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16/9/2014

Ufficiale israeliano ammette di aver ordinato di uccidere il soldato catturato
di Celine Hagbard
Traduzione di Edy Meroli

In una rara ammissione dell’uso della cosiddetta “Direttiva Hannibal”, per cui i soldati israeliani uccidono i loro commilitoni per evitare la loro cattura, un ufficiale israeliano ha ammesso, in un’intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahranoth, di aver ordinato un bombardamento di massa su una parte di Rafah durante l’invasione israeliana, il mese scorso, per garantire la morte di un soldato israeliano che l’esercito riteneva fosse stato catturato. 

Il bombardamento di Rafah è durato tre giorni di fila dal 1° al 4 agosto, e ha provocato almeno 114 morti civili, nel tentativo di uccidere un soldato israeliano che Winter credeva fosse stato catturato.

Si è scoperto in seguito che i soldati non erano mai stati catturati, ma erano stati uccisi in uno scontro con i combattenti di Hamas, il 1° agosto.

I civili uccisi nel bombardamento comprendevano famiglie che sono state schiacciate a morte quando le loro case sono state colpite dagli attacchi aerei - come la famiglia Zo’rob, che ha perso cinque figli, tra cui i gemelli Amir e Odai, di 7 anni, il loro fratellino Khaled di 8 anni, Shahd di 10 anni, e Rawan di 12.

Nella sua intervista a Yedioth Ahranoth, il colonnello Ofer Winter ha chiamato la popolazione civile di Gaza ”un partner di terrore” che “ottiene ciò che decide”.

La giornalista Rania Khalek ha scritto su Electronic Intifada: ”Proprio quando una tregua umanitaria di tre giorni negoziata dall’Egitto e dagli Stati Uniti era entrata in vigore, la mattina di venerdì 1° agosto, un gruppo di soldati della Brigata Givati dell’esercito israeliano  ha condotto l’incursione in un tunnel a Rafah, provocando il fuoco dei combattenti della resistenza palestinese.

“Due soldati israeliani sono stati uccisi nel successivo scontro a fuoco e un altro, Hadar Goldin, è scomparso. E’ stato poi stabilito che Goldin è morto in battaglia, ma, prima, l’esercito israeliano ha agito ipotizzando che fosse stato catturato.

“Ofer Winter stava sonnecchiando quando si è svegliato con la notizia della possibile cattura di Goldin. Ha raccontato a Yediot Ahronot Yossi Yehoshua: Alle 9 del mattino, mezz’ora dopo essermi sdraiato, il vice comandante della brigata mi svegliò:  Vieni subito, è meglio che tu sia qui. Abbiamo chiesto una fotografia, volevamo informazioni. Non pensavamo che ci fosse ancora un rapimento. Mentre indagavo se c’erano tutti, ho ordinato a Sagiv, il comandante  delle forze corazzate, che opera ai miei ordini, di iniziare a muoversi da Hirbat Hiza’a, dove si trovava, verso Rafah. Proprio in quel momento, ho ricevuto il messaggio: ”Non è verde ai nostri occhi” - in altre parole, non tutti erano stati trovati. Ci mancava un soldato. Alle 9:36, dopo indagini con il comandante del battaglione in loco, ho comunicato la parola che nessuno vuole dire: Hannibal. In altre parole, c’era stato un rapimento. Ho istruito tutte le forze per andare avanti, per occupare lo spazio, in modo che i rapitori non sarebbero stati in grado di muoversi’.

“La direttiva Hannibal è un protocollo militare israeliano non scritto per uccidere i soldati israeliani catturati per evitare scambi di prigionieri politicamente dolorosi. Anche se la sua esistenza è stata riportata dalla stampa israeliana dal 1980, questa intervista con Winter sembra essere il riconoscimento più franco del suo uso.

“L’idea è quella di evitare che i rapitori prendano il soldato vivo, negando efficacemente a gruppi di resistenza palestinesi o arabi merce di scambio lungo la linea e alleviare i leader israeliani dalla ricaduta politica del dover fare concessioni (come scambi di prigionieri) per assicurare il rilascio del soldato”.

Questa non è la prima volta che il colonnello Ofer Winter ha scatenato polemiche con la sua descrizione dell’assalto israeliano a Gaza. Come l’ufficiale più alto di grado di una delle unità d’elite dell’esercito israeliano, Winter ha molto potere e influenza. All’inizio dell’assalto israeliano, Winter ha dichiarato che la guerra era una ”guerra santa”. In una lettera ai soldati al suo comando, il 10 luglio 2014, Winter ha scritto che l’obiettivo dell’invasione era quello di ”cancellare un nemico che diffama Dio”.

“La storia ci ha scelto per essere il bordo tagliente della baionetta per combattere il nemico terrorista ’da Gaza’, che maledice, diffama e abusa il Dio delle battaglie di Israele”.

La sua lettera si conclude così: “Dio, Signore di Israele, rendi il nostro un percorso di successo, noi stiamo lottando per il Tuo Popolo, Israele, contro un nemico che diffama il tuo nome. In nome dei combattenti dell’esercito israeliano e, in particolare, i combattenti e i comandanti della brigata. Fai che la frase Per il Signore tuo Dio, è colui che marcia con voi, che combatte per voi contro i vostri nemici, per salvarvi, diventi realtà. E noi risponderemo: Amen”.

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