Originale: Counterpunch
http://znetitaly.altervista.org
14 giugno 2014

Perché la nuova guerra irachena potrebbe essere più disumana di quella precedente
di Patrick Cockburn
Traduzione di Maria Chiara Starace

Lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis o Isil) è anch’esso meravigliato per le sue vittorie spettacolari di questa settimana, ma promette di muovere contro Baghdad e le città sacre di Karbala e Najaf. Il suo portavoce dice che “i loro nemici e i sostenitori sono ugualmente stupefatti”  dai suoi trionfi che egli attribuisce all’intervento divino.

Fa appello ai combattenti dell’Isis che hanno catturato Mosul, Tikrit e una serie di altre città di no diventare arroganti, ma di comportarsi con modestia. “State attenti a non cadere preda delle vostre vanità e del vostro ego,” dice il portavoce dell’Isis, Abu Mohammed Adnani. “  Non fate che il vostro ego diventi preda delle vostre recenti acquisizioni di attrezzature militari, come gli Humvee (M998 High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle – Veicoli multifunzioni su ruote ad alta mobilità), gli  elicotteri, i fucili e l’equipaggiamento militare.”

Il discorso è interessante e significativo perché Adani ci offre la prima  idea   di come l’Isis considera i suoi spettacolari successi territoriali e anche delle sue intenzioni per l’immediato futuro. Sinistramente mette in evidenza l’odio per gli Sciiti che costituiscono il 60% della popolazione irachena, che considera eretici con i quali non è possibile alcun compromesso, dicendo che è “il Signore soltanto che sopraffà gli Sciiti: lodate il Signore che porta il terrore nei loro cuori.” Le denunce settarie degli Sciiti sono importanti perché implicano che l’Iraq verrà di nuovo fatto cadere in una nuova guerra settaria tra Sunniti e Sciiti. C’è un avvertimento contro qualsiasi tipo di incertezza nell’attuale avanzata: “Non concedete territorio guadagnato agli Sciiti a meno che non camminino sui vostri cadaveri per recuperarlo.”

Marciate verso Baghdad. Non lasciategli prendere fiato.”

Questo è destinato a creare una contro-reazione tra gli Sciiti che stanno improvvisamente lottando per conservare il predominio che hanno ottenuto in Iraq dopo che l’invasione condotta dagli Stati Uniti ha rovesciato Saddam Hussein nel 2003 e il governo della minoranza sunnita durato secoli. Dato che l’esercito era venuto loro meno, faranno ricorso alla  mobilitazione di milizie che ostacoleranno l’avanzata dell’Isis. Co potrebbe essere un ritorno ai massacri tra sette che avevano ucciso diecine di migliaia di Sciiti e Sunniti, soprattutto a Baghdad e nei dintorni, nel 2006 e nel 2007.

Adnani ha un atteggiamento beffardo sul “Lo scemo degli Sciiti, Nouri [al-Maliki]: guarda che cosa hai fatto con i tuo popolo, stupido! Sei stato sempre un commerciante di biancheria intima!…Il tuo popolo avrebbe potuto regnare supremo sull’Ira, ma hai fatto loro perdere quell’occasione. Ora perfino gli Sciiti ti malediranno.” Questa analisi, sebbene retorica, probabilmente è corretta, e molti Sciiti ora danno la colpa alla leadership di Maliki per i disastri che devono affrontare.

In contrasto con le minacce sanguinarie dell’Isis contro gli Sciiti, Adnani raccomanda ai combattenti  di comportarsi con moderazione contro i Sunniti, anche contro quelli che forse possono aver combattuto dalla parte del governo. Dice: “Accettate il pentimento e la ritrattazione da coloro che sono sinceri, e non date fastidio a quelli che non lo danno a voi, e perdonate la vostra gente sunnita, e siate gentili con le vostre tribù.”

Nel complesso c’è la forte sensazione che  l’Isis non si aspettasse una vittoria così rapida, ricordando che soltanto di recente erano stati soggetti a “detenzione, tortura, assalti militari.” Le loro case erano state occupate e avevano dovuto trovare rifugio “sulle montagne, nei bunker costruiti sottoterra, nelle valli, e nelle distese del deserto.” La fuga di 30.000 soldati dell’esercito e poliziotti da Mosul di fronte a circa 1.330 dei loro combattenti, sembra aver colto di sorpresa la dirigenza dell’Isis così  come il resto del mondo.

Ripetutamente Adnani  sputa fuori l’odio per gli Sciiti e questo è il fatto più allarmante per il futuro. “Gli Sciiti sono gente caduta in disgrazia,” dice, accusandoli di essere politeisti “che venerano i morti e la pietra.” La nuova guerra in Iraq potrebbe essere perfino più disumana  degli orrori accaduti prima.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/why-the-new-iraq-war-could-me-more-savage-than-the-last

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