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Martedì 02 Dicembre 2014

Messico, ancora manifestazioni, scontri e feriti per i 43 desaparecidos

Ieri ricorreva il secondo anniversario della presidenza di Enrique Peña Nieto e decine di migliaia di persone hanno deciso di scendere in piazza in oltre 60 città del Messico per chiedere maggiore giustizia nel corrotto apparato burocratico statale e, soprattutto, la fine dell’impunità per i colpevoli della sparizione dei 43 studenti di Ayotzinapa, rapiti lo scorso 26 settembre a Iguala, nello stato del Guerrero.

La mobilitazione, lanciata dall’hashtag #1DMx2014, ha attraversato tutto il territorio messicano con imponenti manifestazioni in tutti gli stati, accogliendo di fatto l’invito dei famigliari dei 43 desaparecidos che hanno invitato “il popolo del Messico all’unità per porre fine a questa tragedia impunita”.

I cortei più rappresentativi sono però stati quelli di Chilpachingo, capitale del Guerriero, e di Città del Messico. Il primo ha radunato centinaia di persone che hanno marciato insieme agli studenti e ai professori dei 43 normalistas scomparsi, e si è concluso con un assalto alla Procura generale della giustizia dello stato di Guerriero, durante il quale sono stati incendiate due auto governative e un gruppo di studenti si è impossessato di un’auto della polizia locale.

Nella capitale, invece, una marcia oceanica ha riunito decine di migliaia di persone che hanno sfilato dalla centralissima Plaza de la Constitución (o Zócalo) all’Ángel de la Independencia, simbolo della città. La manifestazione si è svolta pacificamente fino alla sua conclusione, quando diversi reparti della polizia in antisommossa hanno caricato una parte della piazza ferendo diverse persone e arrestando tutto coloro che correvano per sfuggire alla violenza degli agenti.

In seguito alle cariche sono seguiti scontri con le forze dell’ordine e saccheggi di diversi supermercati e centri commerciali, mentre alcune madri di famiglia hanno denunciato di essere state colpite violentemente senza aver opposto la minima resistenza.

Alla fine della giornata gli arrestati risultano essere almeno 3: Oscar Espinoza Trigueros, Ariel Flores Pérez e Demian Reyes Lara, tutti studenti per i quali oggi è stato indetto un presidio sotto il Ministero dell’ Istruzione.

Per il prossimo sabato, 6 dicembre, è stata quindi lanciata una nuova manifestazione nazionale a Città del Messico, che attraverserà la città con un percorso inverso a quello di ieri, per ribadire ancora una volta che la lotta per i 43 non si fermerà fino a quando non verranno tutti ritrovati.

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