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Martedì, 11 Novembre 2014

Al-Baghdadi ferito e al-Turkmani morto?
di Cristiano Tinazzi

C'è una gran confusione sotto il sole iracheno. Report contradditori, paternità multiple dello stesso attacco, fonti locali che riferiscono di morti e feriti di alto rango tra le file dell'Isis (non considerate del tutto affidabili dai vertici militari americani), account falsi.

“Abbiamo la conferma che Abu Bakr al-Baghdadi è stato ferito in un raid aereo delle forze alleate nella città di Mosul. Confermiamo la morte di uno dei suoi secondi, Abu Muslim al-Turkmani”, ha detto il Ministro della Difesa irachena Khalid al-Obeidi.

Uno dei due bombardamenti americani di sabato scorso e finalizzati a decapitare i vertici dell'Is è avvenuto nella zona di al-Qaim, mentre il secondo raid è scattato a Mosul (tra le due città ci sono circa 250km). Morte del califfo o meno, i raid sembrano aver colto comunque nel segno (una cinquantina tra comandanti e miliziani uccisi) anche se il Pentagono è molto più cauto nelle sue affermazioni rispetto agli omologhi iracheni.

Gli americani hanno infatti espresso un certo scetticismo sulle dichiarazioni dei vertici di Baghdad. Una fonte della Difesa Usa ha inoltre riferito all'emittente FoxNews che l'obbiettivo del raid americano non era al-Baghdadi e che sarebbe stato un vero colpo di fortuna se lo avessero colpito.

Ciò che è certo è che è stato distrutto il luogo/convoglio dove si trovavano membri di Daesh per una riunione di vertice. Tra le vittime dell'attacco ci sarebbero anche un libico e un saudita. Un'altra conferma (o smentita, a seconda di come si vuol guardare la notizia) arriva anche da CENTCOM, il Comando Usa responsabile per il Medio Oriente e l'Asia centrale: il colonnello Patrick Ryder infatti ha riferito di non poter confermare se al-Baghdadi si trovasse o meno in uno dei veicoli che componevano il convoglio bombardato, limitandosi a riferire che “aerei della coalizione hanno condotto una serie di raid aerei contro quella che hanno valutato essere una riunione di leader dell'Is a Mosul”.

All'opposto un account twitter attribuito ad Abu Mohammed al-Adnani, portavoce dello Stato Islamico, augura ad al-Baghdadi una veloce guarigione. “Credete che il califfato finirà con il martirio del califfo? Vogliamo rassicurare la nazione che il suo emiro sta bene, grazie a Dio. Pregate per una sua veloce guarigione”, dice il tweet. L'account però non è certo che sia di Adnani.

In conclusione non c'è nessuna prova tangibile di morte o ferimento di Abu Bakr al-Baghdadi che, per la cronaca, non è la prima volta che viene dato per morto. 

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