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13 febbraio 2014

Dopo Ucraina e Bosnia, la sovversione atlantista punta ancora sul Venezuela
di Andrea Lattanzio

Il 12 febbraio le manifestazioni a Caracas contro l’amministrazione del Presidente Nicolas Maduro hanno causato tre morti e 23 feriti negli scontri tra polizia e manifestanti. Tra i morti José Leonardo Pirela, del gruppo filogovernativo 23 Gennaio. “Questo è doloroso. Sono assassini, fascisti che poi si nascondono senza mai mostrarsi in volto“, ha detto il presidente dell’Assemblea nazionale Diosdado Cabello. Anche le sedi dell’edificio della Venezolana de Television (VTV) e della Commissione nazionale delle telecomunicazioni sono state assalite dai gruppi d’opposizione. I gruppi dell’estrema destra venezuelana hanno generato violenze durante la manifestazione di protesta, cercando di “offuscare la celebrazione del bicentenario della Battaglia di Victoria“. Gli ex-candidati presidenziali dell’opposizione, tramite diversi giorni di interventi violenti, hanno istigato il caos con la scusa della “protesta pacifica”. Il ministro degli Esteri venezuelano Elias Jaua ha accusato Leopoldo López, leader dell’opposizione, delle violenze. “Leopoldo López è responsabile dei morti e dei feriti di Caracas. Lo Stato non ha più scuse per non punire tale assassino!”
Durante la parata militare nello Stato di Aragua, per commemorare il bicentenario della battaglia di  La Victoria, il Presidente Nicolas Maduro ha dichiarato che il colpo di Stato è promosso dalle correnti fasciste nel Paese, ma avverte che le violenze saranno contrastate con “tutto il peso delle leggi”. Maduro ha condannato le violenze istigate da “piccoli gruppi fascisti” ed ha assicurato la nazione che “sono stati identificati tutti questi gruppuscoli di fascisti, che hanno preparato questo piano“. “Affrontiamo un colpo di Stato contro la democrazia in crescita e il governo che guido. C’è un gruppo fascista che usa le libertà pubbliche e la democrazia per la sovversione e preparare il rovesciamento del governo. Non esagero, so ciò che dico e ciò che facciamo, lo denunciamo. In Venezuela monta una corrente nazi-fascista che vuole trascinare il nostro Paese nella violenza e nel caos“.
Il capo dello Stato confermava che il Procuratore Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha emesso un mandato di arresto contro Ivan Carratù Molina, capo della Casa Militare dell’ex presidente Carlos Andres Perez, e contro Fernando Gerbasi, ex-ambasciatore del Venezuela in Colombia, oppositori di estrema destra collegati alle violenze. Il presidente ha inoltre informato la nazione che le prove sulle violenze sono state fornite da Zurda Konducta (programma della Venezolana de Television) in cui in un audio si sente Fernando Gerbasi e Ivan Carratù Molina parlare del loro piano. “In questo momento vengono convocati per testimoniare, perché sapevano cosa stava per succedere. Carratù dovrà dire chi l’ha avvisato dicendo che ci sarebbero stati dei morti in Venezuela“.
Per il Bicentenario de La Victoria, dallo Stato di Aragua Maduro ha detto che sarà punito lo spargimento di sangue nel Paese. “Non possiamo permettere ulteriori spargimenti di sangue. Vogliamo pace e giustizia“, ha detto il presidente venezuelano. “Chiunque sia e ovunque sia, finirà in prigione, perché si deve rispettare il diritto alla vita e alla pace del nostro popolo“, riferendosi a coloro che istigano il fanatismo. Infine ha chiesto al popolo di essere vigile e di non permettere violenze. “Vogliamo la pace, ma con equità e rispetto. Rispettiamo per essere rispettati“, quindi il Presidente Maduro ordinava ai governatori e alle forze di polizia di evitare di cadere nelle provocazioni. “Che nessun fascista s’inganni sul popolo del Venezuela. Abbiamo una gioventù coraggiosa, che non ha paura di niente e di nessuno. Da domani, il governo ascolterà i giovani in tutte le università del Paese, per integrare i loro approcci al Piano nazionale di pacificazione“. A proposito della Giornata della Gioventù, il capo dello Stato ha osservato che “la gioventù rivoluzionaria è nelle piazze a dire che non lo permetterà e che ciò che vuole sono pace, prosperità, Patria e lavoro. I giovani venezuelani hanno speranza e ottimismo“.
Il governo dell’Ecuador ha espresso solidarietà al Venezuela contro le proteste dell’opposizione, condannando le violenze e il vandalismo di un’opposizione irresponsabile.

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