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Mon, 12/22/2014

Israele viola il cessate il fuoco a Gaza quasi tutti i giorni

Gaza rimane sigillata. Mentre la chiusura israeliana di tutti gli altri valichi di Gaza rimane al suo posto, viaggiare attraverso il valico di Rafah con l'Egitto, l'unico punto di entrata e di uscita per la stragrande maggioranza dei residenti di Gaza, è anch’esso strangolato. Domenica scorsa, ha riaperto temporaneamente il passaggio, per la seconda volta in due mesi circa, e 630 palestinesi hanno lasciato Gaza via Rafah per il Cairo. Viaggiare via Rafah è limitato a coloro che cercano cure mediche o a persone titolari di permessi di soggiorno all'estero; alla fine del mese scorso, ci sono stati circa trentamila persone in attesa di uscire da Gaza via Rafah. Secondo il gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite OCHA, tra loro c'erano un migliaio di pazienti che includono quelli con cancro avanzato, malattie renali e cardiache, esigenze ortopediche ed oftalmiche.

Di recente la storia di copertina di Newsweek, una rarità nel panorama giornalistico internazionale, definisce esaurientemente l'orrore al quale Gaza è stata sottoposta, dalla cancellazione di quasi un centinaio di famiglie palestinesi durante gli attacchi aerei israeliani di questa estate, fino al fallimento pratico e morale di quello che è noto come il  minaccioso meccanismo di ricostruzione.

La violenza quotidiana che Israele sfoga sull’abbandonata Gaza, diversamente non viene dichiarata, neppure da Newsweek, e quando vi è una breve notizia sugli attacchi aerei israeliani su Gaza, è Israele che risponde al lancio di razzi palestinesi. Il lancio di razzi da Gaza non viene mai presentato come una risposta alle violazioni di routine che Israele pratica ai diritti più fondamentali dei palestinesi.

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