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21/07/2014

Bombe e morte, inferno a Gaza
Colpito un ospedale: 5 vittime
Obama: “Basta vittime civili”

Oltre 530 morti dall’inizio dell’offensiva. 120 solo nelle ultime ore. A Rafah sterminata una famiglia con 7 bimbi. È emergenza sfollati. Uccisi 10 palestinesi infiltrati nel Negev. Kerry vola in Medio Oriente

Sale ancora il bilancio delle vittime nella Striscia dopo la scoperta di 11 cadaveri a Sajaya e 16 vittime tra le macerie di una casa vicino Khan Yunis, nel sud di Gaza. Cinque persone sono morte in un attacco che ha centrato l’ospedale dei Martiri di al Aqsa a Deir el Balah, nel centro dell’enclave palestinese. A Rafah sterminata una famiglia composta da nove persone, di cui sette bambini. Sono oltre 530 finora i morti palestinesi. Sono 18 invece le vittime israeliane. E dieci miliziani palestinesi sono stati uccisi dalle bombe all’uscita da un tunnel attraversato per tentare di entrare nel sud di Israele.  

USA E ONU IN CAMPO  

Gli Stati Uniti, l’Onu e la comunità internazionale premono per un cessate il fuoco immediato a Gaza. Gli Usa si dicono «preoccupati» per il crescente numero di vittime palestinesi a Gaza per l’offensiva di Israele. Il presidente Usa Obama ha invocato la fine delle ostilità: «non vogliamo più vedere civili uccisi». «Israele - ha continuato Obama - ha il diritto di difendersi e in seguito alle sue operazioni ha già causato significativi danni all’infrastruttura terroristica di Hamas a Gaza. Abbiamo serie preoccupazioni sul crescente numero - afferma Obama - di civili palestinesi morti e sulle perdite di vite israeliane. È per questo che il nostro obiettivo ora e l’obiettivo della comunità internazionale è quello di un cessate il fuoco che metta fine alle morti di civili innocenti, sia a Gaza sia in Israele». 

DA ISRAELE E HAMAS NESSUN PASSO INDIETRO  

Al momento Israele e Hamas non intendono fare alcun passo indietro. Hamas ha assicurato che «non cederà alle pressioni internazionali» per una tregua, nonostante il pressing del presidente dell’Anp, Abu Mazen, che a Doha ha visto Khaled Meshaal e lo ha esortato ad accettare la proposta egiziana per far tacere le armi. Il movimento islamico ha incassato un’offerta di aiuto dal capo del movimento sciita libanese Hezbollah, il potente sceicco Hassan Nasrallah. Il premier israeliano Netanyahu tira dritto dopo la telefonata di ieri sera con Bomaba:«Completeremo la missione. Riporteremo la pace nel sud e nel centro di Israele. Non abbiamo scelto di entrare in questa campagna, ci è stata imposta». Parole che sembrano cancellare ogni possibilità di raggiungere un accordo diplomatico. Ciò che Israele chiede sono almeno altri 2-3 giorni per completare la distruzione dei tunnel di Hamas. 

BATTAGLIA NEL NEGEV  

Tra le ultime vittime dei raid su Gaza anche 9 palestinesi di una stessa famiglia morti a Rafah, sette erano bambini. Altri cinque morti in un ospedale di Deir al-Balah, dove sono rimasti feriti alcuni operatori sanitari. 

È proseguita anche la pioggia di razzi contro Israele, decine in poche ore, due intercettati da Iron Dome sopra Tel Aviv. Le truppe intanto sono avanzate ulteriormente nelle Striscia, con combattimenti segnalati in molte zone. Israele ha smentito la cattura di un proprio soldato, come rivendicato dalle Brigate Ezzedine al Qassam che ne avevano fatto nome e cognome. All’alba del 14esimo giorno dell’operazione Margine Protettivo, due cellule di miliziani hanno tentato di infiltrarsi attraverso un tunnel dalla Striscia dentro Israele, il quinto tentativo in due settimane. È scattato immediatamente l’allarme ai residenti locali che sono stati fatti barricare dentro le case fino a quando l’operazione non è stata conclusa. L’esercito ha poi diffuso il video dell’operazione: si intravedono i palestinesi armati, che si muovo furtivi tra la boscaglia, fino a quando Israele non colpisce i «terroristi»: dieci i miliziani uccisi. 

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