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martedì 21 gennaio 2014

11.000 detenuti uccisi a Damasco
di Riccardo Cristiano



Il suo lavoro era quello di fotografare i detenuti uccisi. Le immagini consegnate a tre esperti di crimini di guerra. Che parlano di "pistola fumante". Ma intanto l'ONU...

Lui lavorava per conto del regime siriano. Il suo lavoro era quello di fotografare i detenuti deceduti per procedere all'elaborazione dei certificati di morte. Poi è scappato e ha consegnato a tre esperti di crimini di guerra, tra i quali uno dei più noti, il professor Crane, undicimila fotografie di siriani detenuti e uccisi nelle prigioni di Assad. 



Le foto evidenzierebbero, secondo il rapporto pubblicato per prima dalla CNN, che ai detenuti in molti casi è stato a lungo negato il cibo. Come per altro accade a molti cittadini siriani, puniti collettivamente dal regime con la privazione del cibo e la morte per fame o disidratazione, come accade nel campo profughi palestinese di Yarmouk. Qui e nella periferia damascena di Ghouta l'ONU ha denunciato non soltanto il crimine di aver impedito l'accesso alla popolazione civile di cibo e farmaci, ma anche l'aver aperto il fuoco contro i convogli di aiuti umanitari. 



Ma torniamo alle fotografie, agli undicimila detenuti uccisi nelle prigioni di Assad. Uccidere i prigionieri è un altro crimine di guerra abbastanza noto, e il professor Crane, raggiunto dalla CNN, non sembra nutrire molti dubbi sulla verità e la gravità di quanto documentato: "questa è la pistola fumante", avrebbe detto, riferendosi alla famosa "prova", nel gergo americano, dei crimini di guerra perpetrati dal regime siriano.



Ma intanto il circo di Ginevra 2 procede, indisturbato. Anzi, con dei fuori programma davvero di qualità. Come l'invito formulato ieri dall'ONU all'Iran, che non ha partecipato a Ginevra 1 e quindi non ne condivide i risultati. Come suggerito dagli americani giorni fa (un chiaro bluff minaccioso per costringere gli insorti siriani ad andare a Ginevra), l'Iran dunque è stato invitato veramente, dall'ONU. Ma poi gli altri che hanno deciso di partecipare a Ginevra 2 sulla base dei risultati di Ginevra 1 (e delle minacce Usa e russe) sono insorti: che fate, cambiate le carte in tavola a 24 dall'inizio della partita? Anche gli americani , probabilmente sbalorditi, hanno dovuto chiamare Ban chiedendogli conto di una simile novità dell'ultim'ora: e così dal palazzo di vetro si sono precipitati a ritirare l'invito. Sarebbe interessante conoscere i termini della seconda lettera, con quali parole dall'Onu avranno spiegato a Tehran, "scusate ma ci siamo sbagliati, non siete più invitati." 

In una simile babele c'era forse tempo di occuparsi degli 11mila detenuti massacrati in prigione?

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