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29-09-14 - n. 513

Il Partito Comunista del Messico condanna nuovamente la repressione e l'assassinio politico contro gli studenti di Ayotzinapa
Traduzione cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Il Comitato Centrale del Partito Comunista del Messico condanna la bestiale repressione contro i studenti della Scuola Normale Rurale [magistrale, ndr] di Ayotzinapa, nello Stato di Guerrero, nel corso della quale sono stati assassinati sei giovani, oltre a 25 feriti e 25 scomparsi.

Gli esecutori sono stati la polizia municipale e quella federale, ma la responsabilità politica è del sindaco di Iguala e del governatore del Guerrero, entrembi di estrazione PRD [Partito della Rivoluzione Democratica, centrosinistra, ndr].

Queste azioni repressive provano il carattere di classe dei governi del PRD, che sono funzionali al potere dei monopoli in quanto pienamente integrati all'apparato di dominio. Ciò avvenne già nel maggio 2006 a San Salvador Atenco e lo stesso Angel Aguirre Rivero, il governatore di Guerrero, è responsabile dell'assassinio di cinque comunisti.

Nel Guerrero, la violenza dello Stato contro il popolo va avanti apertamente e in maniera crescente da quasi mezzo secolo, quando furono assassinati i copreros [il massacro dei copreros (lavoratori del cocco) ad Acapulco del 20 agosto 1967, ndr] e non cessa. L'assassinio, la violenza sessuale sulle donne, la tortura, le sparizioni, i massacri, portano il pianto nelle famiglie popolari.

Atoyac, Aguas Blancas, El Charco, Coyuca de Benitez e Ayotzinapa si sommano ai massacri commessi dalla borghesia e dalle sue forze repressive, il 2 ottobre del 1968 e il 10 giugno del 1971.

I fatti repressivi non sono una casualità, sono intrinsechi allo sfruttamento della classe operaia e del popolo per favorire la reddittività del capitale e i privilegi della minoranza che compone la classe dominante. La violenza non è qualcosa di straordinario, ma un elemento di realtà quotidiana.

Per questo la classe operaia e l'insieme del popolo sfruttato devono attrezzarsi, perchè qualsiasi lotta dovrà affronterà questa risposta da parte dello Stato.

Tlatlaya e Ayotzinapa non sono casualità, sono la prova della scelta che fa il potere dei monopoli per affrontare il popolo.

Da più di due decenni l'offensiva borghese contro l'istruzione pubblica e le scuole normali è scritta con il sangue, con le incarcerazioni. Ma oggi si è raggiunto il limite.

Anche noi comunisti subiamo la violenza statale di questo mandato presidenziale. Sette compagni sono stati assassinati negli Stati di Guerrero e Oaxaca. Vari compagni sono stati minacciati di morte.

Chiamiamo a preparare la risposta popolare. Loro cercano di smobilitare la classe operaia, i settori popolari, noi dobbiamo elevare il livello di mobilitazione, raggruppare le lotte sull'essenza anticapitalista. Loro cercano di intimorirci e noi lavoratori dobbiamo alzare più forte la nostra voce di protesta, aumentare la capacità organizzativa della nostra azione. Loro cercano di sottometterci e noi possiamo rispondere con insubordinazione e la ribellione. Vogliono che si stia sempre con le spalle al muro, nella resistenza, nella passività dello schiavo che spera la morte, e noi dobbiamo preparare la controffensiva: è necessario e urgente passare dalla resistenza all'offensiva. O loro o noi!

Il Partito Comunista del Messico esige l'immediata destituzione di Angel Aguirre Rivero, governatore del Guerrero e di José Luis Abarca, sindaco di Iguala.

Il Partito Comunista del Messico chiama la classe operaia, gli studenti a organizzare una giornata di lotta dal 2 al 5 ottobre in solidarietà con gli studenti della Normale di Ayotzinapa e del IPN [Istituto Politecnico Nazionale].

La lotta sarà lunga e cruenta, ma questa impunità dello Stato, questa violenza statale quotidiana sarà solo questione del passato quando il potere sarà nella mani del proletariato.

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Ufficio Politico del Comitato Centrale

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