Originale: Counterpunch
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15 maggio 2014

10 motivi per voler bene al Presidente dell’Uruguay José Mujica
di Medea Benjamin
Traduzione di Maria Chiara Starace

Il Presidente Josè Mujica dell’Uruguay, un ex guerrigliero marxista di 78 anni che ha trascorso  14 anni in prigione, per lo più in regime di isolamento, di recente ha fatto una visita negli Stati Uniti per incontrare il presidente Obama e parlare in una serie di riunioni. Ha detto a Obama che gli americano dovrebbero fumare di meno e imparare altre lingue. Ha tenuto a una conferenza in una sala piena di uomini di affari alla Camera di Commercio degli Stati Uniti sui vantaggi di redistribuire la ricchezza e di aumentare i salari dei lavoratori. Ha detto agli studenti dell’Università Americana che non ci sono “guerre giuste.” Qualunque fosse il pubblico, parlava in modo estemporaneo e con tale brutale onestà, che era difficile non amare quella persona. Ecco qui 10  motivi per i quali anche voi dovreste amare il Presidente Mujica.

1.Vive in maniera semplice e rifiuta i benefici della presidenza. Mujica non ha voluto vivere nel palazzo presidenziale o di avere un corteo di automobili. Vive in una casa con una sola camera da letto nella fattoria della moglie e guida una Volkswagen del 1987. “Ci sono stati anni in cui sarei stato felice di avere soltanto un materasso,” ha detto Mujica, riferendosi al periodo trascorso in prigione. Regala oltre il 90% del suo salario mensile di 12.000 dollari in beneficienza, quindi fa la stessa cosa del cittadino medio uruguaiano. Quando viene definito “il presidente più povero del mondo,” Mujica dice che non è povero. “Una persona povera non è qualcuno che ha poco, ma uno che ha bisogno infinitamente di più, di più e di più. Non vivo in povertà, vivo con semplicità. C’è proprio poco di cui ho bisogno per vivere.”

2. Ha appoggiato la rivoluzionaria legalizzazione della marijuana nel suo paese. “In nessuna parte  del mondo la repressione del consumo di droga ha portato risultati. E’ ora di fare qualcosa di diverso,” ha detto Mujica. Quest’anno, quindi, l’Uruguay è diventato il primo paese del mondo che ha regolamentato la produzione, vendita e consumo legale della marjuana. La legge permette a singole persone di coltivare un certo quantitativo di marijuana ogni anno, e il governo controlla il prezzo della marijuana venduta alle farmacie. La legge richiede che i consumatori, venditori e distributori siano autorizzati dal governo. L’esperienza dell’Uruguay mira a sottrarre il mercato ai narcotrafficanti spietati e a trattare la tossico dipendenza come un problema di sanità pubblica. Il loro esperimento avrà risonanza in tutto il mondo.

Nell’agosto 2013 Mujica ha firmato la legge che faceva dell’Uruguay la seconda nazione dell’America Latina (dopo l’Argentina) che rendeva legale il matrimonio tra gay. Ha detto che legalizzare questo matrimonio vuol dire semplicemente riconoscere la realtà. “Non renderlo legale sarebbe un’inutile tortura per alcune persone,” ha detto. In anni recenti, l’Uruguay si è anche mosso per permettere l’adozione da parte di coppie gay e a persone apertamente gay di servire nelle forze armate.

4. Non ha paura di affrontare gli abusi delle grosse imprese, come è testimoniato dalle lotte epiche che il governo sta intraprendendo contro il gigante americano del tabacco Philip Morris. In quanto ex fumatore, Mujica dice che il tabacco è un assassino che deve essere messo sotto controllo. Però la Philip Morris sta facendo causa all’Uruguay per 25 milioni di dollari presso il Centro Internazionale della Banca Mondiale per la risoluzione delle dispute sugli investimenti, a causa delle dure leggi che proibiscono il fumo in spazi pubblici chiusi e che richiedono segnali di avvertimento, comprese immagini grafiche degli effetti sulla salute. L’Uruguay è il primo paese latino-americano e la quinta nazione del mondo che attua un bando sul fumo in spazi pubblici chiusi. La Philip Morris, la più grande impresa produttrice di sigarette degli Stati Uniti, ha enormi interessi globali (e un esercito ben pagato di avvocati). Anche la battaglia dell’Uruguay contro il Goliah del tabacco avrà ripercussioni mondiali.

5. Mujica ha appoggiato la legalizzazione dell’aborto in Uruguay (il suo predecessore aveva messo il veto alla legge). La legge è molto limitata, e richiede che entro le prime 12 settimane di gravidanza le donne si incontrino con una comitato di medici e di assistenti sociali per i rischi e i probabili effetti di un aborto. Però questa legge è quella più liberale nell’America Latina cattolica e socialmente conservatrice ed è chiaramente un passo nelle giusta direzione per i diritti delle donne alla riproduzione.

6. E’ un ambientalista che cerca di limitare i consumi inutili. Al vertice di Rio+20 nel 2012, ha criticato il modello di sviluppo   dalle società   “Possiamo riciclare quasi tutto ora. Se vivessimo nei nostri limiti – e sono prudente – i 7 miliardi di persone nel mondo potrebbero avere tutto quello di cui hanno bisogno. La politica globale dovrebbe muoversi in quella direzione,” ha detto. Di recente ha anche rifiutato un progetto congiunto per l’energia con il Brasile che fornirebbe al suo paese energia economica dal carbone per la sua  preoccupazione per l’ambiente.

7. Si sta concentrando sul ridistribuire la ricchezza della sua nazione, sostenendo che la sua amministrazione ha ridotto la povertà dal 37% all’11%. “Il mondo degli affari vuole soltanto aumentare i propri profitti; tocca al governo assicurare che distribuiscano abbastanza di quei profitti, in modo che i lavoratori abbiano il denaro per comprare i beni che producono,” ha detto agli uomini di affari alla Camera di Commercio degli Stati Uniti. “Non è un mistero : minore è la povertà, maggiore è il commercio. L’investimento più importante che possiamo fare è quello nelle risorse umane.” Le politiche di ridistribuzione del suo governo comprendo fissare i prezzi per i prodotti essenziali come il latte, e fornire computer gratuiti e istruzione per ogni bambino.

8. Si è offerto di accogliere i detenuti di Guantanamo che hanno già l’autorizzazione     al rilascio. Mujica ha definito il centro di detenzione della Baia di Guantanamo, una “vergogna” e ha insistito che l’Uruguay si assuma la responsabilità di aiutare  s chiudere quella struttura. La proposta è impopolare in Uruguay, ma Mujica, che è stato prigioniero politico per 14anni, ha detto che “fa questo per umanità.”

9. E’ contrario alla guerra e al militarismo. “Il mondo spende 2 miliardi di dollari al minuto in spese militari,” ha esclamato con orrore agli studenti dell’Università Americana. “Di solito pensavo che erano guerre giuste, nobili, ma non lo penso più,” ha detto l’ex guerrigliero armato. “Ora penso che l’unica soluzione sono i negoziati. Il peggior negoziato è migliore della migliore guerra, ed è l’unico modo per assicurarsi la pace è coltivare la tolleranza.”

10. Ha un’adorabile cagnetta con tre zampe, Manuela! Manuela ha perduto un piede quando Mujica accidentalmente l’ha investita con un trattore. Da allora Mujica e Manuela sono stati quasi inseparabili.

L’influenza  di Mujica va molto oltre quella di capo di una piccola nazione di soli 3 milioni di persone. In un mondo affamato di alternative, le innovazioni che Mujica e i suoi colleghi stanno sostenendo, hanno messo l’Uruguay sulla mappa, come uno dei più eccitanti esperimenti del mondo nel modo di governare creativo e progressista.


Medea Benjamin (@MedeaBenjamin) è coofondatrice di www.codepink.org e CODEPINK e di www.globalexchange.orged è autrice di : Drone Warfare:Killing by Remote Control [La guerra con i droni: uccidere con controllo a distanza].


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

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Fonte: http://counterpunch.com/10-reasons-to-love-uruguay-s-president-jose-mujica

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