Duecento persone sono state salvate. Secondo le testimonianze, sul barcone erano in quattrocento.

Il Fatto Quotidiano - 13 maggio 2014 17:42 - Duecento migranti li hanno salvati le navi italiane e i mercantili dirottati in zona, 17 li hanno recuperati già cadaveri, molti altri, probabilmente altri 200, sono già in fondo al mare se è vero che sul barcone erano in quattrocento: l’ennesima strage di migranti si compie a 40 miglia dalle coste della Libia, a pochi giorni di distanza da un altro naufragio costato la vita a una quarantina di persone partite dalle coste orientali del paese nordafricano. Segno che, probabilmente, non bastano più gli sforzi che l’Italia sta facendo con Mare Nostrum ed occorre, invece, mettere in piedi una missione internazionale per tentare di bloccare i trafficanti di morte e consentire alle migliaia di richiedenti asilo che si trovano in Libia di poter presentare le domande in quel paese.

La notizia del naufragio è arrivata alle 13 del 12 maggio, quando un Atr della Guardia Costiera raccoglie l’Sos lanciato da un’imbarcazione in difficoltà. I migranti si trovano ad un centinaio di miglia a sud di Lampedusa, più vicini alle coste libiche che a quelle italiane, nei pressi di una piattaforma petrolifera. Cosa sia accaduto lo racconteranno nelle prossime ore i migranti che si sono salvati: quel che è certo è che il barcone è affondato. E non è affatto escluso che si possa esser verificato quel che il direttore dell’ Immigrazione del Viminale Giovanni Pinto aveva riferito poco meno di dieci giorni fa al Parlamento: dalla Libia, disse citando informazioni d’intelligence, partono sempre più spesso imbarcazioni fatiscenti perché i trafficanti di morte sanno che le navi italiane vanno a prendere i migranti fin quasi al limite delle acque territoriali libiche.

Nella zona del naufragio sono stati immediatamente dirottati alcuni mercantili, che hanno soccorso i primi naufraghi e recuperato i cadaveri, oltre a due motovedette della Guardia Costiera, una della Guardia di Finanza e le navi Sirio e Grecale della Marina Militare. Un’ora dopo il naufragio i primi mezzi di soccorso erano già nel punto dove è affondato il barcone, ma per molti migranti era già troppo tardi.


Si teme una nuova carneficina a sud di Lampedusa

Euro news - 13/05/2014 00:11 - Una quindicina di morti, probabilmente molti di più: il naufragio al largo delle coste libiche, il secondo in pochi giorni, potrebbe essere il più grave di quest’anno, se sarà confermata la cifra di quattrocento persone che si sarebbero trovate a bordo del peschereccio affondato. 200 le persone tratte in salvo, quasi altrettanti i dispersi. L’Italia, col suo Ministro degli Esteri, sottolinea che il problema è europeo: “C‘è consapevolezza, si sta lavorando sugli stumenti per gestire insieme questo dramma, spero che già nel prossimo Consiglio europeo di Giugno possano esserci delle risposte. Il semestrre di presidenza italiana metterà al centro questa faccenda che come sapete bene è materia di ministri degli Esteri, ma anche di altri ministri che sono più direttamente interessati”. Appena poche ore prima si era avuta notizia di un altro naufragio, avvenuto martedì poco dopo la partenza dalle coste libiche: una quarantina in quel caso i morti. 
E in queste ore torna alla mente il naufragio dell’ottobre scorso, quando perirono più di trecentocinquanta migranti.


Euro news - 12/05/2014 17:59 - Un barcone stracarico di migranti è affondato cento miglia a Sud di Lampedusa. Almeno quattordici cadaveri sono già stati ripescati, mentre 240 persone sono state recuperate in vita. 
Secondo la Croce Rossa, a bordo dell’imbarcazione c’erano circa 400 persone. La tragedia richiama quella dell’ottobre scorso, quando morirono circa 340 migranti. Fortuna ha voluto che questa volta passasse nei pressi un mercantile, che ha lanciato l’allarme. Oltre alle nave delle capitanerie di porto e della Marina militare, nel quadro dell’operazione Mare Nostrum, sono attualmente impegnate nelle ricerche anche alcune imbarcazioni private, dirottate sul posto. Appena ieri si era venuto a sapere dell’affondamento di un altro natante, avvenuto martedì al largo delle coste libiche. Una quarantina in quel caso i morti.


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