VideoNewly-released Surveillance Footage Shows Faces of Mohammad Abu Khdeir’s Likely Abductors


Al-Quds
InfoPal
7/7/2014

Minorenni israeliani autori del brutale assassinio del ragazzino palestinese

Secondo quanto riporta il sito di notizie Arabs48, fonti israeliane hanno affermato che i sei ebrei israeliani arrestati in relazione al rapimento, tortura e brutale uccisione dell’adolescente palestinese, Mohammad Abu Khdeir, hanno eseguito un omicidio premeditato, spinto da motivi “nazionalisti”.

Le fonti hanno detto che i sospetti si mettono in relazione con il crimine ogni volta che parlano con gli inquirenti, e hanno affermato che l’uccisione di Abu Khdeir, che è stato arso vivo, non è avvenuta per caso, ma che è stato un crimine premeditato.

Dopo essere stato rapito da fanatici israeliani, Abu Khdeir, 16 anni, è stato portato in una foresta di Gerusalle, dove è stato torturato e bruciato vivo, fino al sopraggiungere della morte.

Uno dei sei israeliani ha confessato di essere coinvolto nel crimine, e direttamente vi ha collegato anche gli altri cinque.

La polizia ritiene i sei fanatici autori del crimine, in base a prove incontrastabili, ma dice che “non sono connessi ad alcun gruppo estremista di destra”.

E aggiunge che i sei amici sono in maggior parte minorenni, che esistono prove sufficienti per arrestarli, e che sono connessi anche ad un altro tentativo di rapimento, fallito, di un bambino di 9 anni, a Gerusalemme. Il piccolo è stato vittima del tentativo di sequestro, sventato a causa del pronto intervento di altri cittadini, prima del rapimento di Abu Khdeir. Il bimbo, con ogni probabilità, avrebbe fatto la stessa orrenda fine, per mano di questi orchi fanatici e assassini.

Il sito Arabs48 ha riportato che l’Agenzia di sicurezza internazionale israeliana ha fatto pressioni sulla famiglia Abu Khdeir affinché affermi che i motivi dell’omicidio sono “criminali” e non razzisti, senza il tentativo è stato vano, a causa di video e prove che evidenziano ben altra natura del crimine.

L’autopsia del cadavere del ragazzo ha rilevato che ancora respirava quando gli è stato dato fuoco, poiché tracce di materiali carbonizzati sono stati ritrovati nell’esofago e nei polmoni. Bruciature di 1° e 4° grado ricoprivano il 90% del suo corpo, mentre il cranio presentava segni di fratture.

La settimana scorsa, il days ago, il Procuratore generale palestinese, Mohammad Abdul-Ghani al-‘Oweiwy, ha dichiarato che l’autopsia ha confermato che il ragazzo è stato arso vivo.

Domenica mattina, 6 luglio, la polizia israeliana ha arrestato individui sospettati del rapimento e del brutale omicidio.

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