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13 giugno 2014

Iraq, jihadisti alle porte di Baghdad. La denuncia dell'Onu: "Centinaia di morti ed esecuzioni"

L'Alto commissario per i diritti umani denuncia centinaia di morti e migliaia di feriti negli ultimi giorni. "Esecuzioni tra i civili". I jihadisti sono sempre più vicini alla capitale e la massima autorità religiosa sciita invita tutti a combattere contro l'Isis

Centinaia di morti ed esecuzioni di civili. È l'accusa dell'Onu per bocca del portavoce dell'Alto Commissario per i diritti umani Rupert Colville che parla di centinaia di persone uccise negli ultimi giorni in Iraq e migliaia di feriti. Da Ginevra arriva anche la denuncia delle esecuzioni sommarie di civili e soldati da parte dei jihadisti. Come l'uccisione di 17 civili in una strada di Mosul che lavoravano per la polizia locale. Anche i media iracheni parlano di soldati e ufficiali giustiziati dalle forze dell'Isis.

Intanto i miliziani dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, l'Isis, sono sempre più vicino a Baghdad, a 100 km. Il governo iracheno ha annunciato di aver messo a punto un piano per proteggere la capitale dall'offensiva di miliziani qaedisti. "Il piano - ha spiegato il portavoce del ministero dell'Interno - consiste nell'intensificare il dispiegamento di forze e aumentare gli sforzi di intelligence e le tecnologie. Siamo in guerra contro i terroristi, la situazione può essere considerata eccezionale".

Appello Ayatollah "arruolarsi contro l'Isis"

Di fronte all'avvicinarsi dei miliziani alla capitale a maggioranza sciita, arriva l'appello della massima autorità religiosa sciita dell'Iraq, il Grande Ayatollah Ali al Sistani che ha esortato a prendere le armi contro i jihadisti sunniti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante. "I cittadini che sono in grado di impugnare armi e combattere i terroristi, difendendo il loro Paese e il suo popolo e i suoi luoghi santi, dovrebbero presentarsi volontari ed entrare nelle forze di sicurezza per raggiungere questo obiettivo santo".

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