Fonte: www.independent.co.uk
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Martedì, 23 dicembre 2014

Dentro l'ISIS: il primo giornalista occidentale che mai abbia avuto accesso allo "stato islamico" è appena tornato, e questo è ciò che ha scoperto
di Adam Withnall
Traduzione di Franco

Il primo giornalista occidentale al quale sia stato consentito un ampio accesso ai territori dell’ISIS in Siria e in Iraq, è tornato da quella regione con un avvertimento: l’ISIS è "molto più forte e molto più pericoloso" di quanto in Occidente ci si renda conto.

Jürgen Todenhöfer, 74 anni, è un famoso giornalista tedesco, che ha viaggiato attraverso la Turchia per arrivare a Mosul, la più grande città occupata dall’ISIS, dopo mesi di trattative con i suoi leaders.

Egli prevede di pubblicare una sintesi dei suoi "dieci giorni nello Stato Islamico" Lunedì prossimo (29/12) ma, nelle interviste rilasciate ai media di lingua tedesca, ha rivelato quali sono le sue prime impressioni sulla vita sotto l’ISIS.

Parlando al website Der tz, Todenhöfer ha rivelato di aver soggiornato a Bengasi nello stesso albergo di James Foley, il giornalista statunitense che è stato decapitato dall’ISIS davanti alle telecamere, lo scorso mese di Agosto.

"Certo che ho visto quel brutale e terribile video. Durante i negoziati una delle mie principali preoccupazioni è stata quella su come evitare la stessa sorte", egli ha detto.

Una volta all'interno del territorio controllato dall’ISIS la sua più forte impressione è stata che "l’ISIS è molto più forte di quanto noi pensiamo". Ha continuato dicendo che l’ISIS ha "dimensioni più grandi di quelle del Regno Unito", ed è supportato da "un entusiasmo quasi estatico, che mai ho incontrato in qualsiasi altra zona di guerra”. 
… “Ogni giorno, centinaia di combattenti estremamente determinati arrivano da tutto il mondo. Fatto per me incomprensibile."

Todenhöfer sostiene di essersi mosso tra i combattenti dell’ISIS, osservando le loro condizioni di vita e le attrezzature di cui dispongono. Sulla sua pagina Facebook (Facebook page), ha pubblicato immagini che mostrano le mitragliatrici tedesche Heckler & Koch MG3 nelle mani dell’ISIS. "Un giorno questi MG tedeschi potrebbero essere diretti contro di noi", egli ha detto.

I combattenti dell’ISIS dormono in caserme costituite dai "gusci delle case bombardate". Se ne contano circa 5.000, a Mosul, e sono così diffusi nel territorio che gli Stati Uniti, per bombardare tutti, "avrebbero dovuto ridurre l'intera città di Mosul in rovina".

Todenhöfer sostiene, in ultima analisi, che tutto questo significa che l’ISIS non può essere battuto da un intervento occidentale effettuato con i soli aerei – nonostante gli Stati Uniti sostengano che quelli effettuati la scorsa settimana si siano dimostrati efficaci. "Ad ogni bomba che cade e uccide un civile, il numero dei terroristi aumenta".

Parlando nel programma televisivo “Nachtjournal” della RTL, due giorni dopo il suo ritorno in Germania, Todenhöfer ha sostenuto che l’ISIS ha lavorato duramente per potersi affermare come uno stato funzionante. L’ISIS garantisce un certo "benessere sociale" e un "sistema scolastico" aperto in prospettiva anche alle ragazze (con sua personale sorpresa).

Ma la cosa che più lo preoccupa, egli ha detto, è la convinzione dei combattenti dell’ISIS che "tutte le religioni che sono d'accordo con la democrazia devono morire".

Ed ha continuato dicendo che il concetto che veniva costantemente ripetuto era che l’ISIS voleva "conquistare il mondo", e che tutti coloro i quali non credono a questa sua interpretazione del Corano saranno uccisi. 
Le uniche altre religioni ad essere risparmiate, ha detto Todenhöfer, dovrebbero essere quelle facenti capo al "Libro" – ebrei e cristiani (palese il riferimento alla Bibbia, ndt). "Questa è la più grande strategia di pulizia religiosa che mai sia stata pianificata nella storia dell’umanità".

I social media affiliati all’ISIS hanno già cominciato a rispondere al report di Todenhöfer, salutando con soddisfazione i commenti che egli ha espresso sul territorio dell’ISIS, dai quali si evince che la società civile funziona abbastanza bene.
Il tweet a seguire cita "il giornalista tedesco Jürgen", che dice: "Il Califfato è al lavoro per creare una vita nello stile di quei Califfi che vissero e ben governarono dopo il Profeta, PBUH (che la pace sia su di lui), e può muovere finanche le montagne"

Charlie Winter, un ricercatore del think-tank anti-estremista Quilliam, ha detto che questi commenti sull’ISIS, descritto come "un gruppo formidabile, sia militarmente che politicamente", sono stati citati da fonti favorevoli all’ISIS perché costituiscono "una pillola amara da ingoiare, per i responsabili politici".

"Detto questo, i commenti di Todenhöfer sul massacro degli Yazidi e sullo sfollamento di centinaia di migliaia di persone a Mosul, sono stati regolarmente ignorati dai sostenitori dell’ISIS", ha continuato Charlie Winter. "I fatti sono stati indorati per dare una visione molto ristretta della situazione che Todenhöfer ha visto in Siria e in Iraq".

Todenhöfer prevede di descrivere la sua esperienza di prima mano sull’ISIS in un libro che sta scrivendo. Egli dice, su Facebook, che ha sempre "parlato con entrambe le parti" nella sua cinquantennale attività di “reporter dalle zone di guerra”, incluse le interviste con il Presidente della Siria Bashar al-Assad e con al-Qaeda, ed inoltre quelle con il Presidente afghano Hamid Karzai e con i leaders dei talebani.

A suo parere l’ISIS arriverà presto in Occidente per negoziare un livello di convivenza. "Gli unici che potrebbero fermare tutto questo sono, al momento, i moderati sunniti-iracheni", egli ha detto, ed ha aggiunto: "Se si vuole sconfiggere un avversario, lo si deve prima conoscere".

 


Adam Withnall 

Link: http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/inside-isis-the-first-western-journalist-ever-given-access-to-the-islamic-state-has-just-returned--and-this-is-what-he-discovered-9938438.html

21.12.2014

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