http://www.vice.com/it/read/inside-look-how-the-idf-fights-terror-in-gaza-video-israele-527

http://www.liveleak.com/view?i=f7d_1405610723


Liveleak - Inside Look: How the IDF Fights Terror in Gaza 
A differenza di organizzazioni terroristiche che sparano indiscriminatamente su civili innocenti, l'IDF ha una lunga procedura per scegliere gli obiettivi a Gaza. Al fine di indirizzare il terrore in modo preciso ed efficace e ridurre al minimo le vittime civili, l'IDF usa una strategia ben sviluppata.


tratto da Motherboard
http://www.vice.com
lug 18 2014

Il video di propaganda dell’IDF che Israele ha rimosso da youtube
di Ben Makuch

Ieri pomeriggio questo video delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) è scomparso improvvisamente dall'account YouTube dell'IDF. Ora è possibile trovare soltanto una copia dell'originale su LiveLeak:

Attraverso questo video, l'IDF voleva dare mostra del laborioso processo che sta dietro l'individuazione degli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza. Ho saputo della sua esistenza dopo che l'account @IDFSpokeperson aveva twittato un link al video, come "sguardo da dietro le quinte" degli ultimi bombardamenti su Gaza. 

Il titolo del video cancellato da YouTube era “Inside Look: How the IDF Fights Terror in Gaza.” Nella descrizione si separano in modo netto le azioni dell'IDF da quelle di Hamas, con una chiara distinzione morale legata alla scelta di bersagli strategici: “a differenza delle organizzazioni terroristiche che aprono il fuoco in modo indiscriminato sui civili innocenti, l'IDF segue una lunga procedura per scegliere i propri obiettivi.” 

Questa “umana” individuazione di obiettivi tra i militanti, con l'assicurazione di limitare al minimo le vittime tra i civili, viene spesso invocata come giustificazione quando i governi occidentali conducono attacchi mortali contro terroristi o presunti tali. Israele sta facendo esattamente lo stesso. 

“Al fine di individuare degli obiettivi in modo preciso ed efficace, e al fine di minimizzare le vittime civili,” aggiungeva la descrizione, “l'IDF usa una strategia ben sviluppata.” E il video vuole mostrarla. 

Il video è narrato da una voce maschile impostata, con un accento che si direbbe americano, che spiega come l'IDF individui i terroristi palestinesi. Vengono mostrate diverse scene aeree di obiettivi con qualche sistema di armi non identificato. 

Si vede poi un obiettivo che si muove sullo schermo, e vengono in mente i Predator, i droni “hunt and kill” che pattugliano le aree rocciose del nord del Pakistan. Una videocamera notturna individua un gruppo di militanti su un tetto, e altri abitanti. Poi c'è una scena con alcuni soldati dell'IDF con dei joystick in mano che osservano uno schermo LCD, un chiaro omaggio al progresso tecnologico che aiuta le operazioni antiterroristiche in quest'era di conflitti robotici. 

Il narratore afferma che l'intelligence è sostenuta su molti fronti; un esempio è il servizio di sorveglianza del Flying Camel Squadron, grazie al quale viene fatto di tutto per evitare di bombardare innocenti mentre si stanno colpendo degli obiettivi. Successivamente il video mostra la scena di un pilota dell'IDF che individua dei bambini palestinesi che giocano in un'aerea da colpire.

Individuato l'obiettivo, continua il narratore, all'IDF spetta un processo legale per giustificare l'attacco in accordo con le leggi internazionali, mentre allo stesso tempo limita “i danni ai civili.” 

C'è un precedente, ovviamente.  In passato gli Stati Uniti hanno giustificato in modo simile la loro letale campagna di droni condotta sotto l'amministrazione Obama, descrivendo in modo criptico le azioni di intelligence, ognuna dotata della compilazione di una cosiddetta “kill list”, che precedeva l'autorizzazione di ognuno degli attacchi. 

In altre parole, il governo sta cercando di assicurarsi che i cattivi che vengono uccisi siano davvero cattivi, e viene così giustificata la guerra come un fatto etico. 

Questa retorica aderisce perfettamente al video israeliano cancellato dalla pagina YouTube dell'IDF. Il video parla dei servizi di intelligence che fanno controlli accurati, e poi giustificano in modo dubbio le uccisioni senza darne motivazioni, tutto mentre degli addetti al controllo o dei piloti di caccia premono un bottone e mandano dei missili sui cattivi della situazione. Intanto si presume che gli spettatori credano davvero che il governo israeliano abbia preso ogni tipo di precauzione per limitare le vittime civili. 

Ma noi sappiamo che le uccisioni di civili sono un segno caratteristico delle incursioni aeree di questi giorni, e non si può ignorare la drastica differenza tra il premere un bottone per mandare il missile e il caos e le morti provocate dall'esplosione. A Gaza, dall'inizio dell'offensiva israeliana, almeno 194 palestinesi hanno perso la vita, ed è stato colpito anche un veicolo di Media24, con la conseguente morte di un reporter. 

Il concetto di "uccisione etica”, che sia condotta dai droni o dagli attacchi dei caccia, si scontra con la realtà dei fatti. Il Bureau of Investigative Journalism riporta che solo in Pakistan la campagna di droni della CIA ha portato all'uccisione di un numero di persone compreso tra le 2.331 e le 3.774, tra il 2004 e il 2014. Nello Yemen sono state uccise tra le 339 e le 494 persone tra il 2002 e il 2014. Tra queste vittime ci sono molti civili, ed è un fatto ben documentato

Grazie ad armamenti come i droni e i sistemi di bombardamento di precisione (e che cavolo, anche un'arma smart come Tracking Point si evolve prima o poi ), il concetto della mera individuazione di obiettivi e delle uccisioni etiche sul campo di battaglia domineranno i dibattiti sulle operazioni militari in Occidente. Le uccisioni di precisione offrono il meglio di entrambi i mondi, si suppone limiti le morti indesiderate al minimo possibile, in modo che la guerra sembri accettabile anche per quegli occidentali che non sono d'accordo con il conflitto. 

Al giorno d'oggi le Forze Speciali sono sempre più abituate a questi conflitti-ombra, che evitano il pieno coinvolgimento e portano comunque all'attacco. Così la campagna dei droni americani ci sembra un male minore, ci dicono che vengono uccisi solo i terroristi. 

Ma se sei palestinese, yemenita o pakistano, la guerra aerea è una cosa decisamente reale. E non c'è nessuna intelligence pulita, nessun legale o nessuna rimozione di video da YouTube che tenga. 

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