L'Huffington Post
03/11/2014  

Podemos, il partito degli indignados, in testa nei sondaggi. El Pais: "Così salta la mappa politica spagnola"
di Giulia Belardelli

 A otto mesi dalla sua comparsa sulla scena, il partito degli “indignados” Podemos rivoluziona la mappa politica spagnola. Se si votasse oggi, secondo un sondaggio di Metroscopia per El Pais, il partito di Pablo Iglesias vincerebbe le elezioni con il 27% dei suffragi, 7 punti avanti al Partido Popular, crollato dal 44,6% delle politiche 2011 al 20,7%. Dietro Podemos anche i socialisti, che tuttavia con il nuovo leader Pedro Sanchez riescono a frenare l'emorragia, attestandosi come secondo partito al 26,2%.

E Pais fa notare come mai prima d’ora, in Spagna, una formazione politica così recente sia riuscita a raggiungere percentuali di consenso così alte. Dopo il risultato ottenuto a maggio – scrive il quotidiano spagnolo – ora il movimento "consolida il suo distacco" a sette mesi dalle elezioni regionali e comunali e ad un anno dalle elezioni generali.

L'irruzione di Podemos "cambia completamente il panorama dei due partiti consolidati", Pp e Psoe, che da sempre si disputano le elezioni con una terza forza a grande distanza da loro. La prima indagine di Metroscopia, pubblicata nel fine settimana in vista delle elezioni del 2015 (in attesa di quella ufficiale del Centro di studi sociologici - Csi), sta generando "una scossa significativa" nel mondo politico spagnolo.
Il programma politico di Podemos è centrato sull’ambientalismo, sulla lotta alle grandi imprese, alle banche e alla finanza. Nel programma del partito sono previsti incentivi alla piccola impresa, alla produzione locale di cibo e al trasporto pubblico. Inoltre il leader e fondatore di Podemos, Pablo Iglesias, giornalista e scrittore, è favorevole alla nazionalizzazione di gran parte dei servizi pubblici.

Podemos non si oppone soltanto all’attuale classe politica spagnola, ma ha preso anche posizioni molto forti contro l’Unione Europea e la Germania, vista come la causa principale dell’attuale situazione economica del paese (in Spagna la disoccupazione è a poco meno del 24 per cento, quasi il doppio rispetto all’Italia). Podemos vuole la fine della Ue e l'uscita della Spagna dalla trappola dell'euro in mano alle oligarchie finanziarie della Bce.

Nel programma del partito sono presenti riferimenti alla possibilità di ridiscutere o revocare il Trattato di Lisbona (uno dei trattati fondanti dell’Unione) e alcuni accordi di libero scambio.

Come fa notare Il Post, Podemos è anche un movimento molto forte su internet.

La sua pagina Facebook ha più di 800 mila “mi piace”, più delle pagine di tutti gli altri partiti spagnoli messi insieme. Il suo canale YouTube ha in totale più di 2,6 milioni di visualizzazioni. Moltissimi degli iscritti e degli elettori di Podemos sono giovani e secondo il New York Times c’è un collegamento evidente tra i movimenti di piazza degli Indignados, che occuparono le piazze di Madrid nel 2011, e il partito creato da Iglesias. A questo proposito, Thomas Bernd Stehling, direttore per la Spagna e il Portogallo della Fondazione Konrad Adenaur (un centro studi tedesco che ha legami con il governo), aveva dichiarato dopo il successo di Podemos alle elezioni europee: “La vera sorpresa è il fatto che in Spagna ci sia voluto così tanto perché un partito riuscisse a sfruttare la delusione e la frustrazione di un’intera generazione per i fallimenti dei due principali partiti nel fornire un qualche tipo di risposta”.

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