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20 Marzo 2014

Mystic, la macchina del tempo della NSA
di Michele Paris

Con la nuova tranche di documenti riservati dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana (NSA), rivelati da Edward Snowden e pubblicati questa settimana dal Washington Post, alcune delle rassicurazioni espresse dal governo di Washington nei mesi scorsi circa la relativa limitatezza dei programmi di sorveglianza e il presunto rispetto delle basilari garanzie costituzionali sono state clamorosamente smentite.

Grazie ad un programma denominato MYSTIC, la NSA ha sviluppato da alcuni anni la capacità di intercettare e registrare il “100 per cento” delle conversazioni telefoniche che avvengono in un determinato paese straniero. Le registrazioni vengono poi conservate per 30 giorni e gli agenti americani possono richiamare liberamente la conversazione di loro interesse in qualsiasi momento, ascoltandone il contenuto.

Nei documenti, uno dei gestori del programma lo paragona ironicamente ad una sorta di “macchina del tempo”, perché in grado di riprodurre una conversazione avvenuta nel recente passato senza la necessità che le persone intercettate siano state in precedenza oggetto di attività di sorveglianza.

Il programma pare essere stato inaugurato nel 2009 ed ha raggiunto la piena operatività due anni più tardi, quando è stato predisposto uno strumento chiamato RETRO - abbreviazione di “recupero retrospettivo” - che ha permesso di avviare l’intercettazione totale delle telefonate in un primo paese straniero.

Su richiesta del governo USA, il Washington Post ha deciso di non divulgare il nome del paese in questione, ma ha rivelato che i documenti ottenuti da Snowden indicano come nel 2013 fossero in atto i preparativi per allargare il programma anche ad altri paesi. Anzi, aggiunge il quotidiano della capitale americana, il bilancio della NSA dello scorso anno elenca cinque paesi già interessati dal programma MYSTIC ed un sesto nel quale esso avrebbe dovuto partire lo scorso mese di ottobre.

Nel corso delle operazioni così descritte sono state ovviamente raccolte anche le conversazioni telefoniche di cittadini americani che hanno chiamato all’estero o che dall’estero hanno ricevuto chiamate. La NSA, però, non filtra le telefonate degli americani finite nella propria rete, come sarebbe invece tenuta a fare, considerandole come dati “ottenuti accidentalmente” all’interno di un’operazione diretta contro presunti “obiettivi stranieri legittimi”.

Qualche mese fa, una speciale commissione nominata dalla Casa Bianca per rivedere le politiche di sorveglianza del governo aveva raccomandato, tra le altre cose, di distruggere i dati relativi a telefonate ed e-mail di cittadini americani al momento della loro raccolta “accidentale”, ma il presidente Obama ha deciso di respingere la proposta.

L’ampiezza del programma MYSTIC, dunque, contraddice svariati tentativi messi in atto da esponenti del governo americano di minimizzare l’attività della NSA. Per cominciare, le ultime rivelazioni di Snowden forniscono teoricamente altro materiale per procedere con l’impeachment di Obama, dal momento che quest’ultimo solo lo scorso 17 gennaio, in un discorso tenuto al Dipartimento di Giustizia, aveva garantito che “gli Stati Uniti non sono intenti a spiare le persone comuni che non rappresentano una minaccia per la nostra sicurezza nazionale”, a prescindere dalla loro nazionalità.

Inoltre, per la prima volta dall’inizio della pubblicazione dei documenti riservati lo scorso mese di giugno, viene rivelato come la NSA raccolga e ascolti anche il contenuto delle conversazioni telefoniche, mentre i precedenti programmi di cui si è saputo riguardavano esclusivamente i cosiddetti “metadati”, cioè informazioni come i numeri telefonici, la localizzazione degli utenti intercettati o la durata delle telefonate.

Il governo americano aveva fino ad ora garantito che la NSA aveva l’autorità di ottenere esclusivamente i metadati delle comunicazioni elettroniche e questa limitazione sarebbe rientrata nella legalità, visto che i metadati stessi - con un’interpretazione a dir poco discutibile - non erano considerati coperti dal Quarto Emendamento della Costituzione, che proibisce senza eccezioni perquisizioni e confische senza un valido motivo e il mandato di un tribunale.

Come è spesso accaduto con le precedenti rivelazioni, anche in questo caso i documenti della NSA descrivono poi le difficoltà da parte dell’agenzia nel gestire la quantità enorme di dati raccolti in maniera illegale. Con le registrazioni dei contenuti di miliardi di telefonate il problema appare ancora più accentuato, tanto che, scrive il Washington Post, nel primo anno del suo impiego, il programma MYSTIC ha raggiunto ben presto il punto nel quale la raccolta e l’archiviazione delle informazioni hanno superato le capacità della NSA.

Per far fronte a questo handicap, l’agenzia di Fort Meade, nel Maryland, starebbe procedendo alla costruzione di un gigantesco centro per l’archiviazione dati nello stato occidentale dello Utah, il cui costo è stimato in qualcosa come 2 miliardi di dollari.

Di fronte alle ultime rivelazioni, la NSA ha risposto con le consuete dichiarazioni orwelliane. La portavoce dell’agenzia, Vanee Vines, ha meccanicamente affermato che la NSA opera “rigorosamente nel rispetto della legge”, per poi accusare velatamente di tradimento chiunque continui a portare alla luce “tecniche e strumenti utilizzati per attività legittime di intelligence degli Stati Uniti”.

Il commento forse più inquietante all’articolo del Washington Post è stato però quello della portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Caitlin Hayden, la quale, pur declinando di rispondere direttamente alle domande sul programma MYSTIC, lo ha giustificato affermando che “le nuove minacce… sono spesso nascoste all’interno dell’ampio e complesso sistema delle moderne comunicazioni globali”, così che, per identificarle, “gli Stati Uniti, in determinate circostanze, sono costretti a raccogliere informazioni sulle comunicazioni elettroniche in massa”.

In definitiva, il governo americano sostiene che, per individuare ipotetiche quanto, spesso, fantomatiche minacce terroristiche, è necessario che ogni singola attività individuale che comporta l’utilizzo di dispositivi elettronici debba essere monitorata, di fatto in violazione di tutti i principi democratici fondamentali.

Un’affermazione di questo tipo conferma in maniera inequivocabile come sia già in fase estremamente avanzata, negli Stati Uniti e non solo, il processo per la creazione di un apparato degno di un vero e proprio stato totalitario.

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