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mag 22nd, 2014

Thailandia. E’ colpo di Stato: sospesa la Costituzione.
di Enrico Oliari
Direttore responsabile

E’ colpo di Stato. Il 12mo nella storia del paese orientale, da quando venne deposta la monarchia nel 1932: l’annuncio della presa di controllo del governo dei militari è stato dato dallo stesso capo di Stato maggiore della Difesa, generale Prayuth Chan-ocha, che già nei giorni scorsi aveva indetto la legge marziale per porre fine ai disordini e tentare di far dialogare le parti dopo la deposizione del premier Yingluck Shinawatra.
Ad allontanare Shinawatra, che è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di premier e di ministro della Difesa, è stata la Corte costituzionale, la quale l’ha ritenuta colpevole di abuso di potere in quanto al momento del suo insediamento, avvenuto nel 2011, aveva provveduto a far trasferire in quanto “scomodo” Thawil Pliensri, ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale.
In realtà attorno al premier gravavano molte critiche in quanto sospettata di essere la longa manus del fratello, il controverso magnate Thaksin Shinawatra, a sua volta Primo ministro dal 2001 al 2006, quando fu destituito con un colpo di Stato militare e che oggi vive in esilio negli Emirati Arabi Uniti.
In novembre a far scattare la rabbia popolare vi era stata una proposta di legge, poi ritirata, che avrebbe proclamato un’amnistia e quindi permesso a Thaksin Shinawatra di rientrare senza essere perseguito per la sua condanna di corruzione.
Leggendo il comunicato alle tv unificate, il generale Prayuth Chan-ocha ha detto che “Perché il paese torni alla normalità”, le forze armate “devono prendere il potere a partire dal 22 maggio alle 16.30″, ovvero “per ripristinare l’ordine e spingere per il raggiungimento di riforme politiche”.
“Tutti i thailandesi devono restare calmi e i funzionari del governo devono lavorare normalmente”, ha aggiunto il capo dell’esercito, per quanto, a causa delle leggi marziali e del coprifuoco, “Nessuno sarà autorizzato a lasciare il proprio domicilio tra le 22 e le 5″. Come poi è stato specificato “gli stranieri sono obbligati a girare con passaporto”; testimoni hanno riferito di aver visto soldati prendere in consegna i leader delle proteste di piazza, tra questi l’ex vice premier Suthep Thaugsuban e i più stretti collaboratori, i quali sono stati portati in una base dell’esercito.
La Costituzione è quindi stata sospesa, mentre “Il Senato, la magistratura e altre organizzazioni indipendenti” continueranno a funzionare regolarmente. Il Parlamento è stato sciolto già a dicembre, quando è stata destituita Yingluck Shinawatra.
A destare preoccupazione sono le “camicie rosse” del “Fronte unito per la democrazia”, fedeli a Shinawatra, le quali hanno minacciato di intervenire: “Combatterete o non combatterete?” – ha arringato la folla il leader Jatuporn Prompan -. “Noi non ce ne andremo da nessuna parte! Non lasciatevi prendere dal panico perchè ce lo aspettavamo. Succeda quel che succeda, di qualsiasi cosa si tratti!”.
Quel che è certo è che la riunione di ieri fra le parti, convocata da Prayuth Chan-ocha, alla quale hanno preso parte prendono parte i responsabili dei partiti al potere e dell’opposizione, così come i rappresentanti degli attivisti dei due campi e i presidenti di Senato e Commissione elettorale, non ha portato da nessuna parte.
Ammonta a 28 morti e a 800 feriti il numero delle fittime degli scontri fra le fazioni negli ultimi sei mesi.

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