Ansa - 12 maggio 2014 - Aleppo è senza acqua potabile da oltre una settimana: Qaedisti chiudono centrale di pompaggio, appello società civile, si rischia catastrofe l'antica metropoli siriana del nord, da quasi due anni divisa in quartieri controllati dal regime e altri in mano a miliziani sempre più radicali, rischia di essere presto il teatro di una catastrofe umanitaria a causa dell'interruzione dell'erogazione dell'acqua corrente a milioni di civili, già esposti a quotidiani bombardamenti aerei e di artiglieria e spesso privati per giorni dell'elettricità. L'appello giunge disperato da un folto gruppo di attivisti della società civile locale, che chiede alle parti in guerra e alla comunità internazionale di intervenire quanto prima per salvare la popolazione locale dalla sete e da epidemie dovute alla mancanza di igiene. Otto giorni fa, miliziani qaedisti della Jabhat an Nusra, che dicono di combattere il regime del presidente Assad e che controllano assieme ad altri insorti radicali alcuni quartieri orientali della città, hanno chiuso le condotte della stazione di pompaggio d'acqua nel quartiere periferico di Suleiman al Halabi, che di fatto assicura il rifornimento idrico dal fiume Eufrate all'intera provincia "Il loro intento era quello di non far arrivare l'acqua ai quartieri occidentali, controllati dalle forze lealiste", afferma un avvocato capofila dell'iniziativa della società civile locale.

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