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04 luglio 2014

Wimun 2014, così centinaia di ragazzi hanno imparato il valore del compromesso
di Gloria Bagnariol

Ultimo giorno di lavori per la simulazione dell'Onu organizzata da Sioi e Wfuna a Roma. Golmohammadi ai giovani: "Provate a scegliere una grande sfida globale e fatela diventare la vostra passione"

ROMA - Combattere il traffico illecito di armi, assicurare a tutti l'accesso al cibo, valorizzare il ruolo delle donne e rafforzare i sistemi agricoli. Questi i temi su cui si sono confrontati gli studenti che hanno partecipato a Wimun 2014, la più grande simulazione dell'Onu che si è conclusa oggi a Roma.

I ragazzi, divisi in comitati, si sono messi nei panni degli altri, rappresentando una nazione differente da quella dove sono nati, e hanno discusso per tre giorni fino a trovare il consenso su tutti i temi in agenda. "Un obiettivo molto complesso, per questo siamo molto orgogliosi di come sono andati i lavori", dichiara Hillary Saviello, Segretario Generale del Wimun all'Assemblea riunita nella Sala verde della Fao.  "Quando si lavora per le Nazioni Unite - aggiunge - lo si fa nell'interesse della società, non per rispondere alle esigenze particolari del proprio paese".

E' necessario quindi armarsi di pazienza e tecniche di negoziazione per essere all'altezza di questo grande "risiko della pace", un gioco che vuole avvicinare i giovani all'Onu, ai suoi meccanismi, ma soprattutto vuole trasmettere speranza nel cambiamento. "Un'esperienza meravigliosa in cui i ragazzi si sono esercitati a far sentire la propria voce", come dice Sara Cavelli, segretario della Sioi, la Società italiana per l'organizzazione internazionale, che ha organizzato l'evento insieme alla Wfuna (Federazione mondiale delle Associazioni Onu).

Importanti anche le parole del segretario generale della Wfuna, Bonian Golmohammadi: "E' facile farsi accecare da tutti i problemi quotidiani e generali che affrontiamo ogni giorno. Provate a scegliere una grande sfida globale e fatela diventare la vostra passione. E' pazzesco l'impatto che un solo individuo può avere nel mondo. Io voglio incoraggiarvi a essere quell'individuo".

Che lo spirito del Wimun fosse quello di acquistare fiducia in se stessi appare chiaro anche dai commenti dei partecipanti: secondo Giulia, 29 anni, si tratta di una "splendida occasione per incontrare persone che vengono da tutto il mondo", stessa opinione anche da parte di Andrea Gentile, 28 anni, che lo ha trovato "un evento illuminante". Il ragazzo, studente di psicologia, qui "più per curiosità, che per un reale interesse nella carriera diplomatica", aggiunge però l'unica nota dolente delle giornate: "Tra le delegazioni che si sono distinte mancano gli italiani. Il nostro sistema educativo non incoraggia l'unicità e l'espressione, eventi come il Wimun servono anche a questo" 

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