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22 maggio 2014

Al voto per un'altra Europa
di Francuccio Gesualdi 

Ormai mancano pochi giorni al voto. In questo lungo periodo pre-elettorale abbiamo avuto modo di approfondire temi e scambiarci opinioni. E questo e' gia' un ottimo risultato. Ma vorrei chiudere questo periodo con due inviti e un augurio.

Il primo invito e' a non lasciarsi prendere dalla tentazione di non votare. In questi anni il mondo della politica mestierante ha espresso il peggio di se': ipocrisia, arrivismo, corruzione, avversione alla democrazia, ai diritti, al bene comune. Il mancato rispetto dell'esito referendario sull'acqua e' un'altra triste conferma in tal senso.

Di fronte a tanto tradimento, inevitabilmente si e' assaliti da un senso di rabbia e scoramento che induce a non volersi piu' prestare a operazioni svuotate di contenuto democratico. Ma non votando lasciamo che siano gli altri a decidere per noi. E poiche' al peggio non c'e' fondo, le decisioni lasciate agli altri potrebbero assumere contorni ancora piu' inquietanti della situazione odierna. Senza contare che un astensionismo massiccio potrebbe essere usato dal potere come pretesto per toglierci anche i pochi spazi di democrazia che ci sono rimasti.

Il secondo invito e' a votare non per un partito, ma per un progetto, o meglio ancora per una visione. Purtroppo molti votano per tradizione, per senso di appartenenza o per ammaliamento da parte del leader di turno. Si lasciano guidare da sensazioni emotive, piccole promesse del momento, spiegazioni semplicistiche a temi complessi. Ma non possiamo ridurre la politica a piccole operazioni di cabotaggio tattico.

Il ruolo principe della politica e' schierarsi. Dire parole chiare su valori e parte sociale che si vuole difendere. Prima si sceglie da che parte si sta, poi si definiscono alleanze e strategie. Oggi, non si sa se per disorientamento o per totale conversione alle logiche del sistema, non si notano piu' molte differenze fra centrodestra e centrosinistra. Entrambi garantiscono sempre piu' potere e sempre piu' ricchezza alle oligarchie economiche, contro i lavoratori, i cittadini, l'ambiente, i diritti, i beni comuni. Non a caso il debito e' gestito solo in una logica di austerita', il lavoro solo in una logica di concorrenza, l'euro solo in una logica di supremazia. Con un chiaro intento: mettere a tacere qualsiasi voce contraria e qualsiasi forma di protesta a difesa dei diritti e dell'interesse collettivo.

L'altra Europa con Tsipras e' un tentativo per fare avanzare un'altra visione di societa'. Che considera la dignita', la pace, la natura, i beni comuni, la partecipazione come valori assoluti. Che garantisce i bisogni a tutti in una logica di solidarieta'. Che antepone l'interesse collettivo all'interesse individuale. Un progetto alto che vede nell'appuntamento elettorale solo un passaggio e neanche il piu' importante. Perche' il cambiamento avanza solo se ci sara' una tensione costante e coordinata a livello individuale, collettivo e istituzionale.

Ed ecco l'augurio. Che questo cammino lillipuziano che abbiamo avviato non si arresti, ma sappia diventare un'onda sempre piu' alta, capace di investire tutti e fare cambiare corso alla storia.

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