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20 gennaio 2014

Siria, Ban Ki-moon invita l'Iran 
ai colloqui di pace a Montreaux

Teheran ha dato il suo assenso, ma l'opposizione siriana annuncia l'intenzione di ritirare la propria delegazione se ci sarà il regime iraniano. E gli Stati Uniti chiedono che prima la Repubblica islamica dichiari la sua adesione all'accordo del 2012 per una pacifica transizione di governo a Damasco

NEW YORK - L'Iran è stato invitato a partecipare alla conferenza di pace sulla Siria che si terrà il 22 gennaio a Montreaux, in Svizzera. Lo ha annunciato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.

L'Iran ha accettato l'invito del segretario dell'Onu a partecipare alla conferenza di pace sulla Siria, Ginevra 2. Lo rendono noto i media americani.

"Dopo una serie di intense discussioni ho deciso di allargare la presenza a Ginevra 2 ad Australia, Bahrain, Belgio, Grecia, Santa Sede, Lussemburgo, Messico, Paesi Bassi, Corea del Sud, e Iran", ha affermato Ban Ki-moon. La partecipazione della Repubblica Islamica ai negoziati del 22 gennaio nella cittadina svizzera di Montreaux, da tempo sostenuta dal segretario generale Onu, è stata oggetto di un duro confronto tra le potenze mondiali.

"Come ho già detto in passato, credo fortemente che l'Iran debba far parte dei colloqui di pace per porre fine al conflitto siriano", ha affermato Ban, spiegando di aver parlato a lungo con il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. Il capo della diplomazia di Teheran gli ha assicurato che il suo Paese si impegna a giocare "un ruolo positivo e costruttivo" a Ginevra 2.

Secondo quanto confermato dal segretario generale, l'Iran, alleato di ferro del presidente siriano Bashar al Assad, ha accettato i termini dell'accordo di Ginevra 1 del 30 giugno 2012, compreso il piano di azione che prevede una transizione politica nel Paese mediorientale. "Zarif ha concordato con me che l'obiettivo del negoziato è quello di stabilire un governo di transizione basato sul mutuo consenso", ha chiosato, precisando di avere quindi deciso di inoltrare a Teheran l'invito a sedere al tavolo delle trattative.

"Questa conferenza di pace è un'opportunità unica per porre fine alla violenza in Siria e garantire che sia ristabilita la pace", ha aggiunto il leader del Palazzo di Vetro, il quale ha sottolineato inoltre di aver accolto con favore l'adesione della 'National Coalition of Syrian Revolution and Armed Forces'. "E' un passo storico e coraggioso - ha spiegato Ban - nell'interesse di una soluzione politica che ponga fine a tre anni di sofferenze del popolo siriano".

Ma l'opposizione siriana che proprio ieri aveva annunciato il "sì" a partecipare ai colloqui che si terranno in Svizzera, oggi ha fatto una parziale marcia indietro, proprio in relazione all'invito di Ban Ki-Moon all'Iran. "Se l'Onu non ritirerà questo invito - ha detto un portavoce dell'opposizione siriana -  è molto probabile che non ci sarà una nostra delegazione".

E anche gli Stati Uniti protestano per l'invito all'Iran. "Quest'offerta fatta da Ban Ki-moon deve essere revocata, a meno che Teheran non affermi pubblicamente il sostegno all'accordo del 2012 per una pacifica transizione di governo".  "Gli Stati Uniti - afferma il dipartimento di Stato americano - vedono l'invito del segretario generale delle Nazioni unite all'Iran a partecipare alla prossima conferenza di Ginevra condizionato dal sostegno esplicito e pubblico di Teheran alla piena attuazione del comunicato di Ginevra (del 30 giungo 2012, ndr), compresa l'istituzione di un organo di governo di transizione di comune accordo con le autorità in carica".

"Questo è qualcosa che l'Iran non ha mai fatto pubblicamente - sottolinea la nota pubblicata sul sito web del dipartimento di Stato - e che invece va chiarito da tempo". "Rimaniamo anche profondamente preoccupati - aggiunge la portavoce del dipartimento Jen Psaki - riguardo i contributi dell'Iran alla brutale campagna del regime di Assad contro il proprio popolo, che ha contribuito alla crescita dell'estremismo e dell'instabilità nella regione". "Se l'Iran non accetta pienamente e pubblicamente il comunicato di Ginevra, l'invito deve essere revocato", conclude il comunicato Usa.

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