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IBTimes USA
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01.09.2014

5 cose da sapere su Donald Tusk, il prossimo presidente del Consiglio Europeo
by Mark Hanrahan
traduzione e sintesi della redazione di IBTimes Italia

Donald Tusk, primo ministro della Polonia, è stato scelto all'unanimità dai leader europei come nuovo presidente del Consiglio Europeo. Benché privo di poteri formali, il Consiglio Europeo raccoglie primi ministri e capi di Stato di tutti i Paesi dell'Unione Europea, e Tusk ne sarà il rappresentante sul palcoscenico internazionale.

Tusk assumerà il suo incarico il prossimo primo dicembre, alla scadenza dell'attuale presidente Herman Van Rompuy, ex primo ministro del Belgio. Insieme a Tusk, il Consiglio ha proposto Federica Mogherini, attuale ministro degli Esteri italiano, come Alto Rappresentante dell'Unione Europea (una specie di Ministro degli Esteri UE), la cui nomina dovrà però essere approvata dal Parlamento Europeo.

Ecco cinque cose di cui tenere conto per capire meglio cosa dovrà fare il nuovo presidente del Consiglio Europeo:

Dovrà affrontare importanti sfide in politica estera. Tusk avrà probabilmente a che fare con le conseguenze o con la continuazione della crisi tra Russia e Ucraina. L'Unione Europea sta minacciando nuove sanzioni contro la Russia per ciò che ritiene essere un'invasione militare nel territorio di Kiev. Tuttavia le economie europee sono strettamente legate a quella Russa. La Germania riceve circa il 40 per cento delle sue forniture di gas naturale attraverso una pipeline russa, le istituzioni finanziarie di Londra hanno come importanti clienti un certo numero di ricchi russi, mentre la Francia sta costruendo due navi da guerra da vendere a Mosca. Bilanciare gli interessi diplomatici e quelli economici non sarà cosa facile.

Dovrà affrontare pressioni per riformare l'UE. Il primo ministro del Regno Unito, il conservatore  David Cameron, ha promesso un referendum sulla permanenza del regno nell'UE in caso di rielezione. L'obiettivo è, con buona probabilità, una rinegoziazione dei termini di adesione al blocco europeo, che non è mai stato particolarmente popolare fra gli inglese.

Tusk ha detto che "Nessuna persona ragionevole può immaginare l'UE senza il Regno Unito. Neppure io ce la faccio. Ne ho parlato con David Cameron. Possiamo raggiungere un accordo."

Tusk, in cambio dell'appoggio alla sua nomina, avrebbe promesso di portare avanti la proposta inglese relativa alla riforma dell'UE, anche se difficilmente essa verrà digerita e approvata dagli altri membri.

Sarà un pioniere. Tusk sarà il primo politico proveniente da un Paese una volta parte del Patto di Varsavia ad essere fra i maggiori rappresentanti di una grande istituzione europea. Tusk è stato un attivista per il sindacato Solidarnosc, che fu l'anima della transizione della Polonia fuori dall'era comunista e che guidò la coalizione del primo governo post-comunista nel 1989.

Dovrà imparare le lingue. Tusk parla soltanto un inglese "stentato", e quasi per nulla il francese, due delle lingue principali dell'Unione Europea (e della sua burocrazia). Secondo Al Jazeera, per Tusk il problema linguistico non rappresenterà un handicap per il suo nuovo incarico. Stando al Financial Times Tusk ha promesso di migliorare il suo inglese prima di entrare in carica, dicendo che: "Niente sarà mai buono abbastanza per l'Europa, compreso il mio inglese"

Lui sarà un falco, lei una colomba. Forse senza sorprendere nessuno, viste le relazioni storiche fra Russia e Polonia, Tusk è considerato come un falco nella gestione dei rapporti con la Russia e della crisi in Ucraina. Secondo il Guardian, le sue forti posizioni contro la Russia hanno in qualche modo aiutato Federica Mogherini ad imporsi come Alto Rappresentante dell'UE. Molti Paesi dell'Europa orientale, infatti, avevano ritenuto che la Mogherini fosse troppo leggera nei riguardi della Russia e il suo, Vladimir Putin. Il giornale inglese riposrta che il ticket Tusk-Mogherini ha placato l'opposizione di Paesi come la stessa Polonia che richiedevano una maggiore energia contro Putin e a favore dell'Ucraina.

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