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set 25th, 2014

Proseguono gli attacchi. E Rohani all’Onu gira il coltello nella piaga dell’Occidente
di Enrico Oliari

Mentre prosegue l’azione della coalizione internazionale di attacco alle postazioni dell’Isil, la Francia si è oggi detta, attraverso il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, pronta ad intervenire con gli aerei anche in Siria.
Dopo la retata di integralisti, anche Londra sembra ormai prossima ad inviare i suoi caccia, iniziativa che oggi il premier David Cameron ha portato al Consiglio dei ministri e che domani porterà alla Camera dei Comuni. Le ultime notizie parlano di un giovane britannico, uno jihadista di origini arabe, rimasto ucciso dai bombardamenti Usa in Siria.
A Kobane, città curdo-siriana che con l’interland conta 500mila abitanti, i miliziani curdi sono riusciti a respingere l’ennesimo attacco dei miliziani dell’Isil.
Le notizie che vengono dalle terre conquistate dal Califfato sono delle più allarmanti: l’Onu ha parlato nuovamente di bambine della minoranza yazida vendute come schiave, costrette a matrimoni forzati e più volte violentate, come pure di donne giustiziate a Mosul, tra le quali un’avvocatessa, Samira Saleh al-Naimi, la quale è stata prelevata dalla sua casa e giudicata colpevole di aver diffuso su Facebook la notizia della distruzione dei luoghi di culto da parte degli jihadisti.
120 ulema (giudici islamici) di tutto il mondo hanno inviato una missiva al leader dell’Isil, Abu Bakr al-Baghdadi, affermando che quanto sta facendo viola i precetti islamici.
Intervenendo all’Onu il presidente iraniano Hassan Rohani ha girato il coltello nella piaga dei paesi arabi e dell’Occidente, i quali sono ormai un po’ ovunque ritenuti i responsabili di aver ideato l’Isil per attaccare in Siria Bashar al-Assad, salvo poi esser loro sfuggita di mano la situazione: Rohani, che ha ribadito il concetto che vede nelle azioni dell’Isil anche un “incremento all’islamofobia”, ha dichiarato che il Califfato è il frutto dell’opera di “talune agenzie di intelligence che hanno messo un pugnale nelle mani di pazzi” e di “taluni Stati” che hanno creato l’estremismo e adesso “non riescono ad affrontarlo”.
Già nei giorni scorsi il ministro degli Esteri, Javad Zarif, aveva affermato che l’Isil è “un Frankenstein che ora è venuto a tormentare i suoi creatori”, ma ancor prima il ministro dello Sviluppo tedesco, Gerd Mueller, aveva affermato Urbi et orbi: “chi finanzia queste truppe dell’Isil? Il Qatar”. Che è alleato di ferro dell’Occidente.

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