Originale: Salon.com

http://znetitaly.altervista.org
26 agosto 2014

Perché la perversione morale della posizione degli Stati Uniti a Gaza è scioccante

di Roger Waters

Traduzione di Maria Chiara Starace

Il massacro a Gaza continua dopo il più recente fallimento dei colloqui per il cessate il fuoco e le oltre quattro settimane di bombardamenti sproporzionati da parte di Israele. Con la morte di oltre duemila palestinesi e l’evacuazione di altre migliaia, la complicità del governo americano è stata rivelata al mondo come mai in passato. Tuttavia il mantra ripetuto fino alla nausea dal governo statunitense e anche dai media, rimane lo stesso: Israele ha il diritto di difendersi.
La perversione morale della posizione degli Stati Uniti è scioccante. Come può il governo americano chiedere a Israele di stare più attento alla vita dei civili, mentre allo stesso tempo arma e riarma le Forze di Difesa Israeliane in modo che possano infliggere tale devastazione a un popolo imprigionato e occupato?
Gli Stati Uniti potrebbero agire per fermare il massacro insensato, ma non lo faranno. Invece lo stanno sostenendo. I membri del Congresso stanno stupidamente ripetendo gli argomenti cruciali di Israele senza pensare alla prospettiva palestinese o a preservare la vita umana. Traboccando di correttezza, discutono per lasciare libero Israele –il Senatore Rand Paul in particolare – e invocano il diritto di Israele all’autodifesa, malgrado il fatto che, in quanto potenza occupante, Israele ha l’obbligo di proteggere i palestinesi che controlla, non di massacrarli.
I capi del Congresso si fermano mapi a chiedersi che cosa farebbero se fossero nai palestinesi, se egli fossero state rubate le case e le proprietà private, e se fossero stati costretti a vivere senza libertà sotto l’occupazione illegale di Israele per 47 anni? Sanno che cosa significa essere dalla parte sbagliata del barbarico eufemismo di Israele di “tagliare il prato”? A malapena si dice una parola circa i diritti dei palestinesi che ora vengono attaccati dal cielo e uccisi con armi da fuoco nei loro quartieri dalle forze armate più potenti della regione. Che cosa, mi chiedo, farebbero gli americani se le loro zone venissero invase e se fossero loro quelli che vivono sotto assedio? Credo che è plausibile dire che gli americani non lo sopporterebbero.
Malgrado queste realtà, è di gran lunga più vantaggioso a Washington crollare come una tonnellata di mattoni addosso ai palestinesi e sostenere che essi sono la causa delle loro stesse sofferenze. Nessuna carriera di politico è stata mai danneggiata perché ha biasimato i palestinesi o perché ha applaudito l’occupazione illegale di Israele, la sua colonizzazione e i suoi crimini di guerra.
La pressione sui politici americani per adeguarsi alla linea del partito, è agevolata dalla copertura distorta della stampa. Per esempio, la CNN mentre pretende di essere un canale di informazione, sforna incessantemente propaganda israeliana.
E’ facile per chi di noi non vive sotto la tirannia dell’occupazione, condannare l’ala militare di Hamas perché di solito lancia a casaccio razzi che potrebbero causare vittime civili nella vicina Israele, ed io lo condanno senza riserve. Detto questo, una popolazione occupata ha il diritto di legale di opporsi all’esercito dell’occupante. L’occupante ha l’obbligo morale di proteggere chi è occupato. In queste circostanze i servizi sulla CNN sono incredibilmente di parte.
Numericamente si possono vedere prontamente la faziosità. Un numero di ospiti pro-Israele di gran lunga maggiore di quello di esperti filo-palestinesi sono invitati per perorare la loro causa.
Un’eccezione a quella regola generale, e ovviamente non alla CNN, è Henry Siegman, una voce ebraica preminente ed ex direttore del Congresso ebraico americano, che di recente ha avuto l’occasione di rivelare i difetti degli argomenti di conversazione israeliani. Siegman è stato intervistato correttamente e in modo approfondito da Amy Goodman su Democracy Now! Purtroppo Democracy Now! non è tra i media convenzionali. Magari lo fosse!
Fate un confronto tra la partecipazione di Siegman e l’accoglienza che ha ricevuto Yousef Munayyer durante un’intervista straordinariamente “scorretta” a Fox News fatta dal detestabile Sean Hannity. In realtà, sarebbe sbagliato dare la dignità di ‘intervista’ all’urlare villano e infantile di Hannity e al suo puntare il dito. Magari la CNN – o la Fox – se è per questo – a volte facessero affidamento, per le loro analisi, su qualcuno così intelligente e umano come Siegman. Sfortunatamente, tuttavia, la CNN ha persistito per settimane nell’analisi estremamente faziosa dell’ex ambasciatore di Israele negli Stati Uniti, Michael Oren. Sembra che perfino la CNN abbia riconosciuto che collaboratore fazioso fosse Oren, dato che ha cambiato il suo titolo da ‘Analista della CNN’ a ‘Ex ambasciatore.’
Le voci devotamente filo-israeliane, come quella di Oren, hanno proclamato clamorosamente: qualsiasi opposizione violenta o non violenta, anzi, ogni critica alla colonizzazione di Israele e alla negazione dei diritti palestinesi è proibita. Quello che stanno difendendo, essenzialmente, è un conflitto armato perpetuo fino a quando la ‘più grande Israele’ diventi un fatto compiuto e fino a quando il dominio completo di Israele su qualsiasi palestinese sopravvissuto venga accettato come un ragionevole status quo. Gli opinionisti come Oren fingono interesse in una soluzione pacifica con due stati, ma loro e lo stato che rappresentano, si oppongono a tutti i tentativi di attuare questo piano.
Come nota positiva, prendo coraggio dal fatto che l’appoggio all’organizzazione Jewish Voice For Peace (JVP) (Una voce ebraica per la pace) è aumentato vertiginosamente nel mese scorso dato che dei membri della comunità ebraica americana, sconvolti per le azioni di Israele, hanno cercato un luogo per esprimere la loro preoccupazione. La JVP difende la fine dell’occupazione e dell’assedio a Gaza, i diritti palestinesi – come prescritto dalla legge internazionale – e la pace con la giustizia sia per i palestinesi che per gli israeliani. Fa soprattutto così, educando le persone con fatti fondamentali e usando gli strumenti di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) per fare pressione su Israele perché cessi le violazioni dei diritti umani.
Inoltre, accogliamo Javier Bardem e Penelope Cruz nei ranghi che stanno crescendo, sempre di più, delle celebrità dissidenti. La loro coraggiosa posizione è un raggio di luce per noi. Abbiamo bisogno di molte più persone come loro se dobbiamo cambiare il discorso e persuadere i governi americano e israeliano ad adottare politiche più realistiche, umane e, se tutto va bene, fruttuose. Per parafrasare Siegman, “Se volete fermare i razzi, ponete fine all’assedio di Gaza e all’occupazione sia di Gaza che della Cisgiordania. Sembra che parli come un saggio, ma è soltanto buon senso. Se posso esprimere la mia modesta opinione, perché non impegnarsi in seri colloqui con il governo di Unità palestinese che finora Israele è sembrato deciso a distruggere?
Il Congresso degli Stati Uniti, fin troppo in obbligo verso la lobby israeliana di destra, sarà l’ultima a risolvere questo tragico puzzle e questa catastrofe umana e a comprendere la necessità fondamentale di una decisione politica. E i media tradizionali, se saranno incontrastati, continueranno a distorcere la realtà e a dare coraggio alla posizione controproducente, non realistica, spinta dall’AIPAC che essa rappresenta come un fatto.
Personalmente sono a favore dei diritti umani per tutti i popoli in tutto il mondo. Sono a favore della pace per tutti gli israeliani e i palestinesi. Non sto isolando Israele. Deploro tutti gli abusi e le violenze, sia in Siria che in Cina, in Russia, in Iran, in Arabia saudita, in Indonesia, in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Egitto, in Libia, dovunque. Detto questo, la legge internazionale era stata designata a proteggere da questa violazioni dei diritti umani e dovrebbe essere applicata a tutti in maniera giusta.
Nel caso di Israele/Palestina, i canali legali devono essere ancora seguiti seriamente. Di conseguenza, il cambiamento continuerà a essere guidato da sforzi popolari. In maniera specifica, la crescente campagna non violenta BDS, offre l’occasione migliore di fare con successo pressione su Israele per modificare i suoi modi e tenere conto della libertà e dei diritti palestinesi. Malgrado grossi tentativi di distruggerlo, un numero sempre crescente di persone sta entrando nel movimento BDS. E’ questo impulso crescente che mi dà la speranza che, insieme, le persone del mondo aiuteranno davvero a riportare ciò che i governi non sono stati in grado di assicurare: la giustizia e una pace duratura tra palestinesi e israeliani.

Pochi giorni fa ho scritto una breve poesia che sono stato incoraggiato ad aggiungere qui.


Si intitola “Ruscelli cristallini” [ Crystal Clear Brooks]. Sebbene esprima i miei sentimenti, non posso fare altro che pensare che i bambini di Gaza darebbero qualsiasi cosa tranne il loro diritto di nascita e il loro orgoglio e i loro diritti umani fondamentali in cambio di un bicchiere di acqua limpida. E penso anche ai bambini di Bakr, figli di pescatori, che sono stati uccisi mentre giocavano su una spiaggia di Gaza.

Ruscelli cristallini
Quando verrà il momento
E sorgerà l’ultimo giorno
E l’aria di un flautista scalderà
Le alte cime rocciose del vecchio paese
Quando la sacra scrittura
Volerà via come carta bruciata
E uomini saggi ammetteranno
Che esiste più di un modo
Più di un libro
Più di un pescatore
Più di un amo
Quando i gatti saranno scuoiati
E i pesci saranno presi all’amo
Quando i padroni della guerra
Non saranno più i nostri padroni
Quando i vecchi amici prenderanno il whisky
Fuori, sul portico
Avremo fatto bene
Se saremo capaci di dire
Mentre il sole andrà giù
Quell’ultimo giorno
Che non ci siamo mai arresi
Che abbiamo fatto tutto quello che potevamo
Per far sì che i bambini potessero andare a pesca
Nei ruscelli cristallini.



Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org


Fonte:http://zcomm.org/znet/article/pink-floyd-s-roger-waters-why-moral-perversity-of-us-position-in-gaza-is-stunning


top