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06/05/2014

L’affondo di Al Sisi contro gli islamici
“Colpa loro se i turisti se ne vanno”
di Maurizio Molinari
Corrispondente da Gerusalemme

Egitto, il candidato presidenziale affida a un messaggio su Youtube il nuovo attacco contro i Fratelli Musulmani: “Con loro al potere il Paese ha perso 40 milioni di visitatori”

“Se in Egitto ci sono pochi turisti la colpa è della retorica della linea dura sull’Islam”. Il candidato presidenziale egiziano Abdel Fattah Al Sisi affida ad un messaggio su Youtube il nuovo affondo contro i militanti islamici. Se nelle ultime settimane l’offensiva è stata soprattutto sul fronte della sicurezza - con le condanne a morte emesse dal tribunale del Cario contro oltre 600 militanti dei Fratelli Musulmani - ora Al-Sisi va oltre, creando un legame diretto fra le pesanti condizioni economiche in cui versa il Paese e il fondamentalismo islamico.  

“La retorica della linea dura sull’Islam ha avuto conseguenze negative su uno dei nostri maggiori settori economici” dice l’ex generale autore del rovesciamento a Mohamed Mori nel luglio 2013, sottolineando come “il turismo ne ha risentito, privandoci di entrate economiche importanti” e impoverendo la riserva di valuta pregiata. Il messaggio di Al-Sisi agli egiziani punta ad evidenziare come i turisti stranieri abbiano deciso di disertare il Nilo, le Piramidi e il Mar Rosso a seguito del linguaggio “infuocato” dei “fondamentalisti religiosi”. “Se le cose fossero andate lisce, avremmo avuto 30-40 milioni di turisti in Egitto” assicura Al-Sisi, con un notevole balzo in avanti rispetto ai 13-14 milioni di arrivi registrati nel 2011, ultimo anno di potere di Hosni Mubarak. Ma l’arrivo dei Fratelli Musulmani al potere con Mohamed Morsi “ha spinto i turisti a non venire, pregiudicando le entrate di chi ne avrebbe tratto vantaggio” perché le ricadute del turismo sull’economia nazionale sono numerose. L’intento del candidato-presidente è “evidenziare ai cittadini che vi sono delle conseguenze negative per tutti “quando si cede alla retorica della linea dura sull’Islam”. E’ una maniera per far capire a chi ascolta che se verrà eletto, Al-Sisi è determinato a far tornare i turisti stranieri in Egitto proprio grazie al pugno di ferro nei confronti dei militanti islamici. C’è dunque a suo avviso un legame fra la repressione dell’opposizione e le prospettive di rilanciare la crescita economica dell’Egitto. In attesa di conoscere i dettagli del programma di Al-Sisi, il discorso sul “rilancio del turismo” lascia intendere la volontà di cavalcare una stretta connessione fra sicurezza e prosperità economica. 

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