http://www.notiziegeopolitiche.net
ago 26th, 2014

Successo dei negoziati al Cairo: è “Tregua duratura” fra Hamas e Israele. Una crisi costata 2200 morti
di Guido Keller

Finalmente si parla di pace fra Israele e Gaza: nonostante un colpo di mortaio abbia ucciso nelle ultime ore un israeliano nel Neghev e quattro palestinesi siano morti a Gaza, il governo di Tel Aviv e quello di Gaza hanno acconsentito ad una tregua duratura. Ne ha dato notizia alla tv il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, il quale ha spiegato che “Annunciamo che la leadership palestinese ha dato il suo accordo alla proposta egiziana per una tregua duratura e totale che prenderà il via alle 19 (ora palestinese, le 18 in Italia)”; il leader di al-Fatah è stato preceduto di poco da quello di Hamas Ismail Hanyeh, il quale ha parlato di “tregua permanente con Israele dopo settimane di combattimenti a Gaza” e di “vittoria per la resistenza”.
Dal Cairo, dove sono state portate avanti le trattative, il capo-negoziatore Moussa Abu Marzouk ha affemato che “l’accordo raggiunto è il frutto degli sforzi e della resistenza del popolo”.
Da parte israeliana, per il momento non vi è stato nessun commento, anche se fino all’ultimo è stato un susseguirsi di lanci di razzi e di colpi di mortaio da una parte e di raid dall’altra.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha comunicato che dalle 23 di ieri sera (ora italiana) sono stati compiuti 15 raid mentre dei diversi razzi lanciati dalla Striscia uno è stato intercettato dal sistema difensivo Iron Dome alla periferia di Tel Aviv. Un razzo sparato sulla città di Asqhelon, a nord della Striscia, ha ferito una trentina di persone.
Il quotidiano israeliano Haaretz ha invece riportato di diversi edifici abitativi e di due scuole abbattuti a Gaza in quanto ritenuti depositi di armi o punti d lancio dei missili. Secondo il quotidiano il colpo di mortaio che ha ucciso settimana scorsa il bambino israeliano di quattro anni e altri razzi che hanno colpito Ashdod sono stati lanciati da una delle due scuole.
La crisi di Gaza è iniziata lo scorso 8 luglio ed ha causato 2.138 vittime palestinesi (per lo più civili) e 68 israeliane, per lo più militari; tecnicamente è difficile, come spesso accade in questi casi, avere una visione limpida del perché vi sia stata una riacutizzazione del conflitto, ma è certo che per arrivare ad un compromesso definitivo entrambe le parti devono recedere dalle loro posizioni intransigenti.
Gli avvenimenti che hanno preceduto i lanci di razzi e i conseguenti raid sono i seguenti:

- John Kerry, Segretario di Stato Usa, compie cinque viaggi per spingere per il riavvio dei negoziati;
- Dapprima i palestinesi sono riluttanti, ma poi si siedono al tavolo con gli israeliani;
- viene steso un accordo che prevede:
a) la liberazione di una certa parte dei prigionieri politici;
b) una prima designazione dei confini del futuro Stato palestinese, in base ai confini del ’67;
c) la fine della politica di costruzione degli alloggi per coloni nei Territori occupati;
- Gli israeliani accettano, iniziano a liberare i prigionieri, ma il governo Netanyahu si appoggia sulla destra radicale, di partiti come ‘Focolare ebraico’;
- Uri Ariel, ministro per l’Edilizia, continua ad annunciare e a far partire la costruzione di alloggi nei Territori occupati (l’ultimo annuncio è di poco prima del lancio di razzi: prevedeva 1500 alloggi, di cui 900 in Cisgiordania e 600 a Gerusalemme Est).
- I partiti della Destra radicale ebraica, che sono determinanti nel tenere in piedi il governo Netanyahu, annunciano la fine dei negoziati, perché nei loro progetti c’è un unico Stato ebraico, che comprenda anche i Territori palestinesi.
- L’Unione europea chiude le relazioni con le organizzazioni e le aziende israeliane che operano nei territori occupati: le prime sono le banche danesi, olandesi e la Deutsche Bank, che rompono i rapporti con la Hapoiliam Bank israeliana.
- al-Fatah e Hamas annunciano l’unione nell’Autorità nazionale palestinese.
- Abu Mazen firma 66 trattati internazionali.
- Netanyahu, infuriato, annuncia rappresaglie verso Hamas, come la sospensione degli approvvigionamenti a Gaza, sotto embargo dal 2007;
- Da Gaza vengono lanciati i primi razzi;
- Vengono rapiti 3 seminaristi di una scuola rabbinica;
- Un gruppo vicino all’Isil se ne assume la responsabilità, ma Netanyahu incolpa Hamas. È il casus belli;
- Partono i razzi palestinesi;
- Viene ucciso un ragazzo palestinese, estraneo alla politica, bruciato vivo da 5 estremisti ebrei.
- L’Esercito israeliano invade Gaza; vengono distrutti numerosi tunnel, utilizzati sia da Hamas per importare armi, che dai numerosi contrabbandieri per portare nella striscia generi di prima necessità.
- Partono i negoziati del Cairo, che portano a ripetute tregue poi interrotte dalla ripresa delle ostilità: Israele chiede che, per giungere ad una pace definitiva, Hamas rinunci ad armarsi, mentre il partito di Gaza non vuole cedere, in quanto le armi rappresentano un elemento di pressione; fra le richieste di Hamas vi è l’allargamento della zona di pesca e la libertà per gli abitanti di muoversi anche al di fuori della Striscia.

top