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The Daily Star
April 02, 2014

Assad sostiene che la Russia sta ripristinando un mondo multipolare

Il presidente siriano Bashar Assad ha detto Mercoledì che l’alleato chiave di Mosca sta contribuendo a ristabilire un mondo multipolare, dopo essersi incontrato con una delegazione russa di alto livello a Damasco.

La delegazione è ha consegnato un messaggio del Presidente russo Vladimir Putin, che ha fornito sostegno politico, militare e finanziario al regime di Assad fin dallo scoppio della rivolta nel marzo 2011.

"L'importante ruolo che la Russia sta giocando sulla scena internazionale è un chiaro contributo alla elaborazione di una nuova mappa per un mondo multipolare", Assad è stato così citato dall’agenzia di stampa statale Sana.

Assad ha già espresso il suo sostegno alle azioni della Russia in Crimea, che hanno elaborato le sanzioni occidentali e un contraccolpo dalla NATO.

"La Russia, ha aggiunto Assad, sta aiutando a realizzare la giustizia internazionale, nell'interesse di stati e persone che credono nella loro sovranità e autonomia decisionale".

Egli ha anche espresso "apprezzamento per le posizioni della Russia e per il suo sostegno alla Siria, e per la soddisfazione e il livello di cooperazione ... in corso tra i due paesi amici".

La Siria ha, fin dall'inizio della rivolta, sostenuto che i poteri regionali e occidentali, soprattutto la Turchia, l'Arabia Saudita e gli Stati Uniti, sono da biasimare per un complotto terrorista che ha preso di mira il paese.

SANA ha riferito che Assad ha rilsciato i suoi commenti Mercoledì mattina, durante un incontro con l'Imperial ortodox Palestine Society.

L'organizzazione russa è guidata dall'ex primo ministro Sergei Stepashin, che era a Damasco per consegnare un messaggio di Putin.

Secondo SANA, il messaggio ha ribadito "la determinazione del suo Paese a continuare a sostenere la resistenza del popolo siriano in tutti i settori, a fronte della guerra che sta conducendo contro il terrorismo internazionale sostenuta da alcuni paesi occidentali e regionali."

La guerra in Siria ha visto oltre 150.000 persone uccise e costretto quasi la metà della popolazione ad abbandonare le loro case.


The Daily Star
April 02, 2014

Syria's Assad says Russia re-establishing multipolar world

Syrian President Bashar Assad said Wednesday that key ally Moscow had helped re-establish "a multipolar world", as he met with a high-level Russian delegation in Damascus.

The delegation was delivering a message from Russian President Vladimir Putin, who has provided political, military and financial backing to Assad's regime since the outbreak of a revolt in March 2011.

"The important role that Russia is playing on the international scene is today making a clear contribution towards drawing up a new map for a multipolar world," Assad was quoted by state news agency SANA as saying.

Assad has previously expressed his support for Russia's actions in Crimea, which have drawn Western sanctions and a backlash from NATO.

Russia, Assad added, is helping "achieve international justice, in the interests of states and people who believe in their sovereignty and independent decision-making".

He "expressed appreciation for Russia's positions and for its support for Syria, and satisfaction with the level of cooperation... under way between the two friendly countries."

Syria has since the start of the revolt claimed that regional and Western powers, chiefly Turkey, Saudi Arabia and the United States, are to blame for a "terrorist" plot targeting the country.

SANA said Assad made his comments Wednesday morning, during a meeting with the Imperial Orthodox Palestine Society.

The Russian organisation is headed by former prime minister Sergei Stepashin, who was in Damascus to deliver a message from Putin.

According to SANA, the message "reaffirmed his country's determination to continue to support the Syrian people's resilience in all areas, in the face of the war it is waging against the international terrorism supported by some Western and regional countries."

Syria's war has killed more than 150,000 people and forced nearly half the population to flee their homes.

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