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August 16, 2014

10,000 protest in Tel Aviv for a just peace, end to occupation

Sotto una coalizione di partiti e organizzazioni politiche di sinistra, migliaia si sono riuniti in piazza Rabin a Tel Aviv, nella più grande manifestazione contro la guerra dallo scoppio della violenza a Gaza.

"Il prossimo round di combattimenti può essere prevenuto. No alla via delle guerre, dobbiamo avere una soluzione politica! Dopo un mese agonizzante di guerra e di morte, di fronte alle ondate montante di incitamento e di odio, che sempre più strappa le lacrime della la società israeliana, ci troviamo a manifestare per la pace e per la democrazia." More>

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17 agosto 2014

In Israele c’è chi vuole pace. In 10mila per Gaza
di Checchino Antonini

Manifestazione a Tel Aviv per la pace e la democrazia. Grossman: « Nessuna delle due parti in questa guerra ha una foto della vittoria»

Circa 10.000 cittadini israeliani invaso Piazza Rabin di Tel Aviv con lo slogan “cambiamento di direzione: verso la pace, lontano dalla guerra”. La più grande manifestazione contro la guerra di Gaza dallo scoppio delle ostilità più di un mese fa, e a due giorni da un’altra manifestazione di solidarietà lungo il confine di Gaza. “Il prossimo round di combattimento può essere evitato – hanno sostenuto i promotori – No alla guerra, dobbiamo avere una soluzione politica! Dopo un mese di guerra e di morte, di fronte alle ondate di incitamento all’odio, che lacera la società israeliana, ci troviamo a manifestare per la pace e per la democrazia. Non abbiamo sprofondare in un abisso di guerre sempre più crudeli, di odio estremo e una distruzione dei nostri vicini e di noi stessi. Solo un accordo garantirà sicurezza a lungo termine e la tranquillità per i residenti del sud e di tutto il paese”.

La protesta era prevista per la settimana scorsa, ma è stato rinviata dopo che la polizia e Home Front Command, il comando del fronte interno, avevano revocato il permesso, ufficialemente per fermare grandi raduni durante un periodo in cui i missili venivano sparati contro Tel Aviv e altre città israeliane. Circa 500 attivisti non allineati s’erano radunati in Piazza Rabin a dispetto del divieto.

La dimostrazione è stata indetta dai principali partiti di sinistra, tra cui Meretz e Hadash, così come Peace Now e altre organizzazioni sulla base di una piattaforma ampia che va dal proseguimento dei negoziati tra Israele e Hamas per la fine dell’occupazione alla cessazione del blocco israeliano di Gaza. In tanti avevano polemizzato con Meretz e Peace Now per il loro rifiuto di sostenere le manifestazioni contro la guerra fino ad ora. Zehava Gal’on, di Meretz, ha detto che il suo partito è sempre stato contro l’operazione militare israeliana a Gaza per tutto il tempo e ha accusato il primo ministro Netanyahu di “gelo diplomatico per il rifiuto di adottare l’iniziativa di pace araba, per i colloqui con (il presidente palestinese Mahmoud Abbas) Abu Mazen dopo 9 mesi, per la rottura delle relazioni Usa-Israele, il rifiuto di riconoscere il governo di unità palestinese, e per l’edificazione ampiamente autorizzata negli insediamenti che ha distrutto ogni possibilità di un accordo di pace con i palestinesi”. Si sarebbe potuto ottenere quello che si è disposti ad accettare ora senza pagare il prezzo di 64 soldati morti e civili, la morte di 2.000 palestinesi, e la distruzione orribile a Gaza, con quasi mezzo milione di persone sradicate dalla loro case”.

Grandi applausi per Mohammad Barakeh di Hadash che ha dichiarato in ebraico e in arabo: “Stiamo costruendo una partnership contro l’occupazione, per una Palestina libera. Siamo qui per una soluzione a due stati, per la vita e un futuro per le persone a Gaza e nel sud”.

Il famoso scrittore israeliano David Grossman ha affrontato la grande folla dicendo: “Noi non saremo in grado di respirare profondamente in Israele, finché la gente di Gaza si sente soffocata. Noi saremo sempre vicini alla gente di Gaza. Noi dobbiamo vivere insieme. Nessuna delle due parti in questa guerra ha una foto della vittoria. Ci sono solo immagini indescrivibili di morte e distruzione. Ogni immagine ritrae la sconfitta per entrambi i popoli. Non esiste una soluzione militare per il conflitto tra Israele e Hamas. Non esiste una soluzione militare che pone fine alle sofferenze degli israeliani nel sud e la sofferenza disumana di persone a Gaza”.

“Gaza è la più grande prigione del mondo”, ha detto Naomi Tzion, un residente di Sderot, invitando la folla a pensare a quelli di Gaza che hanno reso profughi due o tre volte. “Il vero sputare in faccia agli abitanti di Sderot? I tentativi di dipingere tutti noi come un unico insieme stereotipato”.

Blindate molte strade intorno alla piazza anche per separare i manifestanti da una contromanifestazione della destra sionista guerrafondaia.

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