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07 marzo 2014

Erdogan vuole bloccare YouTube e Facebook

"Ci sono delle nuove misure che noi prenderemo in questo campo dopo le elezioni del 30 marzo, compresa una interdizione di Youtube e Facebook", ha annunciato il premier turco Erdogan. Sarebbe un nuovo passo in avanti verso quel controllo sul web che il primo ministro sembra voler perseguire ad ogni cost

Il primo ministro turco Recep Tayyp Erdogan vuole oscurare Youtube e Facebook. Dopo il recente varo di una restrittiva e molto criticata legislazione in materia di internet, il premier turco vorrebbe applicare un ulteriore giro di vite al web. "Ci sono delle nuove misure che noi prenderemo in questo campo dopo il 30 marzo, compresa un'interdizione di Youtube e Facebook", ha detto Erdogan alla tv privata turca ATV. Il 30 marzo è la data in cui in Turchia si svolgeranno le prossime elezioni municipali.

La decisione si inserirebbe nella volontà del premier di Ankara di avere un maggiore controllo sul web e sulle informazioni che vi circolano. La rete è infatti in Turchia spesso, se non l’unico, il miglior veicolo della protesta popolare e delle denunce nei confronti dei politici. Attraverso il web si sono mobilitati e coordinati i manifestanti di Gezi Park e, nello stesso modo, sono state rese pubbliche le registrazioni di alcune telefonate del premier che lo coinvolgono direttamente in un caso di corruzione.

Nel nuovo regolamento che il governo turco sta preparando, anche multe salate per chi posta on line foto di alcolici. Con le nuove disposizioni l'Autorità governative Tapdk dell'alcol e del tabacco potrà imporre multe da 5mila e 200mila lire (65mila euro) per la pubblicazione su internet di foto di brindisi con bicchieri o bottiglie contenenti bevande alcoliche. La misura ufficialmente punta a impedire che le società produttrici di alcol aggirino così il divieto di fare pubblicità o sponsorizzazione imposto dalla legge adottata l'anno scorso. La normativa 2013 vieta anche la vendita e il consumo di bevande alcoliche nel raggio di 100 metri da una moschea o una scuola e la vendita nei negozi aperti di notte. Per protestare contro la stretta di vite sull'alcol, considerata un ulteriore passo verso la reislamizzazione del Paese da parte del governo Erdogan, i manifestanti anti-governativi di Gezi Park l'anno scorso avevano adottato le bottiglie di birra quale uno dei simboli del movimento. 


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