China Files - 16-07-2014 -

Quanta Cina c'e' nella nuova BRICS Development Bank

Il progetto di una nuova banca per lo sviluppo dei Brics: la Cina dirige operazioni e capitali.  La Cina non è solo il Paese che mette la quota più grande nella nuova Brics Development Bank e che la ospita, è anche quello che l'ha concepita e promossa maggiormente. Alcune date: Xi Jinping e Li Keqiang si insediano nelle vesti di presidente e premier cinesi il 13-14 marzo 2013 e immediatamente dopo, il neopresidente parte per un viaggio in Russia, Africa e al summit Brics di Durban, dove lancia il progetto di “banca dello sviluppo”, che nel giro di un anno diventa realtà. In realtà la "lunga marcia" era cominciata fin dalla crisi del 2008-2009, quando la svalutazione competitiva decisa dalla Federal Reserve aveva di fatto inferto un duro colpo alle riserve valutarie in dollari della Cina, frutto dell'acquisto del debito Usa. Da allora, Pechino ha avuto un chiodo fisso: emanciparsi dalla dittatura del dollaro e delle istituzioni finanziarie globali dominate dall'Occidente. Da un lato cerca di avere più voce in capitolo, in quelle istituzioni, ma dall'altro cerca di coltivarne di alternative. E i Brics sono l'approdo naturale.

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