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03 mag 2014

Profonata la tomba di Ezzedin al Qassam

Si tratta quasi certamente di un’azione compiuta da israeliani ebrei di estrema destra e segue i recenti attacchi a due moschee e a una chiesa della Galilea

Haifa, 03 maggio 2014, Nena News

La tomba di Ezzedin al-Qassam – storico leader del movimento islamico palestinese negli anni Trenta – è stata profanata nella notte tra giovedì e venerdì da ignoti che hanno lasciato, con la vernice rossa, scritte ingiuriose, in ebraico ed in inglese. L’atto vandalico, avvenuto nel cimitero di Nesher, pochi chilometri a nord di Haifa, è stato quasi certamente compiuto da israeliani ebrei di estrema destra e segue i recenti attacchi a due moschee e a una chiesa della Galilea.

Ezzedin al-Qassam  divenne popolare per la lotta armata che portò avanti contro il Mandato britannico in Palestina e contro la colonizzazione ebraica. Fu ucciso nel 1935 nella zona di Haifa, in uno scontro a fuoco con forze di polizia britanniche.  Le sue gesta sono state poi prese ad esempio dal movimento islamico Hamas, il cui braccio armato è conosciuto come Brigate Ezzedin al-Qassam. Forti proteste sono giunte anche dal movimento islamico in Israele  che ha denunciato la profanazione della tomba e ha assicurato che proteggerà i luoghi sacri all’Islam e ai suoi fedeli.

Il nuovo attacco degli estremisti israeliani è avvenuto proprio mentre la polizia israeliana è impegnata a contestare  l’inclusione, nel rapporto annuale degli Stati Uniti sul terrorismo, delle aggressioni contro i palestinesi da parte dei coloni israeliani in Cisgiordania. 

Per la prima volta, nel rapporto pubblicato a metà settimana, il Dipartimento di Stato mette in luce un’ondata crescente di attacchi  anti-palestinesi, il cosiddetto “Price Tag” (prezzo da pagare).  “Sono proseguiti gli attacchi di coloni estremisti israeliani contro abitanti, beni o luoghi di culto palestinesi in Cisgiordania e nella maggior parte dei casi non ci sono state conseguenze legali”, indica il rapporto citando fonti Onu e di ong. Violenze e aggressioni che, sottolinea il rapporto, sono rimaste impunite. Nena News

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