberazione, in ogni parte del mondo, anche in Kurdistan o Palestina.
 

Qui di seguito alcuni comunicati usciti nel primo pomeriggio su quanto accaduto alla manifestazione ufficiale per il 25 aprile di Roma dove i “soliti noti” del servizio d'ordine sionista si sono resi protagonisti di una nuova aggressione nella Capitale contro i palestinesi e gli attivisti solidali. Ma stavolta sembrano averla fatta fuori dal vaso. Nel comizio finale i responsabili dell'Anpi hanno deciso di non far intervenire gli esponenti della comunità ebraica che a quel punto hanno invaso il palco a Porta San Paolo beccandosi però una prolungata selva di fischi da parte della piazza. L'arroganza dei gruppi sionisti comincia a non godere più delle complicità che l'hanno resa tale.
 


Il comunicato ufficiale dell'Anpi:

L'Anpi di Roma condanna gli episodi di intolleranza e di aggressione verbale

Roma, 25 aprile 2015

La festa della liberazione ha visto oggi a Roma una bella e partecipata manifestazione, con i cittadini sfilare assieme ai partigiani. Purtroppo vi sono stati episodi di aggressione verbale che condanniamo fermamente.Nei cortei e nelle piazze del 25 aprile, festa di tutti e per tutti poiché l'antifascismo è scritto nella Costituzione, non possono albergare atteggiamenti di intolleranza che offendono l'Anpi e la Memoria dei partigiani caduti.Ricordiamo ai partecipanti che questa ricorrenza è dedicata alle partigiane, ai partigiani e all'Italia che insorse contro il nazifascismo e che si riconosce nei valori della Resistenza.
 

Ma anche dentro l'Anpi qualcuno chiede che si faccia chiarezza su quanto avvenuto. Un comunicato della Sezione dell'Anpi “Omero Ciai”:

Dopo i gravi atti squadristici di oggi, l'aggressione agli iscritti all'ANPI e ai partigiani, l'occupazione manu miltari del palco da parte di una "squadretta" di loschi figuri violenti, mi auguro che si riuniscano al più presto gli organismi dirigenti dell'ANPI di Roma (Gruppo dei vicepresidenti e Comitato Provinciale) per analizzare e stigmatizzare i fatti, procedere ad una severa e serrata autocritica, attrezzarsi perché tali provocazioni, in futuro, siano fermamente respinte.

Intanto, gli iscritti alla mia sezione che erano presenti in piazza chiedono che si emanino comunicati stampa e dichiarazioni di ferma condanna del comportamento di sedicenti aderenti ad un reparto dell'esercito inglese (tale era la Brigata Ebraica). Leggo su "Il Fatto Quotidiano" che la Brigata Ebraica sarebbe stata tra gli organizzatori della manifestazione di oggi. Trasecolo: e allora perché non la Quinta Armata US, i Granatieri di Sardegna o l'Armata Poplare di Liberazione Jugoslava, tutti reparti che hanno combattuto per liberare l'Italia? Che c'entrano quei figuri con la Brigata Ebraica? Che c'entra la Brigata Ebraica con i Partigiani? Il nostro Presidente ci richiama sempre a studiare meglio la storia: atteniamoci quindi a questi elementari punti di realtà.
 


Il comunicato stampa delle reti solidali con il popolo palestinese:

Vergogna alla manifestazione del 25 aprile
Aggrediti i palestinesi, spezzato il corteo

Roma, 25 aprile 2014

Il corteo ufficiale per il 25 Aprile a Roma, è stato oggi testimone di un episodio gravissimo.La delegazione palestinese e le reti solidali con la Palestina si stavano concentrando al Colosseo per partecipare come tutti gli anni alle manifestazioni che celebrano la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo. Ma i palestinesi e gli attivisti sono stati aggrediti da una quarantina di squadristi della comunità ebraica romana, non nuovi ad episodi di aggressione come questa. Si è scatenato un corpo a corpo impari, da una parte giovani palestrati tra i 25 e i 40 anni, dall'altra donne, mannifestanti anche di una certà età, attivisti.

Ad aggravare le cose è stato l'atteggiamento delle forze di polizia che si sono schierate in mezzo – ovviamente rivolte contro gli aggrediti e non contro gli aggressori. Questo fatto ha consentito agli squadristi di agire a proprio piacimento, con incursioni che – passando in mezzo alla fila degli agenti - prelevavano gli attivisti filopalestinesi e li trascinavano tra le loro file per essere pestati.

A quel punto l'Anpi ha fatto partire lo stesso il corteo – con lo striscione e la bandiera israeliana ben visibile e “scortata” dai gorilla della comunità – ed ha fatto sì che la polizia tenesse fuori e bloccato lo spezzone con le bandiere palestinesi.

Diversi gruppi di manifestanti – esponenti del Pdci, Prc, Pcl e altri – sono rimasti per solidarietà insieme allo spezzone palestinese. Lo stesso ha fatto un circolo dell'Anpi (quello universitario dedicato a Walter Rossi).

Eppure dieci giorni fa c'era stato proprio un incontro tra i palestinesi, le reti solidali e l'Anpi per concordare la partecipazione al corteo della Liberazione. Evidentemente nelle manifestazioni che celebrano la Resistenza e la Liberazione si è preferito avere nel corteo la bandiera dell'oppressione (quella dello Stato di Israele e non solo quella della brigata Ebraica che ha invece titolo per essere nella manifestazione) ma non quella di una lotta popolare di Liberazione (quelle palestinesi).

Ma lo spezzone con le bandiere palestinesi è arrivato comunque a Porta San Paolo ed è diventato uno spezzone numerosissimo e partecipato. Le intimidazioni evidentemente non hanno funzionato.

Oggi è stata una vergogna per la giornata del 25 aprile, una vergogna anche per l'Anpi. Un nuovo episodio da aggiungere al lungo dossier sull'impunità da parte di polizia e magistratura di cui gode lo squadrismo nella città di Roma.

Reti di solidarietà con il popolo palestinese
 


Comunicato stampa

La Confederazione Cobas Romana, partecipe delle numerose iniziative espresse a Roma nel 69° anniversario della Liberazione 25Aprile, esprime:

- la vicinanza solidale ai/alle compagni/e della Rete di solidarietà con il popolo Palestinese aggrediti al Colosseo, alla partenza del corteo indetto dall'Anpi, dalle squadracce della Led ebraica, non nuove all'infame compito si sostenere i crimini dello Stato Israeliano nei confronti del martoriato popolo palestinese;  

- la condanna del comportamento della dirigenza Anpi, che di fronte all'evidente aggressione posta in essere dalla Led ebraica e dal dispositivo poliziesco sostenente gli aggressori, non ha mosso un dito ed anzi ha fatto partire il corteo forzando la separazione dai compagni della Rete , che con tenacia hanno mantenuto la volontà di partecipazione al corteo del 25 aprile in ciò sostenuti da centinaia di compagni/e antifascisti ;  

- l'impegno costante e coerente a fianco del popolo palestinese e di tutti i popoli combattenti per la propria Liberazione ;  

- la proposta rivolta alle compagini antifasciste, alle reti di solidarietà con i popoli oppressi, alle realtà sociali e ambientali , della rapida convocazione di una Assemblea Cittadina , per impedire che gravi fatti del genere non abbiano più a ripetersi e per rinnovare l'impegno solidale con la Palestina.

Roma 25 aprile 2014 Confederazione Cobas Roma
 

INVIATO DA ADMIN IL VEN, 25/04/2014 - 23:30


Lettera inviata al manifesto

Milano, 26 aprile 2014

Caro Manifesto,

in merito alla cronaca delle manifestazioni di ieri, a Roma e Milano, credo sia corretto chiarire che l’antagonismo radicale tra noi attivisti di sinistra e la cosidetta comunità ebraica avviene per motivi molto chiari: il loro sostegno all’occupazione sionista della Palestina ed il nostro sostegno alla resistenza palestinese.

Noi, presenti al presidio di Milano, abbiamo voluto semplicemente ribadire che onorare la lotta partigiana contro i nazi-fascisti vuol dire coerentemente sostenere le lotte di Liberazioni dei popoli oppressi, tra questi quello palestinese. Eravamo decine e decine a viso scoperto a ribadire il diritto dei palestinesi alla resistenza ed a ribadire il nostro sostegno nei loro confronti, in particolare alle formazioni della sinistra palestinese (comitati popolari, FPLP, ecc).

Noi crediamo che la memoria per i crimini nazisti contro ebrei, comunisti, zingari, omosessuali non possa in alcun modo giustificare i crimini commessi dai sionisti da oltre 66 anni. E’ giusto aver memoria, ma occorre che questa sia coerente, e non a corrente alternata.

Banalizzare questi contenuti, come tutti gli anni fa il vostro Luca Fazio, fa parte di quella falsa narrazione su cui è costruita la storia sionista e lo stato di Israele.


Grazie e buon lavoro
Francesco Giordano
 

INSERITO DA ADMIN IL DOM, 27/04/2014 - 20:41.


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