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Martedì, 15 Luglio 2014

Parigi: assalto alla sinagoga o provocazione sionista?

Mentre a Gaza si continua a morire sotto le bombe israeliane, in tutto il mondo manifestazioni più o meno consistenti – ce ne vorrebbero comunque di più e di più numerose – da giorni denunciano l’ennesima strage compiuta dalle forze armate di Tel Aviv in un fazzoletto di terra assediato da anni e trasformato, per essere pacati nei termini, in un campo profughi a cielo aperto da bombardare a piacimento. 

Immancabilmente, come è accaduto a Roma pochi giorni fa e ancora lo scorso 25 aprile, gli esponenti più facinorosi delle comunità ebraiche si dedicano a provocare e ad aggredire, anche fisicamente, i palestinesi e chi solidarizza con loro. Inquadrati in organizzazioni di natura estremista e spesso di tipo paramilitare, i gruppi sionisti ultrà si dedicano alla caccia all’uomo, consci dell’impunità che protegge le loro gesta e della copertura dei media assicurata a prescindere.
L’episodio più grave, in questo senso, è accaduto nel fine settimana a Parigi, dove una manifestazione pro Palestina ha dovuto fare i conti con le provocazioni e poi l’intervento violento della Lega Ebraica di Difesa, una delle sigle più tristemente note dell’estremismo sionista in Europa.
Naturalmente la cronaca di quanto accaduto a Parigi che la stragrande maggioranza di chi si informa su certi eventi ha potuto leggere è tutta schierata a favore di Israele e dei suoi fan.

Vedasi la versione dei fatti secondo il sito http://www.mosaico-cem.it/ che poi è un po’ quella che hanno usato tutti i principali media francesi e del resto d’Europa, Italia compresa:

“(...) una manifestazione pro-palestinese a Parigi si è trasformata in un attacco a una sinagoga. Le notizie più dettagliate – principalmente da siti ebraici  francesi (AlyaExpress News, Jss) - riportano come durante una manifestazione in supporto agli abitanti di Gaza centinaia di manifestanti abbiano attaccato la sinagoga della Roquette (10 arroundissement) lanciando pietre e urlando “morte agli ebrei”. All’interno si trovavano circa duecento ebrei raccolti in preghiera per Israele, che sono letteralmente rimasti in ostaggio finché la polizia non è intervenuta con del gas contro i manifestanti e facendo uscire gli ostaggi. Il bilancio degli scontri, seppure provvisorio, è preoccupante: 4 feriti, di cui uno grave. Ma a ferire sono anche gli urli di odio, riportati sui social media e sui siti dai testimoni presenti: “Israele assassino”, “morte agli ebrei”, “vi uccideremo tutti”, ma anche “morte agli askenaziti”, “Hitler aveva ragione”, “vi bruceremo”, “sporchi bianchi”, “la Palestina deve finire il lavoro (sottinteso, iniziato da Hitler)”.

Ma alcune cronache più particolareggiate e il racconto di qualche testimone dei fatti sembrano disegnare uno scenario quanto meno più complesso. Mentre i media francesi parteggiano apertamente per la Ligue de défense juive (LDJ), le reti di solidarietà col popolo palestinese accusano gli ultrà sionisti di aver provocato i manifestanti, alcuni dei quali si sarebbero a quel punto difesi ricorrendo – circostanza che comunque anche alcuni commentatori filopalestinesi criticano – alla forza. 
Dai vari racconti emerge per ora un quadro confuso ma sicuramente non in linea con la versione ufficiale. 
Il giornalista della tv francese Frédéric Royer, ad esempio, parla di scorribande antisemite, di centinaia di esaltati che urlavano  «Allahou Akbar» e che poi hanno caricato la polizia che proteggeva la sinagoga “terrorizzando i passanti”. 
La catena radiofonica RTL ha sentito il bisogno di contattare dei poliziotti in servizio al momento di quella che viene definita una ‘rissa’. Secondo loro, “numerose decine di militanti pro palestinesi, alcuni con il volto coperto, si sono infilati in rue de la Roquette, con la chiara intenzione di avvicinarsi il più possibile alla sinagoga”. Da parte sua Sos Racisme denuncia che domenica i manifestanti hanno gridato slogan antisemiti. Ma poi ci si imbatte in rete in testimonianze di attivisti e abitanti del quartiere secondo i quali sono stati i membri della Lega Ebraica di Difesa a provocare i manifestanti. Un uomo che partecipava al servizio d’ordine della manifestazione ha raccontato al sito Islametinfo.fr che alla fine del corteo, dopo che tutto era filato liscio, molte persone sono state accolte a rue de la Roquette da insulti e oggetti scagliati dai membri della LDJ. Quando il servizio d’ordine ha deciso di intervenire si è ritrovato anch’esso sotto il lancio di numerosi oggetti.  “Esaltati, una cinquantina di militanti della LDJ hanno accennato una forzatura del cordone di polizia sventolando bandiere israeliane senza che gli agenti intervenissero. Al contrario i CRS – i reparti antisommossa – ci hanno picchiato e lanciato contro i gas. Un altro gruppo di poliziotti ci ha circondato da un altro lato della piazza obbligandoci a disperderci nelle vie adiacenti (…) La polizia continuava a lanciare gas. Allarmati da quanto stava avvenendo altri gruppi di manifestanti ci hanno raggiunti a rue de la Roquette e a quel punto, tre o quattro volte, siamo venuti a contatto con la Lega Ebraica di Difesa, con gli agenti in mezzo. (…) I coraggiosi membri della LDJ si sono rifugiati nella sinagoga”. Intanto la polizia ha continuato le cariche e alla fine ha arrestato sei persone.

Anche altre testimonianze parlano di una vera e propria ‘trappola’ inscenata dagli ebrei estremisti per poter diffondere poi sulla stampa una versione di comodo che identificasse come obiettivo della protesta dei filo-palestinesi non lo Stato d’Israele ma la comunità ebraica francese. Un clichè da tempo utilizzato, e con successo. Ma a volte le immagini parlano assai più chiaro di molte parole.
Interessantissimo ad esempio è questo video messo in rete dai militanti pro-Palestina, che mostra la violentissima carica dei picchiatori della LDJ - al grido di  "Palestine on t'encule" - e l’atteggiamento assai ‘collaborativo’ dei poliziotti in tenuta antisommossa che assistono senza reagire alle violenze dei sionisti fino a che questi non scappano per sfuggire a una contro-carica e si rifugiano dietro il cordone di CRS, che a quel punto caricano a loro volta contro i manifestanti solidali con Gaza. 
Tristezza desta invece il fatto che l'atteggiamento squadristico e violento di poche centinaia di estremisti passi come la posizione di una comunità di centinaia di migliaia di membri, in assenza di prese di posizione forti da parte di esponenti politici e intellettuali della Comunità Ebraica Francese.

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