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30 Giugno 2014

Il trattato che cancellerà diritti e garanzie
di Giovanni Fez

Via tutte le barriere, niente più regole se non quelle dettate dal business per il guadagno di investitori e lobbies, cancellato persino il diritto ad opporsi a ciò che si ritiene ingiusto. E’ questo il TTIP, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, anche chiamato TAFTA, Transatlantic Free Trade Agreement.

Se Tom Vilsack sa il fatto suo, allora molto presto gli europei mangeranno carne di manzo agli ormoni e cereali geneticamente modificati per sopportare enormi quantità di erbicidi e pesticidi, il tutto senza nemmeno saperlo. E in questo faranno buona compagnia agli americani. Tom Vilsack è il segretario del dipartimento americano dell’agricoltura; di recente ha fatto visita alle autorità europee a Bruxelles per sollecitare l’Unione Europea a eliminare quelle che vengono definite le “barriere non scientifiche” al libero commercio di prodotti agricoli tra le due aree più ricche del pianeta, la UE e gli USA.

Ed è qui che compare in scena il TTIP, Transatlantic Free Trade Agreement, anche chiamato Transatlantic Free Trade Agreement (TAFTA), negoziati commerciali bilaterali tra le due più grandi potenze economiche del mondo. L’obiettivo è quello di eliminare tutte le barriere per il commercio e gli investimenti e uno degli aspetti è l’omogeneità delle regole che governano questo ambito. I negoziati sono condotti al fine di portare il maggior vantaggio possibile alle grandi industrie e alle lobbies che muovono un sacco di denaro. A Washington non è inusuale che i grandi gruppi di pressione scrivano addirittura le bozze di leggi per i membri del Congresso o per i segretari in modo che nei loro discorsi adottino il punto di vista delle lobbies stesse. L’American Farm Bureau Federation's (AFBF) è una lobby particolarmente potente che punta ad annientare le resistenze all’importazione in Europa di carne di manzo, maiale e pollame dagli Usa e ad accelerare le autorizzazioni per gli ogm. La UE, benchè timidamente, sta cercando di difendere il proprio divieto all’importazione di carne trattata con ormoni. Ma la AFBF è potente e si oppone anche negli Usa a regole più a favore di consumatori e ambiente. In un documento ha affermato di non sostenere alcuna azione o politica che tenda a regolare l’emissione di gas serra, ponendosi n aperto contrasto con con la National Academy of Sciences americana, l’Intergovernmental Panel on Climate Change e la maggioranza degli scienziati di tutto il mondo.

Le associazioni per i diritti dei consumatori in America e in Europa stanno lottando perché si arrivi ad etichettare i cibi ogm in modo che i consumatori possano essere informati e fare le loro scelte. Vilsack e l’AFBF si oppongono all’etichettatura degli ogm perché, spiegano, “si rischierebbe di mandare il messaggio sbagliato che siamo di fronte ad un problema di sicurezza”. Insomma, ciò che si vuole cancellare è il principio di precauzione. L’AFBF sostiene che sia gli Usa che la Ue, aderendo al Wto, devono accettare il fatto che ogni misura presa a protezione della vita umana, animale o vegetale deve essere fondata sulla scienza e applicata nella misura strettamente necessaria e in questa personale e alquanto interessata visione della scienza non rientra affatto il principio di precauzione. Quindi la richiesta delle lobbies è che l’Europa elimini ogni restrizione all’importazione degli alimenti e adotti lo stile americano che ignora completamente ogni precauzione.

Ma il trattato che pende come una spada di Damocle sulla testa di tutti i cittadini europei, non toccherà solo il commercio del cibo, che già comunque influirà drasticamente sulla salute della popolazione. In pericolo ci sono anche beni e valori come acqua, terra, energia, giustizia sociale.

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