Originale: Jobs with Justice
http://znetitaly.altervista.org
7 aprile 2014

Le espulsioni danneggiano i lavoratori
di Liz Cattaneo
Traduzione di Maria Chiara Starace

Sebbene il presidente Obama abbia definito   “strazianti”  le espulsioni , gli immigrati negli Stati Uniti continuano a essere separati dalla loro famiglie a un ritmo da record. Con l’amministrazione Obama si sono avuti finora quasi due milioni di espulsioni. Il 13 marzo il presidente ha finalmente ordinato al Dipartimento della Sicurezza Patria (Department of Homeland Security – DHS) di riesaminare le sue pratiche di espulsione, ma ha respinto gli appelli a usare i sui poteri esecutivi per fermare le espulsioni per individui che non hanno commesso reati gravi.

Un coro crescente di difensori dei diritti civili, di fede, legali e umani stanno criticando la politica idi espulsione dell’amministrazione in quanto ingiusta, arbitraria  e opposta allo spirito della riforma dell’immigrazione appoggiato dal presidente e da una maggioranza schiacciante di americani. Ci sono miriadi di ragioni per cui le espulsioni dovrebbero essere frenate, ma, tanto per cominciare   il sistema fa sì che sia troppo facile che i lavoratori siano soggetti a maltrattamenti sul posto di lavoro.

Le nostre attuali  leggi violate sull’immigrazione mettono le vite di molti lavoratori immigrati nelle mani dei loro datori di lavoro. Molti datori di lavoro cattivi trattano male e danno salari troppo bassi ai lavoratori immigrati perché sanno che possono farla franca. Con una sola telefonata alle forze dell’ordine locali,  le società possono far mandare fuori dal paese  le vittime dei  loro reati sul  posto di lavoro. I datori di lavoro possono manipolare il sistema di espulsione come arma contro i loro dipendenti, minacciando l’espulsione per rappresaglia di lavoratori immigrati che cercano di organizzare riunioni o di parlare apertamente riguardo ai salari e alle condizioni di lavoro.

Ci sono casi di coraggiosi lavoratori  che si fanno avanti per riferire circa violenze sul posto di lavoro e che collaborano con gruppi comunitari, centri per il lavoro e sindacati per assicurarsi che i loro diritti siano protetti. Però troppi lavoratori immigrati sono comprensibilmente timorosi di parlare e di esercitare i loro diritti di lavoratori e quelli civili.

Di recente, un gruppo di lavoratori impiegati per un progetto finanziato con denaro pubblico, nella zona di Washington D.C., si sono organizzati per protestare contro un presunto furto di salario da parte del loro datore di lavoro, con l’unico risultato che il loro status di immigrati è stato usato in rappresaglia contro di loro. Come conseguenza, più di metà dei lavoratori sono stati licenziati e molti di loro e i membri delle loro famiglie sono state inserite nei procedimenti per l’espulsione.

I lavoratori immigrati e le famigli non sono i soli che soffrono. Quando datori di lavoro senza scrupoli abbassano illegalmente gli standard di lavoro per certi gruppi di dipendenti – compresi gli immigrati senza documenti – in realtà abbattono i salari e le condizioni di tutti i lavoratori. Facendo abbassare gli standard al minimo comune denominatore, rendono più difficile applicare le leggi e gli standard anche per i lavoratori nativi e più difficile per i datori di lavoro che giocano secondo le regole, rimanere competitivi.

Non è sorprendente che la maggior parte degli americani sia contro l’espulsione di  “spioni” sul posto di lavoro.  Un’indagine del marzo 2013 eseguita dalla società Belden Russonello Strategists dei votanti registrati, ha trovato che l’80% sono d’accordo che “i lavoratori immigrati che fanno rivelazioni sui datori di lavoro violenti  aiutano i lavoratori statunitensi a difendere gli standard del luogo di lavoro, e dovrebbero avere l’opportunità di stare negli Stati Uniti per impegnarsi per la cittadinanza.”

Le comunità e le persone di buon senso che decidono la linea politica ne hanno abbastanza delle espulsioni. Il Governatore Democratico della California Jerry Brown  l’anno scorso ha fatto diventare legge il TRUST Act, che concede  all’applicazione della legge uno spazio di manovra molto maggiore per rispondere alle richieste  di detenzione degli immigrati e fissa uno standard minimo per assicurare che coloro che hanno il livello più basso di reati non violenti, non siano detenuti  per poi espellerli.  La legislatura del Massachusetts sta per arrivare all’adozione di una legge analoga. Perm mezzo della campagna POWER, stiamo lavorando per assicurare che vengano incluse delle politiche in qualsiasi legislazione onnicomprensiva di riforma dell’immigrazione che assicurino a tutti gli immigranti che fanno rivelazioni e che si fanno avanti contro gli abusi, di essere protetti dall’espulsione, per assicurare standard migliori sul posto di lavoro sia per i lavoratori immigrati che per quelli statunitensi.

I gruppi che operano a favore dei diritti dei lavoratori, compresi molti che appartengono alla rete Jobs With Justice,  continuano a portare l’attenzione sul problema dell’espulsione, con veglie, incontri, sessioni di strategia e proteste. Il 5 aprile i gruppi di Jobs With Justice  del Tennessee orientale, di Rhode Island, Chicago, dell’Illinois settentrionale, del Texas settentrionale, del District of Columbia (DC), di Portland e del Massachusetts, partecipano tutti alla giornata nazionale di azione denominata “Two Million Too Many” per spingere la Casa Bianca ad agire immediatamente per occuparsi formalmente della situazione critica delle espulsioni.

La tendenza sta cambiando, ma abbiamo bisogno di un’azione concreta più forte per porre fine all’ingiusta politica di espulsione del nostro paese. Quando i diritti dei lavoratori immigranti sono protetti, i lavoratori a tutti i livelli fanno di più. Dobbiamo lottare per gli immigrati che hanno posti di lavoro non sicuri e dove sono maltrattati  con la minaccia costante dell’espulsione che pende sopra di loro. Facendo così lottiamo per i diritti di tutti i lavoratori.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/deportations-hurt-workers

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