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https://now.mmedia.me
January 21, 2014

Armeggi diplomatici precedono i colloqui di pace per la Siria
di Maya Gebeily

Con un’opposizione divisa e obiettivi politici poco chiari, Ginevra II è già di fronte ad un difficile inizio

La decisione della Coalizione Siriana dell’opposizione di partecipare a Ginevra II è stata decisa durante una votazione Sabato, dopo che 44 dei suoi membri sono usciti in segno di protesta. I restanti 58 aderenti sono stati sufficienti a garantire la maggioranza dei membri della Coalizione. Ma la mossa di Ban di invitare l'Iran ai negoziati ha portato un immediato ritiro dall’intera Coalizione,  che ha concesso a Ban Ki Moon una scadenza di circa 12 ore per di ritrattare il suo invito.

Dopo che la Coalizione ha stabilito la sua ri-adesione,  è stata sventrata dal ritiro del Consiglio nazionale siriano, il più grande blocco della Coalizione. "Se il consiglio attacca la sua decisione, e se anche i 44 che in precedenza si erano ritirati, aderiscono alla posizione del Consiglio Nazionale siriano, la Coalizione avrà perso la maggioranza dei suoi partecipanti", ha detto Alia Mansour, rappresentante della Coalizione. Insieme ai dubbi su quanta influenza la coalizione avrà sulle forze politiche e sui combattenti all'interno della Siria, ora ci sono anche dubbi se e quanto, la delegazione che va a Ginevra sia rappresentativa della Coalizione stessa.

Le altre questioni eclatanti sono su quello che,  appunto, sarà discusso al tavolo dei negoziati. L'opposizione e il regime sono particolarmente divisi sulla composizione di un governo di transizione, con il presidente Bashar al-Assad fermamente convinto che sarà lui a correre per il secondo mandato e l'opposizione che rifiuta di permettergli un ruolo nella Siria del futuro.  Recenti evidenze che il regime di Assad potrebbe aver commesso crimini contro l'umanità e pagato affiliati di Al Qaeda per il petrolio è una ulteriore complicazione all’ordine del giorno della conferenza.

Karim Sadjadpour,  esperto di Iran presso il Carnegie Endowment di Washington, ha detto a Now Lebanon che il fulcro sta nel potere che è stato appena disinvitato. "Finché l'Iran insiste sul fatto che Assad rimanga, non è possibile raggiungere una soluzione pacifica in Siria e, senza l'Iran, non è possibile raggiungere una risoluzione pacifica".  Tuttavia, sia Washington che Teheran hanno come priorità la questione nucleare, non la Siria. Nel frattempo, l'Iran ha sostenuto il regime di Assad diplomaticamente e militarmente. "Due anni fa,  erano in pochi a pensare che Assad sarebbe sopravvissuto. Oggi, sono in pochi a pensare che sia sul punto di crollare".


https://now.mmedia.me
January 21, 2014

Diplomatic fumbling precedes Syria peace talks
By Maya Gebeily

With a split opposition and unclear political goals, Geneva II is already off to a rocky start

The opposition body’s decision to participate in Geneva II was made in an early vote on Saturday, after 44 of its members walked out in protest. The remaining 58 “yes” votes were enough to secure a majority of the remaining coalition members. But Ban’s move to invite Iran to the negotiations brought an immediate withdrawal from the Coalition, which issued a roughly 12-hour deadline for Ban to recant his invitation.

After the Coalition issued its re-acceptance, it was gutted by the withdrawal of the Syrian National Council, the Coalition’s largest bloc. “If the council sticks to its decision, and if the 44 [who previously withdrew] also stick to their position, the Coalition will have lost a majority of its participants,” Mansour said. Along with doubts about how much influence the Coalition will have on political and fighting forces within Syria, there are now questions about whether the delegation heading to Geneva is even representative of the Coalition itself.

The other glaring issues are what, precisely, will be discussed at the negotiating table. The opposition and the regime are especially divided over the makeup of a “transitional government,” with President Bashar al-Assad adamant that he’ll run for additional terms and the opposition refusing to allow him a role in a future Syria. Recent evidence that the Assad regime may have committed crimes against humanity and paid off Al-Qaeda affiliates for oil is further complicating the conference’s agenda.

Karim Sadjadpour, Iran expert at the Carnegie Endowment in Washington, D.C., said the lynchpin lies in the power that just got disinvited. “As long as Iran insists that Assad stays, you can’t reach a peaceful resolution in Syria without Iran, and you can’t reach a peaceful resolution with them,” he told NOW. Nevertheless, both Washington and Tehran are prioritizing the nuclear issue, not Syria. In the meantime, Iran has been able to bolster Assad’s regime diplomatically and militarily, Sadjdadpour said. “Two years ago, few thought Assad would survive. Today, few think he’s about to collapse.”

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